Pietà ancora non è morta. Grazie Carola, capitana coraggiosa che salva i migranti. Lezione di umanità, parola ignota a Salvini ed ai comprimari gialloverdi

Pietà ancora non è morta. Grazie Carola, capitana coraggiosa che salva i migranti. Lezione di umanità, parola ignota a Salvini ed ai comprimari gialloverdi

Forse grazie a Carola, 31 anni, tedesca, comandante della Sea Watch, per quattordici giorni  fuori dalle acque territoriale italiane in attesa di entrare in un porto, quello di Lampedusa, saranno sbarcati i 42 naufraghi che sono allo stremo. Hanno lanciato un grido di aiuto ma  la Corte di Strasburgo ha risposto  in sedici righe dattiloscritte che  “le persone non sono esposte a danni irreparabili”, tradotto significa  che per ora non rischiano di morire.  E se muoiono, verrebbe da dire, basta gettare i cadaveri in mare così i 42 diventeranno 41 e poi  40, ci sarà più spazio, visto che ora, basta guardare le immagini diffuse dalla nave, i migranti sono pressoché accatastati, quasi uno sopra l’altro. Ma quelli di Strasburgo in sedici righe respingono il ricorso firmato dalla capitana della  nave, Carola Rackete e dai suoi 42 migranti. La gioia di  Salvini, già perché lui sembra godere nel vedere gente che soffre, è stata subito raccolta da uno stuolo di cronisti, sempre e ovunque pronti a mettergli un microfono davanti alla bocca e lui parla, anzi straparla. Si mostra a torso nudo, in riva al mare, qualche cittadino che lo circonda, ricorda un altro, che  era un  duce, qualcosa di più di un capitano, ma per i solerti cronisti va bene così. Ci pensa lui ai migranti, via dalle coste italiane, i porti sono chiusi. Ma quali rifugiati, tornino nelle loro terre che li aspettano. Già, per metterli in campi di concentramento. Una immagine che poteva essere risparmiata a noi poveri cittadini. Ma se pensiamo, si tratta di un episodio del tutto diverso, che ci indica a quale livello sia giunta l’informazione televisiva, che ci ha donato, si fa per dire, La7 con uno Sgarbi urlante che si toglie i pantaloni per imitare il  “capitano” quello che mette in riga i migranti e i capitani come la giovane donna tedesca che osa mettersi di traverso e puntare decisamente verso Lampedusa.

L’ira del ministro dell’Interno che minaccia la capitana della nave

Suscita le ire di Salvini, che definisce la comandante della nave una “sbruffoncella che fa politica sulla pelle dei migranti”. Ancora una minaccia: “pagherà un caro prezzo, useremo – dice ai giornalisti – ogni mezzo per fermarla”. Silenzio del premier Conte ma la agenzie di stampa diffondono uno notizia. L’Italia annuncia un “passo formale” con l’Olanda dopo la decisione della Sea Watch3 di entrate in acque territoriali italiane per far sbarcare a Lampedusa i 42 migranti attesi dal sindaco, presenti sulla banchina delegazioni del Pd, di Sinistra italiana, Articolo 1, Leu. Lo stesso ministro Moavero, informa la Farnesina, avrebbe dato istruzioni all’ambasciatore d’Italia all’Aja per fare un passo formale presso il governo dei Paesi Bassi. Salvini commenta: “il governo olandese non può far finta di nulla. O è una provocazione o un atto ostile”. Insomma se non è zuppa è pan bagnato. Noi ringraziamo Carola, ha fatto capire non solo agli italiani, che la pietà non è morta.  “Ho deciso di entrare in porto. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo, li porto in salvo”. Rackete è consapevole “dei rischi a cui vado incontro”.  La Procura potrebbe aprire un fascicolo a suo carico per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oltre che comminarle – è stato scritto – una multa e confiscare l’imbarcazione di cui è al comando.

Donna coraggiosa ci ricorda la giovane Greta. Milioni di rifugiati da salvare

Chi è questa donna coraggiosa? Ci ricorda un’altra, molto più giovane di lei, Greta, che ha scosso il mondo, la voglia di battersi per obiettivi che riguardano l’ambiente in cui viviamo, ambiente da salvare, così come sono da salvare vite umane, bambini, giovani, donne e uomini, più di 73 milioni, tanti sono i rifugiati. “Il pianeta rischia un apartheid climatico in cui i ricchi hanno i mezzi per sfuggire alla fame mentre il resto del mondo è lasciato a soffrire”. Lo dice Philip Alston, relatore dell’Onu sull’estrema povertà che ha presentato un rapporto al Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Entro il 2030 il cambiamento climatico potrebbe condurre oltre 120 milioni di persone alla povertà. Al grido di allarme degli scienziati hanno risposto Greta e i tanti giovani che si stanno battendo in tutto il mondo. Al grido di dolore di chi fugge da guerre, persecuzioni, torture, rispondono persone come Carola. Impara a parlare quattro lingue, si laurea in conservazione ambientale alla Edge Hill University nel  Lancashire, tesi sugli Albatros, naviga per cinque anni nei mari del Nord, una gavetta per imparare a conoscere il mondo e le persone che lo abitano. Naviga al timone di un rompighiaccio al Circolo polare artico, si imbarca come secondo ufficiale su una nave che si muove nei mari del Nord. Poi comincia a pilotare piccole imbarcazioni che portano turisti e ricercatori nelle isole Svalbard, nel mare Glaciale Artico. Al comando di navi private Rackete per anni la si trova in piena attività nel mondo del volontariato e dal 2016 opera per Sea Watch. Dal 14 giugno si trova a largo di Lampedusa. Ha rifiutato di riportare i migranti in Libia. Ha deciso di entrare nelle acque territoriali italiane. Grazie Carola. Pietà non l’è morta. Ci sono i nuovi partigiani, belle persone come te.

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