I partiti si attrezzano per le Europee del 26 maggio. Nasce la lista “La Sinistra”, presentata tra gli altri da Fratoianni, Acerbo e Forenza. Il Pd lancia le candidature eccellenti. La Lega guida i sovranisti

I partiti si attrezzano per le Europee del 26 maggio. Nasce la lista “La Sinistra”, presentata tra gli altri da Fratoianni, Acerbo e Forenza. Il Pd lancia le candidature eccellenti. La Lega guida i sovranisti

“Siamo l’unica lista di Sinistra alle prossime elezioni europee”, afferma il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni nel corso della presentazione a Roma del simbolo della lista “La Sinistra” avvenuta all’hotel Nazionale di Roma, alla presenza dei responsabili delle altre componenti sociali e politiche che le hanno dato vita. Un simbolo scelto in base a una consultazione online che ha coinvolto circa 20mila militanti, in cui, sotto la scritta “la Sinistra” che campeggia su sfondo rosso, ci sono i simboli della Sinistra rossoverde europea, rappresentata dal gruppo Gue/Ngl del Parlamento europeo e da quello di “Sinistra europea, alla base dei quali completano il quadro i colori rosso e verde dell’ambientalismo e delle battaglie per i diritti delle donne”. “Per la prima volta – ha spiegato Fratoianni – in Italia c’è un quadro chiaro, europeo. C’è una lista dei socialisti europei, cioè di coloro che in questi anni hanno governato l’Europa nel segno dell’austerità, della riduzione dei diritti del lavoro, c’è una lista dei liberali, +Europa, e c’è una lista di Sinistra, del partito della Sinistra europea, vale a dire di chi in questi anni si è battuto contro queste politiche e per un’altra idea. Siamo quelli che pensano che – ha proseguito – in un mondo in cui la diseguaglianza cresce sempre di più, serva una patrimoniale per redistribuire un po’ di ricchezza verso chi non ha più niente, di chi pensa che vada messo al centro il tema della riconversione ecologica dell’economia e che il lavoro vada redistribuito, riducendo il lavoro a parità di salario. Dobbiamo rimettere al centro le questioni della vita concreta dei cittadini”.

Acerbo, segretario di Rifondazione comunista: “alternativa sia ai fascioleghisti e razzisti che alle politiche neoliberiste e antipopolari della Commissione Europea e della troika”

“Siamo la lista di sinistra in queste elezioni europee, alternativa sia ai fascioleghisti e razzisti che alle politiche neoliberiste e antipopolari della Commissione Europea e della troika, sostenute dai partiti di centrodestra e centrosinistra” ha dichiarato a sua volta Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, alla presentazione della lista “la Sinistra”. “Ricostruire una sinistra in questo Paese non è un affare che riguarda solo i partiti, è interesse di chiunque non accetta la distruzione dello stato sociale e dei diritti di chi lavora e nemmeno di subire la barbarie di un ministro degli Interni che passa le giornate a diffondere odio – prosegue -. Nell’Unione Europea si evadono 1.000 miliardi di euro all’anno. Prendiamocela con i paradisi fiscali, i grandi evasori e i super ricchi, non con i poveri che fuggono dalla fame e dalla guerra. Siamo la lista di chi ha sempre contrastato i trattati europei in nome di un’altra Europa democratica e sociale mentre la Lega e la destra li approvavano insieme al centrosinistra. Nel parlamento europeo il nostro è il gruppo rossoverde che riunisce le forze di sinistra, femministe e ecologiste che in tutti i paesi si battono per il cambiamento, da Unidos Podemos al Bloco de Ezquierda, dalla France Insoumise alla Linke tedesca”. “Vogliamo continuare le nostre lotte dentro e fuori il Parlamento Europeo – ha aggiunto Eleonora Forenza, eurodeputata uscente – Per un’alternativa sia alle forze che sostengono questa Commissione Europea sia alle forze che sostengono questo governo”.

Nel Pd si anticipano le candidature eccellenti alle elezioni del 26 maggio

Nicola Zingaretti lancia un simbolo della lotta alle mafie come capolista al Sud, l’ex procuratore nazionale Franco Roberti. Roberti, 71 anni, correrà dunque nella circoscrizione Mezzogiorno il 26 maggio. “E’ un grande onore che abbia accettato di essere con noi in questo importante passaggio”, dichiara Zingaretti, “la lotta alle mafie e alla criminalità organizzata è una nostra priorità, e con Roberti nostro capolista nella circoscrizione Sud avrà una nuova forza anche in Europa”. “Ho accettato per spirito di servizio – commenta Roberti -, con l’obiettivo, se sarò eletto, di continuare il lavoro per la cooperazione giudiziaria internazionale”. Roberti potrebbe dimettersi da assessore alla Legalità in Campania col governatore Pd Vincenzo De Luca. Intanto Zingaretti assicura che “la scommessa della lista unitaria e aperta si sta sempre più concretizzando”, ma con Articolo 1-Mdp ci sono ancora difficoltà. “Sarei molto arrabbiato se Zingaretti riaprisse ai transfughi – dice Calenda, partner con Siamo Europei -, ma lui sta facendo un’area di desistenza. Gli dice ‘non presentate una lista per spaccare a sinistra’, non li sta facendo rientrare nel Pd”. Commentando una foto a Vinitaly con D’Alema, l’ex ministro afferma: “Siamo avversari”. Alessia Morani ricorda che Matteo Renzi mise 5 donne capolista alle Europee 2014 (quelle del 41%). Stavolta ci saranno Simona Bonafè (Centro) e Caterina Chinnici (Isole). Poi Calenda (Nordest) e Giuliano Pisapia (Nordovest). La presentazione delle liste è per il 16 e 17 aprile. Intanto domani Zingaretti vedra’ nella sede nazionale del Pd a Roma Confindustria e tante altre sigle tra cui Confesercenti, Confartigianato e Coldiretti. Proporrà un piano straordinario di investimenti per lavoro, innovazione e sostenibilità e azioni contro il dumping fiscale (ribasso di aliquote e pressione da parte di uno Stato per attrarre contribuenti ed investitori da altri Paesi), per una concorrenza leale tra Paesi europei. Una strategia per cercare di recuperare consensi tra gli imprenditori, specie al Nord, iniziata il giorno dopo l’elezione con l’uscita a favore della Tav a Torino.

La destra sovranista si è data appuntamento a Milano invitata da Salvini, e con molte defezioni

Intanto a Milano andava in scena l’ennesima recita del ministro dell’Interno, e questa volta con attori assai discutibili al suo fianco. Matteo Salvini vuol fare dei sovranisti il “primo gruppo” del nuovo Parlamento europeo. Il capo leghista lancia la sfida dalla sua città, Milano, dove chiuderà la campagna elettorale il 18 maggio con una “grande festa” insieme ai rappresentanti di tutte le forze politiche che riuscirà a unire attorno a sè. Al suo fianco ci saranno gli alleati dell’Europa delle nazioni e della libertà (Enf), tra cui il Rassemblement national di Marine Le Pen, oltre ai nuovi compagni di viaggio presentati a Milano: i tedeschi di Alternative fur Deutschland, i Veri finlandesi e il partito polare danese. Salvini si prepara a interpretare un ruolo da leader nella prossima sfida verso il voto del 26 maggio, confermando la sua candidatura come capolista in tutte le cinque circoscrizioni italiane. Leader al quale le altre formazioni dell’Enf – sostiene – hanno affidato il compito di “allargare la famiglia” (oggi divisa in tre gruppi a Strasburgo). Nel presentare il suo progetto, il vice premier leghista assicura che il voto europeo non avrà ripercussioni negative sulla tenuta del governo di cui fa parte. Anche se le bordate ai 5 stelle non mancano. Salvini sembra non aver gradito le puntualizzazioni contenute nella lettera inviata al Corriere della sera in cui Luigi Di Maio lamenta “scortesie” nei confronti dei ministri M5s. “Io non commento quello che fanno gli alleati”, premette il leghista. Il quale poi subito dopo attacca, con riferimento all’incontro i rappresentanti dei gilet gialli: “Io non commento neanche quando il mio amico e collega vice premier va a Parigi a trovare qualcuno che mette in difficoltà il governo italiano”. Tra i due vice premier prosegue poi il duello sulla flat tax. Con il capo politico degli stellati che chiede non sia solo a vantaggio dei “ricchi” ma abbia una progressività. Mentre l’altro vice premier insiste affinché sia una misura di cui dare conto nel Def (che va presentato entro il 10). E ‘stoppa’ l’alleato sostenendo che la caratterista della flat tax è che sia “unica, piatta, uguale, non esiste progressività”.

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