
Più fronti aperti, come è nel suo stile, e due piani di lavoro: quello mediatico e quello diplomatico. Matteo Salvini si sta battendo per tenere in piedi il suo unico punto fermo: mai più migranti sbarcati in Italia. Ma la missione non è semplice e il ministro dell’Interno lavora con l’Europa e con l’Africa, da un lato per arrivare all’obiettivo, ma dall’altro per evitare l’isolamento cui a tratti sembra condannata l’Italia. I binari di lavoro di Salvini partono dalla Germania e arrivano fino in Tunisia, dando ormai per scontato che gli ‘amici’ del gruppo di Visegrad, al di là della corrispondenza ideologica con il governo leghista, non hanno mostrato e non hanno intenzione di mostrare alcuna apertura a nessuna ipotesi di accoglienza o ricollocamento. L’unica certezza di queste ore è che martedì il capo del Viminale incontrerà a Roma il suo omologo tunisino per discutere di “soluzioni veloci, efficaci e innovative per stroncare il traffico di esseri umani”. Una delle ipotesi, molto accreditata, a cui si sta lavorando, è il rimpatrio dei migranti tunisini con dei voli charter. Soldi e modalità sono da definire.
L’impasse di Salvini nel rapporto con la Germania del ministro Seehofer sui migranti “secondari”
Più complicata è la situazione con la Germania. La firma sul protocollo di intesa tra la polizia italiana e tedesca per la gestione dei migranti ‘secondari’ non è stata ancora messa. Si tratta di quei migranti (in tutto circa 60 mila) che negli anni passati sono approdati sulle coste italiane ma si sono poi diretti in Germania senza fare richiesta di asilo nel nostro Paese come prevede il regolamento di Dublino. Il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, continua a confermare l’ok sull’accordo. Salvini invece ribadisce l’unica condizione sia il ‘saldo zero’ per l’Italia, ad ora molto difficile. “La mia firma ancora non c’è – chiarisce Salvini – perché stiamo aspettando alcuni chiarimenti. Ce l’ho sulla scrivania, sono pronto a firmarlo. Rappresentando il popolo italiano, devo fare gli interessi del popolo italiano”. Intanto un barchino con 15 tunisini in avaria a largo di Malta dà l’occasione per rinvigorire lo scontro mai sopito tra Roma e La Valletta. “E’ bello – ha tuonato Salvini – sentire parlare di responsabilità, solidarietà, condivisione. Alla prova dei fatti, però, stiamo aspettando di toccare con mano questa responsabilità, solidarietà, condivisione”. Salvini, ora più che mai è tra due fuochi: tenere fede ai suoi impegni e non rimanere solo in Europa.
E intanto, a Vienna, Salvini battibecca col ministro lussemburghese Asselborn
Scintille a Vienna tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il suo omologo lussemburghese Asselborn sulla questione migranti. Durante la Conferenza europea sulla sicurezza e l’immigrazione il titolare del Viminale ha sottolineato che l’Italia non ha “l’esigenza di avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più” e Asselborn lo ha interrotto più volte per poi farsi scappare una frase poco ortodossa: “Merde alors”. Il video in cui avviene il battibecco è stato postato dallo stesso Salvini sul suo profilo Facebook. “Ho sentito da qualche collega – ha detto Salvini attaccando il lussemburghese – dire che c’è bisogno di immigrazione perché la popolazione europea invecchia, io ho una prospettiva completamente diversa. Io penso di essere al governo e di essere pagato per aiutare i nostri giovani a tornare a fare quei figli che facevano qualche anno fa e non per espiantare il meglio dei giovani africani per rimpiazzare i giovani europei che per motivi economici oggi non fanno più figli. Magari in Lussemburgo c’è questa esigenza, in Italia invece abbiamo l’esigenza di aiutare i nostri figli a fare degli altri figli e non ad avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più. Siamo assolutamente disponibili a dialogare con tutti”.
A questo punto, il ministro lussemburghese ha interrotto Salvini dicendo: “Io sono il ministro del Lussemburgo e controllo le mie finanze”, ricordando che “in Lussemburgo abbiamo accolto decine, migliaia di immigrati italiani. Sono arrivati come migranti a lavorare in Lussemburgo affinché voi poteste avere in Italia soldi per dare da mangiare ai vostri figli”. ‘British’ la replica di Salvini: “Rispondo pacatamente al suo punto di vista che non è il mio. Se in Lussemburgo avete bisogno di nuova immigrazione, in Italia preferisco aiutare gli italiani a tornare a fare figli”.
E infine la ciliegina sulla torta: Salvini convinto di governare l’Europa con Orban
“Penso che le sanzioni contro il popolo ed il Governo ungherese siano una follia, un atto politico di quell’Europa morente di sinistra che non si rassegna al cambiamento. Abbiamo dato tutto il nostro sostegno al popolo ungherese e sono convinto che tra qualche mese ci troveremo a governare l’Europa in compagnia di Viktor Orban”, ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa a Vienna insieme al vicecancelliere austriaco Heinz Christian Strache, l’altro capo del partito nazionalista e xenofobo al governo in Austria, aggiungendo che l’obiettivo alle prossime europee è “cambiare l’Europa escludendo i socialisti. Vogliamo cambiare la storia di questo continente”. La sfida di Salvini è lanciata. Resta la speranza che la sinistra, europea e italiana, si attrezzi e trovi le giuste contromisure per smantellare questo progetto, che appare insano e pericoloso, e tuttavia potrebbe essere realistico, dato lo scenario europeo di questi tempi difficili.
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