
A dimostrazione che alla vergogna neofascista non c’è fine, Matteo Salvini non fa passi indietro sulla proposta di una “ricognizione” della popolazione di etnia Rom che vive nei campi sparsi per la penisola. “Censimento dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è razzismo”, ha scritto sui social il ministro dell’Interno, lanciando l’ennesima provocazione mediatica, per alzare di nuovo il tiro contro il suo nemico numero 1: il diverso. Senza un briciolo di umanità, come non se ne vedeva dal 1924, e poi dal 1938 con le leggi razziali, Salvini ha aggiunto: “Io non mollo e vado dritto. Prima gli italiani e la loro sicurezza”, civettando Donald Trump. Il leader della Lega ha poi postato su Facebook la foto di un’abitazione, a suo dire, abusiva fatta demolire da una amministrazione a guida Carroccio in Piemonte. “Questa mattina a Carmagnola, Torino, dove amministra la Lega, è stata abbattuta una casa abusiva in un campo Sinti non autorizzato. Dalle parole ai fatti”, ha commentato, sotto l’hashtag ‘Prima gli italiani’.
La triste complicità dei 5Stelle con le provocazioni neofasciste di Salvini
Fonti governative precisano che “non c’è alcun contrasto” con il Movimento 5 stelle sul tema. Ieri il capo politico dei pentastellati Luigi Di Maio aveva salutato con favore la nota con cui il segretario leghista aveva precisato la natura dell’indagine che ha in mente, ovvero un “monitoraggio e non una schedatura”. “Bene la smentita di Salvini”, aveva detto Di Maio, una schedatura “sarebbe incostituzionale”. Ma il caso più clamoroso è la dichiarazione della ministra alla Sanità Giulia Grillo, per la quale: “Ogni politico, ogni leader, ha le sue caratteristiche e il suo modo di esprimersi. Conosciamo tutti Matteo Salvini: ha dei modi forti ed è anche per questo che piace alla gente, perché non è complicato da comprendere. Ognuno ha i suoi modi di dire le cose, e le sue successive affermazioni testimoniano che era una modalità di espressione e non un’idea sostanziale”, ha detto a Sky Tg24, rispondendo sull’annuncio di un censimento sulla comunità rom, da parte di Matteo Salvini. “Io personalmente – ha aggiunto – cerco sempre di essere moderata, ma anche molto diretta: essere diretti è importante, per evitare equivoci ed essere chiari con le persone”. Dunque, per i colleghi ministri grillini quelle di Salvini sarebbero espressioni forti ma non sostanziali? Vorremmo la traduzione politica di questo giudizio della ministra Grillo, perché a noi sembra esattamente il contrario, ovvero espressioni talmente forti e sostanziali da spaventare lo stesso elettorato dei 5Stelle, in evidente difficoltà, come testimonia un ultimo sondaggio che vede la Lega superarli e diventare primo partito con il 29%. Avanti così, grillini, e vi ritroverete con quello che Luciano Canfora ha definito “fascismo regime”.
La stupida polemica leghista contro le amministrazioni di sinistra
Dal canto loro, i leghisti tengono a elencare le proposte avanzate sul tema, anche dal Pd, in passato. L’esempio più citato è quello della giunta arancione di Giuliano Pisapia: il progetto del 2012, a firma degli assessori Marco Granelli e Pierfrancesco Majorino, “per includere le famiglie e i bambini e contrastare irregolarità e illegalità” prevedeva, al primo punto, un “censimento – che non sia meramente numerico ma anche storico – dei nuclei familiari delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti presenti a Milano”. “Salvini ci ha beccato: dice che nel 2012 anche noi a Milano facevamo il censimento dei rom. Certo, per individuare i bambini presenti nei campi e farli andare a scuola. Cosa che continueremo a fare”, ha replicato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Majorino. “Noi lo facevamo per fare rispettare le regole nelle aree autorizzate. Cosa su cui si deve sempre insistere con intransigenza. Il che non c’entra nulla con un censimento globale per schedare la popolazione Rom su base etnica al di là di dove e come vivano le persone. Questo porta solo all’odio”. L’altra indagine citata dai leghisti è quella condotta nel 2008 dai volontari della Croce rossa italiana, guidata da Massimo Barra, a Roma. Il progetto – che prevedeva che ai nomadi fosse chiesto di compilare con l’aiuto dei volontari una semplice scheda con nome, cognome, età, sesso, nazionalità e vaccinazioni effettuate – aveva come obiettivo immediato quello di identificare gli abitanti dei campi e istituire dei presidi fissi della Cri nella baraccopoli.
Le reazioni: Consiglio d’Europa e Commissione europea censurano Salvini
“Fare un censimento delle persone sulla base delle loro origini etniche violerebbe apertamente gli standard europei e internazionali sui diritti umani”, ha dichiarato Dunja Mijatovic, commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, che ritiene le parole pronunciate dal ministro Salvini “inquietanti” perché stigmatizzano i Rom e dividono gli italiani in base alla loro origine etnica. “Confido che la ragione alla fine prevarrà”, afferma Mijatovic. Anche il commissario Pierre Moscovici interviene: “Anche se interferire negli affari interni di un Paese, commentare questa o quell’altra dichiarazione scioccante o raggelante, può essere una tentazione a cui è estremamente difficile resistere, resisterò con tutte le forze”, afferma. Al tempo stesso, però, Moscovici avverte l’Italia: “La Commissione Ue eserciterà le sue competenze con le regole di cui dispone. Regole in materia economica e finanziaria ma anche per quanto riguarda lo stato di diritto. Sono le nostre regole comuni e vanno rispettate da tutti”.
Roberto Speranza denuncia Salvini per istigazione all’odio razziale
“Salvini insiste anche oggi col censimento dei Rom. Per me non bastano più le parole. Per questo ho deciso di denunciarlo per istigazione all’odio razziale ai sensi della legge Mancino 654/75. Ora basta”, scrive su Facebook il coordinatore di Mdp e parlamentare di Liberi e Uguali, Roberto Speranza.
Il sindaco di Napoli, De Magistris: “siamo già sulle barricate”
“Sui valori della Costituzione Salvini non passerà, se vuole alzare il tiro, noi siamo già sulle barricate”. Sono le parole del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando le dichiarazioni del ministro dell’Interno, Matteo Salvini sui rom. “La Costituzione – ha spiegato l’ex pm – non è un optional. Abbiamo una delle Costituzioni più belle del mondo, nata dalla resistenza al nazifascismo. Nella Costituzione c’è scritto che non puoi fare l’anagrafe degli immigrati, non puoi fare il censimento ai fini di deportazione dei rom”. E ancora: “Domani quale sarà il prossimo editto salviniano? Gli ebrei? Gli omosessuali? Mi ricordano quello che pensavano Hitler e Mussolini”. Per de Magistris, il ministro dovrebbe “cominciare ad affrontare seriamente i problemi dell’integrazione, della sicurezza, della lotta alla corruzione e alle mafie. Altrimenti violare la Costituzione diventa un crimine, non si tratta più di atteggiamento politico se si dice la frase ‘i rom italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere’. Cosa vogliamo costruire nel nostro Paese, l’Italia dell’odio o l’Italia che ritrova la sua bellezza, la sua coesione, i suoi valori e il suo cuore grande, la sua forza nei confronti di un’Europa ingiusta e diseguale, purtroppo anche grazie a Salvini che è uomo del sistema?”.
Il vescovo Lojudice, presidente per le migrazioni per il Lazio: “Salvini ci sta abituando a esternazioni da bar”
“Il ministro dell’Interno ci sta abituando a esternazioni da bar. È difficile pensare ad un ministro che si esprima in un certo modo”. Con queste parole il vescovo ausiliare di Roma e presidente della commissione regionale per le migrazioni per il Lazio, mons. Paolo Lojudice, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio della Cei, ha commentato la decisione del ministro SALVINI di voler realizzare un censimento sui rom in Italia e le sue parole contro i rom italiani. “La maggior parte dei rom in Italia- ha ricordato mons. Lojudice- sono cittadini italiani e la battuta del ministro cade e si vanifica da sola perché priva di significato”. “E’ chiaro- ha aggiunto- che la presenza di alcune migliaia di rom che vivono in situazioni molto precarie in alcune zone delle grandi città d’Italia è un problema serio e delicato che deve essere affrontato. Ben venga che per alcuni rom che vivono in quelle condizioni di degrado, come accade per molto italiani, si trovi una soluzione. Ma le problematiche vanno viste non perché si è in presenza di una razza o un’etnia. È un tema complesso e articolato non riconducibile a battute. Mi auguro che qualcuno spieghi al ministro qual è la problematica e come intervenire in maniera intelligente e concreta per sostenere queste famiglie prima che arrivino a delinquere”. “Spero che nessuno dica mai sui rom- ha proseguito mons. Lojudice- che quella è la loro cultura. Questo sarebbe inaccettabile. Perché un bambino che nasce in un contesto degradato, malfamato e penso ad esempio alla mafia orientativamente purtroppo assumerà quel tipo di situazione. I problemi vanno analizzati in maniera seria altrimenti rischiamo di fare solo battute da bar senza affrontare le situazioni da legislatore o da chi è chiamato a governare un Paese. Queste persone- conclude- devono essere considerate come esseri umani a prescindere dalle ideologie o dai partiti politici”.
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