
Sui vaccini, a due settimane dalla riapertura delle scuole, il caos e l’incertezza regnano sovrani. Per ora l’unica norma del Ministero della Salute è la circolare della ministra Giulia Grillo che, in deroga alla legge Lorenzin, allunga di un anno l’autocertificazione come documento necessario per entrare in classe. Ma la battaglia è aspra, la confusione anche e le rassicurazioni del ministro dell’Istruzione, evidentemente non bastano. Marco Bussetti ha di nuovo confermato che “l’autocertificazione viene presentata dalla famiglia che si assume la responsabilità, i dirigenti scolastici non hanno alcuna responsabilità in questa materia che è di competenza del ministero della Salute”. Ma i presidi sono preoccupati come anche i medici, i pediatri e i sindaci. E le Regioni sono sul piede di guerra e cercano di contrastare lo stop all’obbligo dei vaccini per iscriversi a scuola. Il Lazio, l’Umbria, le Marche e la Toscana sono pronte ad approvare leggi che vanno in senso opposto, anche in Emilia-Romagna si sta ragionando su come reagire. Il Piemonte sta studiando una legge ad hoc e accetta solo autocertificazioni delle prenotazioni alla Asl. La Sardegna, come la Campania, si sta indirizzando verso una legge tutta sua. La confusione e la rabbia sono anche nutrite dalle prospettive future in materia di vaccini. In futuro, come più volte annunciato, l’Italia si aspetta ‘l’obbligo flessibile’, ossia norme declinate a seconda dei dati delle coperture vaccinali. In Parlamento, inoltre, sono passati in Senato due emendamenti al Milleproroghe del Movimento Cinque Stelle e della lega, che danno il via libera all’ingresso a scuola senza documenti, rimandando tutto al prossimo anno scolastico. Il decreto arriverà l’11 settembre alla Camera.
Il ministro Bussetti cerca di dettare le regole ai presidi, ma i rischi dell’autocertificano pesano. Il Pd: il ministro “prepara le condizioni pr il caos”
“I presidi volendo possono accettare l’autocertificazione” dei genitori sull’avvenuta vaccinazione dei bambini per l’ingresso a scuola, ha spiegato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. “L’autocertificazione – ha detto – è una responsabilità che si assume la famiglia, di dichiarare che questo bambino è stato vaccinato: i presidi si devono comportare a norma di legge, che parla chiaramente da questo punto di vista. Con i dirigenti scolastici è stato chiarito che non hanno nessun tipo di responsabilità, perché le responsabilità sono di coloro che firmano l’autocertificazione”, ha concluso Bussetti. “Sui vaccini stiamo assistendo a un indegno e pericoloso scaricabarile sulla pelle dei bambini”, ha dichiarato Elena Carnevali della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito delle parole del ministro dell’Istruzione Bussetti in merito alla questione delle certificazioni scolastiche sui vaccini. “Il ministro dell’Istruzione Bussetti – spiega – prima partecipa alla conferenza stampa congiunta con la ministra Grillo sulla proroga delle autocertificazioni, precisando che l’accesso ai servizi educativi è a carico degli istituti, attraverso controlli a campione. Oggi, invece, afferma che quelle stesse certificazioni sono di competenza del ministero della Salute, che le responsabilità delle eventuali autocertificazioni non veritiere sono dei genitori ma i controlli, come specifica la circolare della Grillo, sono in capo alla scuola. In questo modo il governo prepara le condizioni per il caos. La smetta di giocare allo scaricabarile sulle pelle dei bambini e faccia una volta per tutte chiarezza, tenendo conto della salute dei più piccoli, delle esigenze di istituti scolastici, presidi e Comuni e non solo di squallidi calcoli elettorali”, conclude.
Anche Le Monde interviene sul caos vaccini in Italia. E argomenta a favore dell’obbligatorietà
La questione dei Vaccini in Italia torna ad acquistare attenzione internazionale: il quotidiano francese ‘Le Monde’ gli dedica un lungo articolo, dal titolo “Italia: il governo attacca la vaccinazione obbligatoria”, ripercorrendo gli sviluppi recenti, dalla legge Lorenzin che ha reso obbligatori 10 Vaccini per tutti da 0 a 16 anni all’intenzione del nuovo governo Lega-M5s di rinviare la disposizione all’anno scolastico 2019-2020, fino alla circolare sull’autocertificazione sufficiente per entrare in classe. Spazio viene anche dato al nuovo progetto di legge depositato al Senato dai due partiti di maggioranza che prevede “l’obbligo vaccinale flessibile”, cioè il ricorso all’immunizzazione solo nelle Regioni o Comuni dove ci sono tassi più bassi di copertura vaccinale o emergenze epidemiche. “Una sciocchezza secondo la comunità scientifica”, sottolinea ‘Le Monde’, che riporta le parole di Alberto Villani, presidente della Società italiana di Pediatria, e del professore di microbiologia Roberto Burioni. Per concludere con l’appello di Pier Luigi Lopalco, coautore di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Human Vaccines and Immunotherapeutics”, che ha esortato il governo a depoliticizzare il dibattito: “I Vaccini ci sono per creare una reazione immunitaria positiva, non sono un’arma ideologica”.
Il dramma dei plessi scolastici non a norma, diffusi ovunque. Metà quelle certificate, solo il 30% in possesso di regolare certificazione antincendio
“Abbiamo rilevato che in molti istituti è assente la certificazione per quanto riguarda gli impianti elettrici e termici a norma o la dichiarazione di valutazione dei rischi, che devono essere rilasciate per consentire ai dirigenti scolastici di svolgere il proprio lavoro. Sono circa il 50% le scuole certificate con le dichiarazioni di valutazione dei rischi, sull’antincendio sono, invece, solo il 30%. Abbiamo davanti un lavoro importante da realizzare”, ha detto il ministro Marco Bussetti. “Abbiamo un monitoraggio nazionale preciso e sappiamo che per molti edifici scolastici la certificazione è ancora carente. Evitiamo allarmismi e chiusure preventive, però”. Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, intervistato dal Mattino, si dice “pronto a discutere con l’Anci” la richiesta dei sindaci di un provvedimento di tutela. “Per quanto mi riguarda – spiega – sto facendo di tutto per accelerare e semplificare, mettendo intanto a disposizione le risorse per i certificati di vulnerabilitaà sismica, che andranno predisposti entro fine 2018”. Sugli edifici “non c’è un allarme”, assicura Bussetti. “E poi ribadisco che ci sarà un’operazione trasparenza: a settembre tutti potranno consultare online i dati e avere una fotografia delle condizioni degli edifici scolastici, dal punto di vista sismico, antincendio e così via”. “Dove non c’e’ un certificato non vuol dire che esiste effettivamente un problema di sicurezza”, osserva il ministro. “Le certificazioni però vanno fatte in modo sollecito affinché si possano programmare gli interventi per la messa in sicurezza di tutti gli istituti. A me tocca il compito di mettere ciascuno in condizioni di operare, sbloccando le risorse incagliate che ci sono”.
Il dramma della Sicilia, rivelato dal presidente della Regione Musumeci. A Messina, il sindaco chiude 108 istituti
“Dobbiamo prendere consapevolezza del problema e per questo motivo costituiremo, la prossima settimana, un’unità di crisi che si riunirà periodicamente per capire come sta procedendo il lavoro di ricognizione sugli istituti scolastici. Abbiamo bisogno di nuovi tecnici, di un confronto con i nove prefetti dell’Isola e i comandanti provinciali dei vigili del fuoco. Serve una sinergia tra istituzioni dello Stato, regionali e locali: questo è il ruolo che la Regione vorrà svolgere. Assieme ai sindaci e ai presidenti delle ex Province, sono sicuro che, entro qualche anno potremo uscire anche da questa condizione di emergenza”, ha rivelato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a margine della riunione – convocata a Palazzo d’Orleans – sulla sicurezza negli edifici scolastici in Sicilia. All’incontro erano presenti anche gli assessori regionali all’Istruzione Roberto Lagalla e alle Infrastrutture Marco Falcone, oltre ai sindaci delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, ai commissari straordinari dei Liberi consorzi di Comuni di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, al presidente dell’Anci Sicilia, al direttore dell’Ufficio scolastico regionale e al dirigente regionale del dipartimento Istruzione e formazione professionale.
Messina: i 108 plessi scolastici di competenza comunale e i 65 su cui vigila la Città metropolitana devono ancora acquisire la ‘patente’ di agibilità e danno nell’emergenza sismica, la Scheda Aedes, per la quale Messina è stata indicata città pilota in Sicilia. Attualmente restano in vigore le ordinanze di chiusura che, nelle intenzioni del sindaco De Luca, saranno revocate solo sulla base della certificazione Aedes e dell’approvazione della proroga prevista dal provvedimento Milleproroghe in discussione alla Camera, che farebbe slittare a fine anno l’obbligatorietà del possesso delle certificazioni. Intanto, il prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi, dopo che il dirigente scolastico regionale ha confermato l’apertura delle scuole il 12 settembre, ha invitato l’amministrazione comunale ad accelerare le verifiche già pianificate in sede regionale e, qualora dovesse permanere la chiusura di alcuni plessi scolastici, ad individuare con urgenza valide soluzioni che consentano di garantire lo svolgimento delle lezioni.
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