
Arresti domiciliari per il segretario del Pd dell’Umbria, Gianpiero Bocci e l’assessore regionale alla Salute e coesione sociale, Luca Barberini. A notificare il provvedimento è stata la Guardia di Finanza nell’ambito dell’indagine della Procura di Perugia per presunte irregolarità commesse in un concorso di una delle aziende sanitarie locali umbre. Ai domiciliari anche il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Emilio Duca. Le Fiamme gialle, oltre alle perquisizioni degli uffici e delle abitazioni degli arrestati e dell’assessorato alla Sanità, hanno perquisito anche gli uffici della presidente Catiuscia Marini. Nell’indagine sarebbero coinvolti in tutto sei dirigenti sanitari.
Le indagini sono coordinate dal procuratore della Repubblica di Perugia, Luigi De Ficchy. Tra i reati ipotizzati a vario titolo ci sono abuso d’ufficio, rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento. La presidente Marini ha fatto sapere quanto accaduto attraverso una nota. “Quest’oggi mi è stata notificata dalla Procura della Repubblica di Perugia una richiesta di acquisizione di atti nell’ambito di una indagine preliminare relativa a procedure concorsuali in capo ad una Azienda sanitaria umbra – si legge nel comunicato – ho offerto la mia massima collaborazione personale e istituzionale all’attività dei rappresentanti dell’Autorità giudiziaria. Sono assolutamente tranquilla e fiduciosa nell’operato della Magistratura, nella certezza della mia totale estraneità ai fatti e ai reati oggetto di indagine”.
Sarebbero otto le procedure di selezione del personale “condizionate illecitamente” durante il periodo delle intercettazioni telefoniche che hanno portato all’inchiesta sulla sanità umbra. “L’alterazione dei risultati della selezione – si legge nell’ordinanza del gip di Perugia – è avvenuta mediante reiterati reati di rivelazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico e abuso d’ufficio compiuti mediante la comunicazione a terzi interessati delle tracce d’esame, e inoltre indirizzando la Commissione in ordine alle valutazioni da assegnare ai candidati”. Trojan nei telefonini per captare i colloqui che hanno portato agli arresti di oggi nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità umbra. E’ quanto emerge dall’ordinanza firmata dal gip di Perugia Valerio d’Andria, che “ha consentito di documentare il significativo contenuto di alcuni colloqui tenuti dall’indagato Emilio Duca, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Perugia, al di fuori del suo ufficio”. Sia Emilio Duca che Maurizio Valorosi, direttore amministrativo della stessa azienda, entrambi indagati nell’inchiesta, erano anche sottoposti a intercettazione ambientale in ufficio.
L’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, finito agli arresti domiciliari, per l’indagine della procura di Perugia su alcuni concorsi per assunzioni all’ospedale “è sereno e si dichiara assolutamente estraneo ai fatti contestati”. Lo ha sottolineato il suo difensore, l’avvocato David Brunelli, annunciando l’autosospensione dal Pd del suo assistito e la decisione di dimettersi dall’incarico. “Barberini – ha sottolineato il legale – ha la massima fiducia nell’operato della magistratura, che saprà accertare la sua estraneità alla vicenda. Si è autosospeso dal Partito democratico e si dimetterà dall’incarico di assessore regionale proprio per permettere di fare la massima chiarezza e non intralciare in alcun modo l’attività di indagine. Un atto di responsabilità, rispetto al suo mandato di amministratore pubblico – ha concluso l’avvocato Brunelli – che ha sempre svolto con onestà e rigore”. “Dopo l’autosospensione del segretario regionale dell’Umbria, il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha deciso immediatamente di commissariare la Federazione Regionale del Pd dell’Umbria con l’onorevole Walter Verini, presidente del Pd dell’Umbria” si legge intanto in una nota del Pd.
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