Famiglia cristiana, settimanale dei Paolini molto diffuso, dedica la prima pagina a Salvini: “Vade retro”. La gerarchia contro la disumanità del vicepremier e l’uso blasfemo dei simboli religiosi

Famiglia cristiana, settimanale dei Paolini molto diffuso, dedica la prima pagina a Salvini: “Vade retro”. La gerarchia contro la disumanità del vicepremier e l’uso blasfemo dei simboli religiosi

Una mano che si leva da un uomo in abito talare verso il volto di un corrucciato ministro degli Interni Salvini e sotto, il titolo: “Vade retro Salvini”. Questa è la copertina del prossimo numero di Famiglia Cristiana, domani in edicola. “La Cei, i singoli vescovi, le iniziative di religiosi. La Chiesa reagisce ai toni aggressivi del ministero degli Interni. Niente di personale o ideologico. Si tratta del Vangelo”, è il sommario. Dopo l’ennesima tragedia di migranti morti in mare (le vittime, ricorda il settimanale, sono già 1.490 dal primo gennaio al 18 luglio), Famiglia Cristiana fa il punto sull’impegno della Chiesa italiana. Il giornale apre l’inchiesta con le riflessioni della presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei): “Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto”.

La gerarchia ecclesiastica prende nette distanze da Salvini e ne contesta l’uso di simboli religiosi 

Famiglia Cristiana riprende inoltre le frasi più significative sui migranti di numerosi vescovi come Mario Delpini (Milano), Matteo Zuppi (Bologna), Corrado Lorefice (Palermo), Cesare Nosiglia (Torino), Antonio Staglianò (Noto), Gualtiero Bassetti (Perugia, presidente della Cei). Nell’inchiesta sull’emergenza migranti Famiglia Cristiana pubblica anche testimonianze e storie di inserimento, nonché due editoriali. Il primo è firmato dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente nazionale della Caritas italiana, che invita a scegliere come bussola le parole del papa. E circa i migranti, aggiunge: “Non accoglierli, chiudendo loro soprattutto il cuore, significa non riconoscere Dio presente in loro, e perciò rifiutarLo. Mi chiedo, rifiutare Dio non è un atto di ateismo? Dobbiamo dunque sporcarci le mani e non trincerarci dietro un silenzio talvolta complice”. Il secondo editoriale è di don Antonio Mazzi: “Noi di Exodus abbiamo aperto in Calabria cinque strutture per accogliere i minori. Insegniamo la lingua italiana, li aiutiamo a recuperare quel poco di scuola che hanno fatto nei loro Paesi ma, soprattutto, ascoltiamo i loro dolori e le loro paure, curiamo la loro salute e tentiamo, con fatica, di far capire che in Italia ci sono anche persone che li amano e che fanno di tutto perché nel loro mondo e nel nostro torni un po’ di pace. Vi debbo dire che, tornando dalla Calabria, sentendo sull’aereo i discorsi che facevano alcuni viaggiatori, la tristezza ha distrutto quel po’ di speranza che loro, gli invasori, mi avevano elargito”.

La reazione di Salvini? Una barzelletta da bar di chi non sa nulla di fede, né di cattolicesimo (anche se porta con sé rosario e crocifisso, o proprio per questo)

“Vade retro Salvini? Addirittura… Satana! Non penso di meritare tanto. Ho la gioia di avere quotidianamente il sostegno di tante donne e uomini di chiesa. C’è modo e modo di pensarla anche all’interno delle gerarchie ecclesiastiche. Ricordo che un principio vigente del cattolicesimo, riscontrabile su internet, dice che l’accoglienza è un dovere nella misura del possibile. E penso che con i numeri che abbiamo la misura del possibile in Italia sia colma o quasi”, replica dunque l’ineffabile ministro dell’Interno Matteo Salvini, commentando con i giornalisti al Senato la copertina del prossimo numero di ‘Famiglia Cristiana’ con il titolo ‘Vade retro Salvini’. Osservi tuttavia il nostro lettore il modo in cui Salvini parla della dottrina cattolica dell’accoglienza, “riscontrabile su internet”. In realtà, egli cita, del tutto fuori contesto, alcune delle parole di papa Francesco sulla sostenibilità dell’accoglienza, e dello sforzo, che mai può essere limitato dall’aritmetica, delle istituzioni di considerare i naufraghi quali persone umane dotate di diritti inalienabili, il primo dei quali è alla vita, alla sopravvivenza. Ma Salvini, evidentemente toccato dall’inchiesta di Famiglia cristiana, prosegue: “Non penso di meritarmi l’accostamento al Diavolo… se è così” la copertina “mi pare di pessimo gusto. E irrispettosa nei confronti di qualcuno che dovrebbe avere nel perdono la sua prima dote”, ha rimarcato il leader della Lega. Ora, anche in questo Salvini manifesta la sua totale distanza dal cristianesimo nella sua versione cattolica, che prima del perdono richiede il cosiddetto “discernimento” al peccatore pentito. E non sembra che Salvini si sia pentito di quanto ha detto e fatto contro naufraghi, migranti, profughi, e persone dal colore della pelle diverso. Certo è che un segmento ormai rilevante della Chiesa cattolica, sia quella dei fedeli che quella dei prelati, non sopporta più le sceneggiate di Salvini, e considera del tutto disumanee volgari le sue uscite con l’uso di simboli religiosamente impegnativi. Ecco perché Famiglia cristiana gli ha dedicato le parole che Gesù usa nel Vangelo contro Satana.

E intanto il ministro degli Esteri Moavero alla Camera sconfessa Salvini sulla Crimea 

“Il governo italiano ritiene che vadano sempre rispettate le regole del diritto internazionale, in particolare l’integrità territoriale” dei paesi, ha affermato il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, rispondendo alla Camera all’interrogazione di Laura Boldrini (Leu) sulle dichiarazioni del ministro degli Interni Matteo Salvini nell’intervista al Washington Post circa la legittimità dell’annessione della Crimea da parte della Russia. “Il governo italiano ha una posizione coerente con quella espressa a livello collettivo dall’Unione Europea”, ha aggiunto il ministro. Con riferimento alla Crimea, l’Italia ha aderito alle sanzioni cosiddette personali, contro gli individui che hanno attività finanziarie nella penisola della Crimea e l’Italia non ha riconosciuto le autorità regionali designate nel marzo 2014, “in coerenza con quanto concordato con partner internazionali, Ue e G7”, ha quindi precisato il ministro. “Sconfessato”: non è più opportuno che si dimetta?

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