
La procura è pronta, in caso di concreto pericolo, ad autorizzare l’abbattimento del moncone di ponte Morandi, sequestrato il 17 agosto dopo il crollo della campata, che si trova sopra gli edifici evacuati di via Porro. Ieri sera infatti sono stati segnalati scricchiolii che hanno portato i Vigili del fuoco alla sospensione del recupero beni da parte sei cittadini sfollati.
Intanto la Guardia di finanza si trova negli uffici del provveditorato delle Opere pubbliche di Genova, dove sono stati acquisiti alcuni documenti, ritenuti importanti dall’autorità giudiziaria e che riguardano le valutazioni dello stato del Ponte, ovviamente prima del crollo. Nelle carte si evidenzia come gli stralli 9 e 10 del ponte Morandi erano in uno stato di conservazione “discreto”; tuttavia si evidenziava un “trend di lento degrado” dei cavi costituenti gli stralli (riduzione d’area totale dei cavi dal 10 al 20%). Questo il contenuto della relazione che è stato acquisito dai militar delle Fiamme Gialle.
“Il viadotto è stato, nel tempo, doverosamente soggetto a continue attività di controllo – spiega quindi il Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato per le opere pubbliche della Liguria -, in esito alle quali fu eseguito, già negli anni ’90, un rilevante intervento di manutenzione straordinaria mirato principalmente agli elementi di sospensione del sistema bilanciato n. 11. Intervento necessitato dalla rilevata constatazione dell’avanzato stato di corrosione dei cavi principali; sinteticamente: gli originari tiranti in c.a.
precompresso furono affiancati da un sistema esterno di cavi convenzionali in acciaio, ai quali fu progressivamente trasferita la maggior parte del carico che impegnava gli stralli originali”.
“Il progetto esecutivo prevede tutti gli interventi ritenuti indispensabili per il ripristino delle pile 9 e 10 e il rinforzo degli stralli di pile 9 e 10”, in pratica “riproponendo quanto già fatto negli anni ’90 per la pila n. 11: disposizione di nuovi cavi esterni unbodded, che vanno dal traversone dell’impalcato fino alla sommità delle antenne”. E’ quanto si legge, tra l’altro, nella relazione del Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato per le opere pubbliche della Liguria del Ministero delle infrastrutture, che porta la data del 1° febbraio 2018, richiesto dalle Autostrade per procedere alla manutenzione straordinaria degli stralli 9 e 10 del viadotto Polcevera (ponte Morandi), per i quali era già stata avviata una gara.
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