Un sindaco nei piani alti della ‘ndrangheta, arrestato insieme ad altri 17 a Reggio Calabria

Un sindaco nei piani alti della ‘ndrangheta, arrestato insieme ad altri 17 a Reggio Calabria

Il sindaco di Delianuova, paese di poco più di 3.000 abitanti in provincia di Reggio Calabria, è finito agli arresti con l’accusa di far parte della ‘Ndrangheta. Ne sono convinti gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia che hanno indagato Francesco Rossi, area Pd ed eletto nel 2015 con una lista civica, tra i 18 fermati lunedì mattina dai carabinieri che hanno stroncato la cosca Alvaro di Sinopoli. Nel provvedimento di fermo vengono contestati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Gaetano Paci e dal sostituto Giulia Pantano, avrebbe dimostrato come il sindaco arrestato sarebbe a tutti gli effetti partecipe di una delle più importanti famiglie mafiose della Piana di Gioia Tauro, una cosca che negli anni si è arricchita con gli appalti pubblici nonostante i numerosi arresti dei boss trasformati poi in decenni di carcere. Non è un caso che in manette sono finiti anche due imprenditori della zona espressione della cosca di Sinopoli.

Per quanto riguarda il sindaco Francesco Rossi i fatti si riferiscono a quando il politico locale ricopriva il ruolo di vicesindaco. Per lui non è solo un discorso di appalti in cui avrebbe favorito la cosca Alvaro, ma è un modo di essere a disposizione della ‘ndrangheta all’interno delle istituzioni.

Come ricorda ilFattoQuotidiano.it Rossi oltre ad essere stato eletto sindaco tre anni fa, da qualche mese era entrato nel consiglio della Città metropolitana di Reggio Calabria. Tra il 2006 e il 2010, Rossi era stato controllato anche con personaggi legati alla criminalità organizzata del suo paese poi finiti in inchieste antimafia della Procura di Reggio Calabria.

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