F1, Gp di Singapore. Hamilton vince ancora. Ormai vicino alla conferma del mondiale. La Ferrari ha perso lo smalto iniziale. Vettel terzo, Raikkonen quinto

F1, Gp di Singapore. Hamilton vince ancora. Ormai vicino alla conferma del mondiale. La Ferrari ha perso lo smalto iniziale. Vettel terzo, Raikkonen quinto

Ormai Lewis Hamilton a salire il gradino più alto del podio ci ha fatto l’abitudine. Una specie di vizio dicono le persone del suo staff. “Si meraviglia – sostengono – quando non vince, il che accade di rado”. Non solo vince, stravince come ha fatto a Singapore, e si domanda pure perché, tanto per citare un nome, le Ferrari, leggi Vettel, non vincono più. Se lo chiede seriamente, non è sua intenzione schernire  grandi piloti. Avversari in pista ma non nella vita. A Singapore vince per la quarta volta, indisturbato, settimo primo posto nell’ anno. Ormai solo un evento eccezionale può togliergli il titolo di campione del mondo. Così come la Mercedes si confermerà al primo posto nella classifica dei costruttori. Ciò che sorprende è la facilità con cui strapazza gli avversari. Si assicura nelle prove la pole position e non la molla più, va avanti indisturbato, rintuzza le velleità di piloti come Verstappen che ci provano, non si preoccupa se la Red Bull, in qualche momento della corsa sembra in grado di impensierirlo. Anzi Verstappen fa proprio il suo gioco, impedisce alla Ferrari di Vettel di avvicinarsi troppo al campione del mondo. È come un tappo fra la Mercedes e le rosse di Maranello 40 secondi, tanto che Vettel arriva distanziato di ben da Hamilton. Così come Bottas, il secondo pilota della Mercedes gli tiene lontano Raikkonen, l’altro ferrarista peraltro non riconfermato, che conquista solo il quinto posto e, desolato, al traguardo afferma che più di cosi non poteva fare. Sesto arriva Daniel Ricciardo sull’altra Red Bull. L’ordine di arrivo, le prime sei posizioni, ripete l’ordine di partenza. Al settimo posto si trova un sempre forte Fernando Alonso su MacLaren. Buona la prova di Charles Leclerc, un giovanotto di belle speranze che il prossimo mondiale lo correrà a bordo della Ferrari prendendo il posto di Raikkonen. Arriva nono a bordo dell’Alfa Romeo Sauber. Con la gara di Singapore praticamente Hamilton, al suo 69esimo successo, si è assicurato il mondiale. Ha ben 40 punti di vantaggio sul pilota tedesco della rossa di Maranello. La Mercedes nella classifica costruttori tocca i 452 punti seguita dal Cavallino con 415.

Hamilton prima della partenza aveva definito “magica” la conquista della pole. SI sentiva sicuro. Ha imposto alla gara il ritmo che più gli confaceva. Lento all’avvio per non “affaticare” le gomme. Quando vengono a contatto Perez e Ocon, ed entra la safety car, Vettel, al momento in cui riprende la gara, si porta al secondo posto. Ma è solo una fiammata. Di fatto Hamilton e Verstappen procedono l’uno davanti all’altro. Vettel si accontenta del terzo posto. Non può fare di meglio. Vettel dirà che la macchina non era nelle condizioni ottimali. Parla di un surriscaldamento dei freni poi ammette: “Non abbiamo avuto il passo gara, non siamo stati abbastanza veloci e insomma non siamo mai stati davvero in lotta. Abbiamo cercato di essere aggressivi all’inizio, poi ho fatto una gara diversa dagli altri, con gomme diverse, e non ero certo di arrivare alla fine”. E per quanto riguarda il mondiale, quando ormai mancano sei gare alla conclusione e recuperare lo svantaggio sembra impossibile afferma: “Perdere punti chiaramente non aiuta, oggi per il modo in cui abbiamo gareggiato non c’erano opportunità per noi, forse non eravamo abbastanza veloci. Questo era un week end in cui dovevamo battere noi stessi, ma non ce l’abbiamo fatta”.

La rossa di Maranello ha perduto lo sprint iniziale

Perché la rossa di Maranello  ha perduto lo sprint iniziale quando sembrava che tutto andasse per il meglio? Se lo è domandato anche Hamilton, facile vincitore. Dice il pilota della Mercedes: “è stata la gara più lunga della mia vita, veramente dura, bella e difficile. Verstappen mi ha dato del filo da torcere. Ho anche avuto un po’ di sfortuna nel traffico con tante macchine che si spostavano da una parte e dall’altra. In quel momento Max si è avvicinato e ha provato ad attaccarmi, poi sono riuscito ad uscire dal traffico e a scappare via. Le Ferrari? Hanno lottato molto bene finora, ma non so perché oggi siano spariti in gara”. L’onore delle armi ai vinti, ma grandi difficoltà Hamilton non ne ha incontrate Verstappen superato al primo giro da Vettel afferma: “Il secondo posto? Non male, era il massimo risultato possibile per noi. Peccato per il primo giro, ma come sempre ci è mancata la velocità di punta. Il team ha messo in atto una strategia fantastica per recuperare il secondo posto su Vettel. Ho provato ad attaccare anche Hamilton, ma non sono riuscito a farlo”.

Share