Ilva. Fiom, nessun passo avanti nel negoziato. Non ci sono le condizioni per l’accordo. La trattativa ostaggio del patto “riservato” sottoscritto fra governo e Arcelor Mittal

Ilva. Fiom, nessun passo avanti nel negoziato. Non ci sono le condizioni per l’accordo. La trattativa  ostaggio del patto “riservato” sottoscritto fra governo e Arcelor Mittal

Ancora un incontro presso la sede del Ministero per lo sviluppo economico fra la direzione di Arcelor Mittal, i sindacati, alla presenza del viceministro Teresa Bellanova per proseguire la trattativa riguardante l’acquisizione del gruppo Ilva. L’incontro – afferma un comunicato della Fiom Cgil nazionale – “non ha di fatto registrato alcun passo in avanti per quanto riguarda gli aspetti centrali del negoziato. Abbiamo ribadito i  principali punti necessari per giungere ad un possibile accordo – prosegue il comunicato – il mantenimento di tutti i livelli occupazionali, sia per i dipendenti Ilva che per gli occupati nel sistema degli appalti, considerando i tempi di avvio degli impianti, e la salvaguardia dei diritti normativi ed economici, garantendo la continuità del rapporto di lavoro dei lavoratori Ilva, come punti principali del negoziato”. I rappresentanti della direzione Arcelor per quanto riguarda l’occupazione parlano di “occupazione media”, di “discontinuità dei rapporti di lavoro”, di “revisione di buona parte degli accordi di secondo livello sottoscritti negli stabilimenti Ilva”. Ed “hanno affermato – sottolinea il comunicato Fiom – la disponibilità a firmare un accordo in linea con il contratto sottoscritto nei mesi scorsi con il governo”. Si tratta di una vera “sorpresa”, in negativo, che non tiene conto di quanto i sindacati hanno più volte affermato nel corso del difficile negoziato, di fatto il governo ha fatto proprie le posizioni espresse da Arcelor.

“Per la prima volta – afferma il comunicato della Fiom – è stato esplicitato il fatto che il governo e Arcelor Mittal hanno sottoscritto un contratto di affitto di azienda che specifica le condizioni di acquisto e nello specifico il contratto prevede 10.000 assunzioni e la discontinuità del rapporto di lavoro. Il contratto che come Fiom abbiamo richiesto fin dall’inizio di questo negoziato ma che il governo non ha mai voluto consegnare adducendo problemi legati al tema della riservatezza degli impegni assunti dalle parti. Tale contratto – prosegue la Fiom – non consente nei fatti passi in avanti per quanto riguarda la trattativa ma che la rende ostaggio di condizioni predefinite dal governo a da Arcelor Mittal i quali ora chiedono al sindacato un atto di ratifica di quei contenuti. Come Fiom ci ripresenteremo al prossimo incontro convocato sempre presso il Mise per il giorno 11 aprile prossimo confermando le posizioni espresse oggi in modo unitario. Senza una modifica del contratto firmato dal Governo non ci sono le condizioni per poter raggiungere un accordo”.

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