
Nella giornata degli investitori per Fca, Investors Day, che si è svolta a Balocco, Vercelli, al Centro di collaudo del gruppo automobilistico, la Fiom ha realizzato in tutti gli stabilimenti il Workers Day, iniziative dei lavoratori, assemblee, volantinaggi, scioperi preceduti da una manifestazione pubblica tenuta a Torino. Uno degli obiettivi dell’iniziativa è stato quello, portato avanti da anni, per ottenere investimenti, aumentare i modelli e innovare le auto. L’iniziativa della Fiom Cgil è stata pressoché ignorata dai media che hanno invece dato spazio e risalto all’intervento di Marchionne. Lo stesso ministro del Lavoro, come scriviamo in altra parte del giornale, si è sentito in dovere di ringraziare Marchionne.
Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil in una nota diffusa sottolinea di “non avere ben digerito la notizia diffusa dall’amministratore delegato Marchionne secondo cui la piena produzione sarà raggiunta nel 2022. Il gruppo Fca prevede infatti di investire 45 miliardi di euro nel periodo del piano industriale dal 2018 al 2022, di cui il 75% destinato ai brand globali. Il gruppo prevede poi di realizzare una crescita annuale media dei ricavi del 7%. I ricavi da Jeep, Alfa, Maserati, Ram e Fiat Professional saliranno dal 65% all’80% del totale”.
Piena capacità produttiva solo fra 4 anni. Salvaguardare l’occupazione
La Fiom passa poi ad esaminare l’Italia. “Secondo Marchionne entro il 2022 Fca raggiungerà la piena capacità produttiva negli stabilimenti italiani ed europei. Per i lavoratori italiani continua il rinvio di altri 4 anni”. Sarebbe invece “indispensabile, per la salvaguardia dell’occupazione, che l’implementazione dei modelli e le versioni ecologiche abbiano tempi certi nella loro realizzazione negli stabilimenti”. Il sindacato ritiene invece positiva, anche se in ritardo rispetto ai cambiamenti nel settore, “la scelta dell’azienda di convertire le produzioni, investendo sull’elettrico e sull’ibrido: era uno degli obiettivi che c’eravamo posti per una svolta ecologica dell’auto e per salvaguardare l’occupazione in Italia”.
Obiettivi di innovazione come sul self drive che, per essere realizzati, prosegue la Fiom “necessitano del coinvolgimento dei lavoratori a partire da chi è impegnato in ricerca, sviluppo in relazione con le università”. Le dichiarazioni rilasciate da Marchionne sugli investimenti e i modelli prevedono invece “una concentrazione nelle produzioni di alta gamma”, quindi sarebbe fondamentale “mantenere le produzioni di auto di massa”.
Le notizie date oggi a investitori, giornalisti e sindacalisti dovranno quindi essere oggetto, per la Fiom, “di un confronto nazionale e unitario per tradurre gli annunci in un piano industriale e occupazionale negli stabilimenti italiani. Investimenti che dovranno garantire la rioccupazione di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, scongiurando definitivamente i pericoli a partire da Pomigliano d’Arco e Mirafiori”.
Necessaria l’apertura di un confronto nazionale
È quindi necessaria l’apertura di un confronto nazionale e unitario che affronti – conclude la nota Fiom- “il tema della transizione dalle produzioni in essere a quelle previste dal piano, per allineare occupazione e ammortizzatori sia per il futuro degli stabilimenti d’assemblaggio sia per quelli impegnati sulle motorizzazioni diesel, vista la scelta dell’azienda di superare questa motorizzazione”. Il Workers Day che la Fiom ha realizzato “ha parlato oggi al management di Fca perché cambino e migliorino le condizioni di lavoro, salariali e contrattuali per i lavoratori di tutti i gruppi, compresa Cnhi e Marelli. Il management deve investire sui lavoratori a partire dal salario e dalle condizioni di lavoro in tutti i gruppi”.
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