
Prima lo scontro tra Toninelli e Toti, con il ministro dei Trasporti che invita il governatore a “preoccuparsi degli sfollati” e il diretto interessato che gli consiglia di guardare al suo ministero “che è un colabrodo”. Poi il botta e risposta tra lo stesso Toti e il vicepremier Di Maio, che annuncia “brutte notizie per Autostrade” e si sente rispondere “dia piuttosto buone notizie ai liguri”. Il tutto in una domenica aperta dalle dimissioni dell’ingegnere Bruno Santoro, membro della commissione del Mit sul disastro del ponte Morandi ma iscritto nel registro degli indagati dagli inquirenti genovesi.
Il governatore ligure Toti furioso contro Di Maio e Toninelli: “basta con le chiacchiere”
Si chiude così un’altra settimana di polemiche e veleni sull’emergenza che Genova vive da quando è stata spezzata in due dal crollo del viadotto sul Polcevera. Una nota positiva per i genovesi arriva della Procura, con il via libera alle operazioni di installazione dei sensori necessari per il monitoraggio dei due tronconi del ponte rimasti in piedi. Un passaggio indispensabile per far partire i lavori, visto che l’area era sotto sequestro. “Noi siamo pronti a partire”, ha spiegato Toti, ringraziando i magistrati per la “grande collaborazione istituzionale”. Tutt’altro clima si respira tra istituzioni locali e governo. Il presidente ligure, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, ha rivolto parole durissime al ministro Toninelli, che in un tweet gli aveva chiesto di pensare a far tornare a casa gli sfollati e non alla politica. “Mi sembra che Toninelli dovrebbe preoccuparsi del suo ministero, visto che la composizione della commissione del Mit è piuttosto complicata e i commissari ruotano più rapidamente che giocatori in una partita di calcio”, ha replicato Toti, furioso per il riferimento ai cittadini rimasti senza tetto. Le case per gli sfollati, ha ricordato, sono quasi tutte già assegnate: su 260 famiglie circa 230 sono sistemate in alloggi pubblici o con il contribuito di assistenza e “se le persone non possono rientrare nelle case per recuperare i loro effetti personali è perché non sono sicure, quella è area rossa, il ministro dovrebbe saperlo”.
Anche il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, è tornato a parlare della tragedia di Genova. “Il crollo del ponte Morandi – ha detto – ha dei responsabili che si chiamano Autostrade per l’Italia, Atlantia e Benetton. Noi non solo toglieremo le concessioni, ma non possono pensare di farla franca maneggiando un plastico. Autostrade avrà un’altra brutta sorpresa: perché io non faccio ricostruire il ponte a chi l’ha fatto crollare”. Parole che di nuovo non piacciono a Giovanni Toti. “Più che una brutta sorpresa per Autostrade vorrei belle sorprese per i cittadini di Genova e per la Liguria”, ha detto il governatore, accusando il governo di dire “molti no e pochi sì”. Il mantra degli amministratori liguri dal giorno del disastro è sempre lo stesso: fare in fretta. “Quando la situazione è seria bisogna essere seri. La magistratura stabilirà le colpe, il governo e il Parlamento si interroghino sul sistema Paese e sulle concessioni, ed è opportuno farlo. Le istituzioni locali lavorano perché tutto questo non incida sulla rapidità di esecuzione del cantiere”, ha ribadito Toti chiedendo che “la rimessa in funzione di un’opera fondamentale non venga sacrificata in contenziosi giudiziari, dibattiti parlamentari o addirittura di stampa. Se qualcuno ha un’idea migliore sono pronto a sentirla – ha affermato -. Non accetto però sia ritardata anche solo di mezz’ora l’apertura del cantiere”.
Da Palazzo Chigi la doccia fredda su Toninelli e Di Maio: nessuna nazionalizzazione
Un appello a cui arriva risposta da Roma, di nuovo per bocca del ministro dei Trasporti Toninelli: sarà pronto nei prossimi giorni un decreto legge con “misure importantissime” per i genovesi. Da Palazzo Chigi invece si chiarisce in una nota che invece “non c’è nessuna opzione ideologica sulle concessioni”. “Quanto alla scelta pubblico/privato, nazionalizzazione/privatizzazione – scrive la Presidenza del Consiglio – il presidente del Consiglio ha chiarito che non ha ragione di essere una preventiva opzione ideologica: bisogna adoperarsi perché i beni pubblici siano amministrati nel modo più efficiente possibile, assicurando il maggior ritorno alla collettività”.
Fornaro, capogruppo Leu alla Camera: “legge speciale per Genova subito”
“A quasi un mese dal crollo del Ponte Morandi, Genova e i genovesi non hanno bisogno di parole e slogan propagandistici dei ministri, ma di una legge speciale per affrontare i problemi degli sfollati, delle imprese e del complesso del sistema dei trasporti. Il Governo approvi subito un decreto e il Parlamento lo converta in legge in tempi rapidi perché ogni giorno che passa si danneggia la città e i suoi abitanti”, afferma il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro.
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