
La stampa francese era davvero curiosa di fare la conoscenza del nostro presidente del Consiglio, l’avvocato e professore Giuseppe Conte, mai giunto agli onori della cronaca transalpina se non per le polemiche sollevate dal suo curriculum professionale. L’incontro all’Eliseo con il presidente della Repubblica francese Macron ha così dato modo di farsi un’idea della reale consistenza politica, diplomatica, culturale del presidente Conte. In realtà, i due si erano già incontrati nel corso del G7 in Canada, ma i riflettori mediatici erano puntati quasi esclusivamente su Donald Trump e le sue piroette, e quell’incontro bilaterale era passato sotto silenzio. Venerdì 15 giugno invece la stampa francese nel parla ampiamente. Le Figaro titola il commento di Chantal Delsol titola: “L’Aquarius, Macron e l’Italia, un caso di moralismo esemplare”, mentre la cronaca dell’incontro all’Eliseo è il tentativo, secondo il quotidiano, “calmare il gioco sui migranti”.
Le Monde e il gioco di parole sulla “manifestazione di intesa perfetta” tra Macron e Conte
Più sottile appare il titolo di Le Monde, per il quale “Conte e Macron fanno mostra della loro intesa perfetta”, laddove mostrare qui è reso nel significato più retorico e demagogico del termine, una sorta di “spettacolarizzano” e nell’articolo si precisa che la frase va attribuita a Giuseppe Conte, che la giustifica così: “lo prova la mia presenza qui”. E sempre nell’articolo, inoltre, si riferisce che Macron ha giudicato “amichevole” l’incontro con Conte (ma nessuno si attendeva che i due presidenti non fossero “amichevoli”, ci mancava pure questo). Infine, Le Monde si sofferma sulle preoccupazioni espresse soprattutto da Macron sulla tenuta del governo tedesco, e di Angela Merkel, sui migranti e sull’eurozona: “il presidente francese ha approfittato di questa conferenza stampa”, scrive Le Monde, “per affermare il suo sostegno alla Merkel, minacciata da un conflitto con il suo ministro dell’Interno Seehofer che vorrebbe indurire la politica migratoria tedesca”. Con un abile gioco retorico, Macron ha poi sottolineato, secondo Le Monde, che l’indirizzo politico spetta in Italia e Germania ai capi di governo, mentre in Francia al presidente della Repubblica, me nei tre paesi “essi sono responsabili verso i loro Parlamenti”. In sostanza, dice Macron, i ministro dell’Interno non possono assumere anche le vesti di capo del governo o dello stato. Un messaggio non solo per il tedesco Seehofer, ma anche per il suo omologo italiano, Matteo Salvini.
Liberation, “lo spettro di Salvini si aggirava nell’Eliseo”
Più duro Liberation, che punta invece sulla comune opinione dei due leader di “creare centri europei nei paesi di partenza dei migranti, prima che si lancino nella traversata del Mediterraneo”, come ha dichiarato Conte. Come farli e quando farli tuttavia non lo si dice. A quel punto, secondo la cronaca di Liberation, Macron ha voluto dare a Conte i numeri, smentendo la vulgata che tanto piace a Salvini: “L’Italia ha ricevuto durante i primi mesi del 2018, 18mila richieste d’asilo, la Francia ne ha ricevuti 26mila. Noi non siamo un paese di primo arrivo, ma un paese dove uomini e donne si dirigono per chiedere asilo dopo essere registrati in un altro paese dello spazio Schengen”. Una vera e propria lezione. Ma è a questo punto che Liberation ricorda un punto sfuggito anche ai nostri quotidiani versione online. Riportiamo la parte dell’articolo integralmente: “lo spettro di Matteo Salvini e delle sue recenti dichiarazioni hanno pesato sull’incontro. Il ministro dell’Interno di estrema destra aveva reso nota questa settimana la sua volontà di formare con i ministri austriaco e tedesco un asse dei volontari per lottare contro l’immigrazione clandestina. Conte, espressione del Movimento 5Stelle, ha dichiarato di condividere le idee di Salvini, suo alleato della Lega Nord, ma ha precisato che per lui si tratta di ‘un asse di personalità volontarie che vogliono abbracciare l’Europa tutta intera’. I due dirigenti hanno infine fatto riferimento a una maggiore protezione delle frontiere europee attraverso una riforma in profondità del sistema di Dublino. ‘Una delle sfide essenziali per i nostri due paesi è anche rendere più efficace il rientro in patria di coloro che sono in condizione di illegalità nei nostri paesi’, ha infine dichiarato Macron”.
Il Guardian: il vero capo del governo italiano è Salvini, ma è allievo di Bannon, esponente di Visegrad ed ora dei volenterosi ministri di Austria e Germania schierati contro i migranti
Fin qui la reazione dei quotidiani francesi all’incontro dell’Eliseo tra Conte e Macron. Ma è il quotidiano britannico Guardian che nella sua edizione online parla esplicitamente di “Salvini: da attore marginale dell’estrema destra a leader macista”, un’accusa terribile, ma vera. Nell’articolo, una corrispondenza da Roma, inoltre, si scrive: “la trasformazione di Salvini da candidato marginale dell’estrema destra a popolare leader machista potrebbe avere vaste conseguenze sul futuro dell’Italia, sul suo ruolo in Europa e sulla fragile alleanza che governa il paese”. E non è tutto. Il Guardian cita Steve Bannon, il guru dell’estrema destra nazista mondiale, intervistato proprio dal quotidiano su Salvini: “Salvini ha fatto un gran lavoro concentrandosi sul tema della migrazione nelle prime settimane del nuov governo. Soprattutto perché sta arrivando l’estate e la crisi non può che continuare. Ed ha mostrato la totale ipocrisia di Macron, e credo sia importante per gli italiani che egli vuole sollevarsi”. E infine, dopo aver raccontato della scellerata decisione di chiudere i porti alle navi Ong, il Guardian conclude con una frase laconica: “I 5Stelle sono privi di un’agenda, privi di una strategia”. Ed è per questo, aggiungiamo noi, che Salvini può trasformarsi in capo del governo, allievo di Steve Bannon, espressione di Visegrad, ed ora anche dei “volenterosi” ministri di Austria e Germania che “lottano contro i clandestini”. Chi ci perde? L’Europa, dicono all’unisono tutti i grandi organi di stampa.
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