Spi Cgil. La denuncia, il governo beffa 5 milioni e mezzo di pensionati. Il primo giugno pensionati in piazza a Roma

Spi Cgil. La denuncia, il governo beffa 5 milioni e mezzo di pensionati. Il primo giugno pensionati in piazza a Roma

“Lo avevamo denunciato da tempo e ora ne abbiamo la certezza. Dopo averli definiti avari, il governo beffa ancora 5,5 milioni di pensionati, riprendendosi i soldi che hanno avuto in più di rivalutazione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, per un totale di 100 milioni. Ovviamente, il tutto avverrà subito dopo le elezioni europee. Fanno come e peggio degli altri”.

A dirlo è il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti commentando le disposizioni fornite dall’Inps, in merito al conguaglio sulla rivalutazione delle pensioni. “Alla faccia del cambiamento – conclude Pedretti –. Il 1° giugno i pensionati saranno in migliaia alla manifestazione indetta dai sindacati in piazza San Giovanni, a Roma, anche per denunciare questo ennesimo danno nei loro confronti”.

Cgil Roma e Lazio, il 1° giugno tutti in piazza con i pensionati

“Il 1° giugno, a partire dalle ore 10, i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil danno appuntamento a tutti i cittadini in Piazza San Giovanni a Roma per una mobilitazione nazionale che ha scelto come slogan ‘Dateci retta’”. Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Michele Azzola. “Le ragioni alla base del motto – continua – sono presto dette: le politiche adottate finora dal governo hanno mostrato di ignorare le legittime istanze di milioni di pensionati, continuando di fatto a penalizzarli: è stata tagliata la rivalutazione delle pensioni, falcidiando la capacità di acquisto ed è stato tassato il reddito da pensione in misura molto maggiore che in altri paesi europei”. “Ma non si tratta solo di rivendicare diritti e tutele di una categoria – continua Azzola -. In gioco è l’intero sistema di previdenza, gli interessi della totalità degli italiani, l’avvenire stesso dei giovani. Stanno vacillando diritti che fino a poco tempo fa erano garantiti, come quello alla salute, per esempio. Viviamo in una società che invecchia sempre di più, in un paese in cui l’inefficienza della sanità pubblica obbliga a rivolgersi al privato o, peggio, a rinunciare a curarsi. Sono segnali d’allarme che dovrebbero preoccupare tutte le generazioni, questioni che il governo dovrebbe affrontare aprendosi all’ascolto e al confronto e non nella solitudine delle stanze del potere. Invitiamo dunque tutti coloro che credono ancora nella possibilità di costruire per l’Italia e gli italiani un futuro diverso a fare propria questa mobilitazione e la piattaforma che ne è alla base, scendendo in piazza il 1° giugno insieme ai pensionati”.

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