
Salvini Matteo e Toninelli Danilo, ministro dell’Interno il primo, che è anche vicepremier, mentre il secondo regge, si fa per dire, il dicastero delle Infrastrutture di cui fa parte il trasporto marittimo, hanno messo l’elmo e sono andati in guerra come il prode Anselmo. Si racconta che appena la mattina aprono l’occhio il loro primo pensiero sia quello di mettere sotto accusa qualche organizzazione non governativa le cui imbarcazioni salvano migliaia di migranti da morte certa. Una crociata con risvolti tragici e anche comici perché i due sono dilettanti allo sbaraglio. Non ne azzeccano una. Complici gli scriba, in primo luogo quei giornalisti che mettono davanti a loro un microfono, una telecamera e prendono per oro colato tutto ciò che esce dalle loro bocche. I due hanno lanciato una accusa nei confronti della nave Lifeline che batte bandiera olandese ed ha salvato più di duecento migranti: è una “nave clandestina, una banda di fuorilegge”, dicono i due.
Smentiti i due ministri. La nave non è clandestina e risulta regolarmente registrata
Leggiamo Toninelli: “è arrivato un aereo di Frontex. La nave è illegale e sono degli irresponsabili”. Poi rivolto a Malta: “Nave nelle sue acque, non eviti responsabilità”. Salvini Matteo fa la voce grossa, se la prende anche lui con la “nave fuorilegge” che “è ora in acque di Malta, col suo carico illegale di 239 immigrati. Per la sicurezza di equipaggio e passeggeri abbiamo chiesto che Malta apra finalmente i suoi porti”. E ha aggiunto: “Chiaro che poi quella nave dovrà essere sequestrata, ed il suo equipaggio fermato. Mai più in mare a trafficare, mai più in Italia. Sento il popolo vicino, grazie per l’affetto!”. Da Malta era arrivata la risposta che sbugiarda sia Salvini che Toninelli: “Malgrado la retorica di Salvini, né la Lifeline né il coordinamento di Roma hanno trasmesso a Malta una richiesta formale di accogliere la nave”. Così riferiscono fonti del governo maltese a Malta Today. C’è di più. Salvini e Toninelli sembrano due dilettanti alla sbaraglio. Avevano raccontato di aver chiesto alle autorità olandesi se era vero che la Lifeline batteva la bandiera di quello stato. La risposta sarebbe stata negativa. Forse c’è stato qualche, voluto, malinteso. Perché da bordo tramite un tweet sono stati esibiti documenti che provano la regolare iscrizione al registro navale olandese cosa che risulta anche all’Imo, l’autorità marittima internazionale. La bandiera olandese è autentica. Forse sia Toninelli che Salvini non hanno alcuna cognizione relativa alla navigazione marittima. Non solo: devono essere stati informati male sulle possibilità di accoglienza della Lifeline. Dicono che la nave “può portare al massimo 50 persone e ne ha a bordo ben oltre”. E ripetono: “Operano nella illegalità, visto che la nave non risulta iscritta nei registri olandesi, e nell’insicurezza. Sono irresponsabili”. Verrebbe da dire che fortunatamente nei mari ci sono le navi e volontari delle ong che i ministri italiani vogliono arrestare e mandare a processo. La Lifeline, mentre scriviamo si sta dirigendo molto lentamente verso Malta. Nella notte è stato dato aiuto ad un gommone in difficoltà incontrato lungo la rotta. Dalla nave, dicono le cronache, sono stati calati i piccoli Ribs usati per il soccorso e, accogliendo la richiesta del mercantile Alexander Maersk che stava soccorrendo i migranti, li hanno aiutati a salire lungo la fiancata della nave commerciale che ora li ha a bordo.
Il portavoce della Lifeline: andiamo dove sono in pericolo vite umane
Intervistato da Radio Capital, Axel Steier, portavoce della Lifeline ha risposto a Salvini. A metà pomeriggio alla nave non era stato ancora indicato il porto cui attraccare. “In Europa – ha detto Steier – c’è libertà di parola, e il Ministro Salvini ha il diritto di dire cose del genere, ma stiamo lavorando seguendo le leggi internazionali. Al momento siamo a metà strada fra Libia e Malta, la situazione è tranquilla. La gente ha avuto coperte, cibo e assistenza medica dai nostri medici e infermieri. Non abbiamo feriti gravi. Speriamo che la situazione si risolva presto”. Una speranza di tutta la gente perbene che abita nel nostro paese ed ora, a fronte della campagna scatenata da Salvini e Toninelli contro i volontari delle Ong, non può non ricordare che sono ben 34.361 migranti, nome per nome, i morti nel mare Mediterraneo come si legge sul Manifesto e su El Pais, che pubblicano un articolo a firma del fondatore e direttore della ong Proactiva Open Arms, Oscar Camps. Un atto di accusa nei confronti del governo italiano in cui si afferma che “Salvini ha intenzione di visitare Tripoli con l’obiettivo di rafforzare gli accordi con la Libia. In parole povere, per poter contrattare la vigilanza delle frontiere europee con personaggi che non hanno alcun tipo di scrupolo e per le quali la vita delle persone più vulnerabili non ha valore alcuno. Per questi motivi, ritorniamo in zona di soccorso a mettere in atto ciò che abbiamo imparato a fare di fronte al disinteresse degli stati europei: andare dove vi sono vite in pericolo per cercare di evitare che il nostro mare continui a inghiottire donne, uomini, bambini e bambine. E anche per far sì che, mentre la barbarie continua, almeno ci sia qualcuno che la possa raccontare”.
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