Miliardi come bruscolini da spartire fra Salvini e Di Maio per far fronte alle promesse elettorali. In difficoltà il ministro Tria che non vuole superare l’1,6% nel rapporto deficit-pil. Dalla Ue richiesta pressante: riducete il debito. Dati economici in negativo

Miliardi come bruscolini da spartire fra Salvini e Di Maio per far fronte alle promesse elettorali. In difficoltà il ministro Tria che non vuole superare l’1,6% nel rapporto deficit-pil. Dalla Ue richiesta pressante: riducete il debito. Dati economici in negativo

I miliardi come fossero bruscolini. Nei vertici che si susseguono e nelle interviste ai giornali  in particolare i due vicepremier, Salvini e Di Maio, affrontano la manovra economica come se fossimo nel paese di bengodi. Ogni giorno dai palazzi del governo, dai vertici, viene descritta una manovra, l’aggiustamento al documento di Economia e Finanza e poi il Bilancio sul quale sarà la Commissione Ue a darci il voto, arrivano numeri, miliardi necessari per dare concretezza alle promesse che la Lega con Salvini e il M5S con Di Maio hanno fatto agli italiani con il contratto siglato dalle due forze politiche e che è stato alla base del programma elettorale. Le ultime notizie ci fanno sapere che la manovra sarà di 30 miliardi, che dieci potrebbero essere investiti per il reddito di cittadinanza, ma i pentastellati parlano di circa 16, 17, la carta vincente dei pentastellati, e che otto miliardi sono necessari per superare la legge Fornero, leggi pensioni che con la flat tax sono due punti irrinunciabili per il Salvini Matteo. Come e dove trovare la copertura? La pace fiscale, tradotto un condono in grande stile, dovrebbe portare nelle casse dello Stato un bel mucchietto di miliardi, ma stante le previsioni degli uffici si parla al massimo di  3 miliardi. Infine, ma questo è il problema principale, occorrono circa 12 miliardi per sterilizzare l’Iva.

Dati Istat: il Pil decelera, calano le vendite al dettaglio, non utilizziamo i fondi Ue

È in questa situazione che il ministro  dell’Economia Giovanni  Tria si è presentato a Vienna, alla riunione informale dell’Eurogruppo, promettendo di “lavorare per non superare lì1,6% di rapporto deficit –Pil” annunciando che “la maggioranza è compatta nel non voler forzare i vincoli europei”. Sia Juncker che il Commissario per gli Affari economici, Moscovici, e il vice presidente della Commissione, Dombrovskis, hanno fatto buon viso a cattiva sorte, come si dice, visti anche gli ultimi dati sulla situazione economica dell’Italia.  L’Istat rende noto che il Pil nel secondo trimestre decelera, registra solo un +0,2 mentre nel trimestre precedente aveva registrato un +0,3. Sempre Istat evidenza un indicatore importante come le vendite al dettaglio che nel mese di luglio hanno registrato un -0,1 in valore e -0,2 in volume. Ancora un significativo indicatore che riguarda la capacità di spesa e fa chiedere al nostro paese una sempre maggiore flessibilità segna un dato estremamente negativo. Siamo infatti ad un utilizzo dei fondi europei che raggiunge solo il 54%, poco più della metà di quanto potremmo spendere. La media degli altri paesi è di circa il 62 %.

Moscovici: se vuoi investire in Italia ci vuole meno debito

Davvero difficile il compito di Tria all’Ecofin informale di Vienna. “Ai ministri economici  della Ue – dice – ripeterò quello che ho sempre detto e che sarà fatto. Le riforme verranno portate avanti nell’ambito dell’equilibrio dei conti pubblici. Lo dimostreremo con il Def a fine mese”. Ma sia Moscovici che Dombrovskis sono stati molto chiari nei primi incontri avuti con Tria: “L’Italia deve ridurre il deficit”. In particolare Moscovici intervistato dai giornalisti ha detto: “Voglio credere che realismo e pragmatismo si affermeranno. L’Italia deve avere un bilancio che consenta di ridurre il suo debito pubblico perché se vuoi investire in Italia ci vuole meno debito e più capacità d’investimento e per questo continuo a chiedere finanze pubbliche serie. Sono contro l’austerità ma austerità è una cosa, mancanza di serietà un’altra”. Il commissario ha proseguito sottolineando che “l’Italia deve ridurre il deficit strutturale come fanno gli altri paesi della zona euro”, anche perché ha già “beneficiato di tutta la flessibilità. Ma le regole, che non sono stupide perché permettono di ridurre il debito pubblico, sono fatte per tutti”. Dopo l’incontro con il ministro italiano, Dombrovskis ha parlato di “incontro molto buono” e, via Twitter ha proseguito: “Abbiamo una visione condivisa della situazione economica e degli obiettivi del prossimo bilancio, di portare il debito su un cammino discendente e di perseguire un miglioramento del deficit strutturale dell’Italia”.

Share