Ecofin, Gualtieri ottimista, la filosofia della manovra ben compresa, fiducia nel dialogo. La Camera approva la Nadef, molti gli assenti, gazzarra dei leghisti. Interventi di Fassina e Marattin

Ecofin, Gualtieri ottimista, la filosofia della manovra ben compresa, fiducia nel dialogo. La Camera approva la Nadef, molti gli assenti, gazzarra dei leghisti. Interventi di Fassina e Marattin

A tappe forzate prosegue l’iter della manovra di Bilancio. Dopo l’approvazione al Senato del  Nadef, la nota di aggiornamento  del Documento di economia e finanza  e della risoluzione di maggioranza  che consente il rinvio del pareggio di bilancio, è stata la volta della Camera che ha detto sì ai due documenti, il primo con318 sì,184 no, 2 astenuti, il secondo con 319 sì,193 no e 3 astenuti. Molti gli assenti, 126, taluni in “missione”. L’approvazione è avvenuta sul filo di lana, solo per 3 voti. 14 gli assenti non giustificati di M5S, 5 del Pd, uno di LeU e uno in Italia viva.

Mentre al Senato la seduta si era svolta senza incidenti di percorso, alla Camera il dibattito è stato sospeso per le contestazioni da parte dei deputati della Lega. Si sono resi responsabili di una indegna gazzarra nell’Aula di Montecitorio. Il giorno prima, dopo l’approvazione del taglio dei parlamentari erano stati i deputati  pentastellati con alla testa il ministro e capo politico, Giggino Di Maio, che avevano manifestato, all’esterno del Palazzo, fra schiamazzi e grida di gioia, sforbiciando uno striscione con disegnate delle poltrone. Un’offesa al Parlamento, tanto che c’è chi ha parlato di “vilipendio” nei confronti delle istituzioni dello Stato. C’è un  detto popolare che afferma “Dio li fa e poi li appaia”. Evidentemente, i leghisti hanno tenuto a far vedere che non sono da meno degli ex alleati e si sono esibiti in sgangherati cori, gridando “elezioni, elezioni, elezioni” mentre stava intervenendo  la deputata Faro, pentastellata, che non è riuscita a concludere. Il vicepresidente di turno, il Pd Rosato, ha dovuto sospendere la seduta mentre i leghisti continuavano il coro, aggiungendo ad “elezioni, elezioni” le parole “mai con il Pd”. Sabato è convocato a Palazzo Chigi un vertice di governo per tirare le somme e provare a portare al Consiglio dei ministri di lunedì tutti e tre i provvedimenti che compongono il pacchetto della legge di bilancio e cioè il Documento programmatico di bilancio, il testo della manovra vera e propria che dovrà essere inviato entro il 15 ottobre 2019 all’Ue, che ne dovrà vagliare le coperture finanziarie e il rispetto dei vincoli di bilancio. L’Ue ha tempo fino al 30 novembre per rispondere. Entro il 31 dicembre 2019, la Legge di bilancio 2020 dovrà essere approvata dal Parlamento. Entro questa data quindi la Manovra dovrà essere approvata in maniera definitiva e potrà entrare in vigore con la sua pubblicazione in gazzetta ufficiale.

Manovra: Gualtieri all’Ecofin, filosofia compresa da Ue; fiducia in dialogo

Dopo l’approvazione da parte del Senato, mentre alla Camera era in corso il dibattito l’attenzione dei media, delle forze politiche, andava a Lussemburgo dove era in corso la seduta dell’Ecofin. Durante la riunione dei ministri delle Finanze “c’è stata una discussione importante sulla situazione economica, la Commissione ha evidenziato che permangono rischi al ribasso e che bisogna tenerne conto. La situazione non è di crisi ma di rallentamento, non bisogna essere drammatici” ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, durante una conferenza stampa al termine dell’Ecofin a Lussemburgo. “Crediamo che la filosofia della Manovra sia stata ben compresa, abbiamo fiducia nel dialogo con la Commissione europea”, ha aggiunto Roberto Gualtieri. “Ho incontrato Moscovici e Dombrovskis, i contatti sono positivi – ha detto Gualtieri – la Commissione deve attendere di esaminare la Manovra, conosce i numeri della Nadef, abbiamo illustrato i contenuti e la logica che ci ha portato a individuare il 2,2% come punto di equilibrio per mantenere il debito in traiettoria discendente e di non fare una Manovra restrittiva”. “Questo ci ha portato a individuare un punto di equilibrio di responsabile espansione che consente di usare una certa flessibilità. C’è ottimismo e proseguiremo nel nostro impegno”, ha concluso.

Alla Camera, tra gli altri, gli interventi di Fassina e Marattin

“La Nadef si inscrive in un passaggio di fase storica. È sempre più evidente che la rotta dell’estremismo mercantilista dell’Ue e dell’eurozona è insostenibile: determina svalutazione del lavoro e una carenza cronica di domanda interna. Ed è inevitabile che generi dazi. La variabile decisiva da rianimare è la domanda interna in Italia e in ciascun Paese Ue” ha affermato Stefano Fassina di LeU intervenendo in Aula a Montecitorio.

“Siamo contenti che questo governo abbia ribadito di non voler aumentare l’Iva, perché sarebbe stata una brutta idea”: così a sua volta il deputato di Italia viva, Luigi Marattin, nel corso del suo intervento nell’Aula della Camera in occasione dell’esame della Nota di Aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef). “L’importante”, ha proseguito il parlamentare, “è che si dica che il menu dei successivi anni di politica economica includa la riforma dell’Irpef, che è un’imposta vecchia, che compie tra poco 50 anni, e che funziona male. Siamo contenti”, ha concluso ancora Marattin, “che nella risoluzione presentata dalla maggioranza “ci sia un impegno per un’Irpef, nel 2021, molto più leggera”.

La sintesi della Risoluzione di maggioranza

La risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento al Def 2019 (Nadef) è analoga alla risoluzione già approvata ieri dal Senato. Oltre a ribadire “l’esigenza per l’Italia di porre il debito pubblico in rapporto al Pil lungo un sentiero di chiara riduzione”, e chiedere che tra i collegati alla manovra venga compreso il disegno di legge di revisione del Testo unico dell’ordinamento degli Enti Locali, la risoluzione chiede impegni in tre punti principali. In primo luogo, si chiede al Governo di provvedere “alla sterilizzazione completa delle clausole di salvaguardia sulle imposte indirette per l’anno 2020; all’avvio di un processo di progressiva riduzione del carico fiscale sul lavoro al fine di promuovere l’aumento del salario netto, anche con una complessiva e organica riforma dell’imposizione sui redditi personali da realizzare entro il triennio di programmazione; all’introduzione di nuovi strumenti e al rafforzamento di quelli esistenti per il contrasto all’evasione fiscale e contributiva, tra cui la digitalizzazione dei sistemi di pagamento, così da assicurare maggiore equità tra i contribuenti”. Si chiede poi di provvedere “al sostegno degli investimenti, allocando maggiori risorse, e rendendo più efficaci le procedure di utilizzo di quelle già stanziate, per gli investimenti pubblici delle amministrazioni centrali e territoriali, con particolare enfasi su quelli volti a favorire l’innovazione, la sostenibilità ambientale, la riduzione del divario tra il sud e il nord e a potenziare le infrastrutture materiali, immateriali e sociali, finanziando le politiche invariate, prorogando e valutando un percorso di stabilizzazione degli incentivi riguardanti Industria 4.0, ecobonus, sismabonus e ristrutturazione edilizia”. Infine viene chiesto al Governo di provvedere “alla promozione delle misure di welfare, al sostegno e alla qualificazione del sistema sanitario universale, al sostegno e alla qualificazione del sistema di istruzione, formazione, alta formazione, università, ricerca, innovazione, al rafforzamento delle politiche abitative e all’implementazione di interventi in favore delle famiglie, con particolare riguardo all’azzeramento delle rette per gli asili nido per i redditi medi e bassi e un ampliamento dell’offerta a partire dal Mezzogiorno, nonché – nel corso del triennio di programmazione – al riordino e all’unificazione degli strumenti esistenti per la valorizzazione e il sostegno delle responsabilità familiari e genitoriali”.

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