Viterbo. Il killer del negoziante Fedeli, un americano di 22 anni, lunedì davanti al gip. Lutto cittadino e fiaccolata per dire no alla violenza

Viterbo. Il killer del negoziante Fedeli, un americano di 22 anni, lunedì davanti al gip. Lutto cittadino e fiaccolata per dire no alla violenza

Sarà sentito nel carcere Mammagialla, di Viterbo, dove è detenuto con l’accusa di omicidio e rapina, il 22enne arrestato per la morte di Norveo Fedeli. Forse nell’interrogatorio di convalida, davanti al gip, il giovane saprà dare una risposta sul movente di un assassinio efferato, nato forse da una lite con il negoziante. Lunedì sarà una giornata di lutto per la cittadina, con bandiere a mezz’asta in tutte le istituzioni, e la sera una fiaccolata silenziosa partirà da Piazza del Plebiscito, per dire no a ogni forma di violenza.

Viterbo è ancora sconvolta per i recenti fatti di cronaca che hanno portato la cittadina sulle prime pagine dei giornali: l’arresto del presunto omicida di Fedeli ha placato il crescente panico tra gli abitanti, ma resta l’enorme sconcerto per un crimine e una ferocia apparentemente immotivati. L’arrestato, un cittadino statunitense nato in Corea del Sud, avrebbe ucciso a colpi di sgabello, fracassando il cranio del commerciante, per una lite banale, forse scaturita dal mancato acquisto di abiti per una carta di credito non funzionante. Il 22enne parla poco, in Italia era arrivato il 22 febbraio scorso su un volo partito da Lisbona e da tempo risiedeva in una pensione nel Comune di Capodimonte. Proprio lì è stato braccato, in un’operazione di polizia e carabinieri coordinati dal procuratore di Viterbo Paolo Auriemma e dalla pm Eliana Dolce. Gli inquirenti sono arrivati a lui dopo un’indagine lampo, partita da un’immagine estrapolata dal video delle telecamere di sorveglianza del negozio dove è avvenuto l’omicidio. Da quella fotografia, tenuta segreta al pubblico per la pericolosità dell’individuo, in 24 ore è stato trovato il colpevole grazie anche all’intuizione di due carabinieri che ricordavano di averlo visto in zona.

Nessun dubbio sul fatto che sia lui l’assassino immortalato dai video di sorveglianza, e, nella stanza in cui dimorava, sono stati trovati abiti provenienti dal negozio della vittima e la sua carta di credito, che con il portafogli era stata rubata. Il giovane ha ancora sul volto e su una mano graffi e segni della colluttazione con il commerciante, ucciso con ferocia e abbandonato in una pozza di sangue. Sulle scarpe del 22enne sono state trovate numerose tracce di sangue e il giovane aveva con sé gli occhiali indossati il giorno dell’omicidio. Nel negozio della tragedia si era recato almeno altre due volte senza riuscire ad acquistare nulla per una carta di credito non funzionante: e forse è stato proprio questo a scatenare la lite e il raptus omicida.

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