Picchiano e rapinano un coetaneo e poi postano il video convinti di restare impuniti. Fermati dalla Polizia

Picchiano e rapinano un coetaneo e poi postano il video convinti di restare impuniti. Fermati dalla Polizia

Violenti e sfacciati, quasi fossero convinti di non aver alcun problema con la giustizia dopo quanto fatto. E’ la storia di due piccoli criminali che hanno aggredito e pestato un loro coetaneo per rapinarlo di soldi e di quanto aveva indosso. Poi la giustizia, però, ha fatto il suo corso e in queste ore i due piccoli delinquenti sono stati presi, denunciati e messi nella condizione di non nuocere. Tutto è partito da un video che riprendeva un ragazzo seduto su una spiaggia, è notte. Cerca di proteggersi, ha il volto gonfio e tumefatto, una maschera di sangue, il naso informe probabilmente rotto: “Ti vuoi far male eh? Pezzo di merda. Dammi il tuo telefono e i tuoi soldi, muoviti! Ti uccido! Il tuo telefono e i tuoi soldi. Muovi il culo! Ti faccio ancora più male…”, minaccia uno degli aguzzini. Erano in due contro uno, lo hanno pestato nella notte del 15 luglio sul lungomare di Lignano (Udine), volevano prendergli i 100 euro che aveva con sè.

La vittima aveva 17 anni, ora 18. “Dammi un minuto, fra’, un minuto…”, supplica. Calci e pugni in faccia a raffica gli hanno causato lesioni alla mandibola con una prognosi iniziale di 30 giorni e un successivo delicato intervento chirurgico maxillo-facciale.

La polizia di Udine ha ora individuato i presunti responsabili del pestaggio, anche loro minorenni, 16 anni, indagati per rapina e lesioni. La Procura dei Minori deciderà se emettere nei loro confronti misure cautelari.

Da quanto hanno ricostruito gli inquirenti, quella notte il 17enne si era momentaneamente allontanato dal gruppo con cui stava trascorrendo la serata quando è stato avvicinato dai due coetanei, picchiato selvaggiamente e derubato del denaro. Parte dell´aggressione era stata ripresa con lo smartphone ed il video poi condiviso su Whatsapp in un gruppo di amici.

Qualcuno del gruppo ha deciso di denunciare tutto alla polizia e la squadra mobile di Udine ha avviato le indagini che hanno permesso di individuare prima la vittima, quindi gli aggressori. Il ragazzo avrebbe comunque denunciato il fatto dopo essersi ristabilito.

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