Legno e lapidei: dopo 27 mesi di trattativa rinnovo del contratto imprese artigiane e pmi. Busta paga più pesante (dai 53 ai 66 euro), una tantum (150) euro. Fillea: “Accordo positivo, si agisce contro ogni forma di dumping”

Legno e lapidei: dopo 27 mesi di trattativa rinnovo del contratto imprese artigiane e pmi. Busta paga più pesante (dai 53 ai 66 euro), una tantum (150) euro. Fillea: “Accordo positivo, si agisce contro ogni forma di dumping”

Ci sono voluti 27 mesi di trattative, ma alla fine l’ipotesi di accordo che ora passa alle assemblee dei 100mila lavoratori delle 50mila imprese artigiane e delle pmi del settore legno, arredo e lapidei, è stata raggiunta. I contenuti economici: busta paga più pesante, dai 53 ai 66 euro, cui si aggiunge l’importo una tantum di 150 euro a copertura del periodo di vacanza contrattuale. Importanti risultati anche per quanto riguarda la parte normativa, come sottolineano Alessandro Genovesi e Gianni Fiorucci, rispettivamente segretario generale e segretario nazionale  della Fillea Cgil. L’ipotesi di accordo è stata sottoscritta dalle tre organizzazioni sindacali, Fillea  Cgil, FIlca Cisl e Feneal Uil e, per quanto riguarda le imprese da Cna, Confartigianato, Claai e Casartigiani, con Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.

“Dopo una lunga fase di trattativa durata 27 mesi, abbiamo raggiunto l’obiettivo per noi fondamentale di riconoscere le specificità dei settori rappresentati, sia in termini salariali che normativi – affermano Genovesi  e  Fiorucci – in particolare, con questa firma si avvia un percorso per distinguere tra imprese artigiane e imprese industriali contro ogni forma di dumping nei nostri settori. Una scelta coerente con l’impostazione che come Fillea Cgil ci siamo dati in questi ultimi tempi”.

Contratto di reinserimento per i giovani e i disoccupati

Il rinnovo prevede differenziali salariali tra imprese artigiane e piccole-medie imprese: gli aumenti sono di 53 euro per legno artigiani e di 56 per lapidei artigiani, di 63 euro per piccole-medie imprese del legno e 66 per piccole-medie imprese dei lapidei. “Anche rispetto al mercato del lavoro – continuano Genovesi e Fiorucci – abbiamo voluto privilegiare rapporti stabili, introducendo un contratto di reinserimento al lavoro per i giovani e i disoccupati che, a differenza di altri ccnl in altri settori, potrà essere utilizzato esclusivamente come contratto a tempo indeterminato, consentendo unitamente al reinserimento al lavoro anche un importante investimento sulle professionalità”. Altre importanti novità vengono sottolineate dai dirigenti della Fillea. In particolare in un quadro di rilancio del   secondo livello di contrattazione, è stata salvaguardata la corretta tempistica dei tavoli di secondo livello aperti. Riguardo la flessibilità degli orari di lavoro, sarà possibile usufruire per il settore legno di un monte ore massimo di 104 ore, con una maggiorazione del 10 per cento fino a 80 ore, del 15 fino a 96 ore e del 18 fino 104 ore. È stata infine aggiornata, in base alla normativa vigente, la regolamentazione dell’apprendistato.

Sul salario positiva la mediazione che è stata raggiunta

Per quanto riguarda il salario la Fillea giudica “positiva la mediazione raggiunta”. Per il periodo di vacanza contrattuale saranno erogate due tranche da 75 euro (aprile e luglio 2018), con un aumento dei minimi tabellari di 53 euro al livello D per il settore legno artigiano (33 euro a marzo e 20 a giugno 2018) e 63 euro al livello D per il settore legno delle piccole-medie imprese (33 euro a marzo e 30 a giugno 2018). Per il settore lapideo artigiano l’aumento sarà al terzo livello di 56 e 66 euro per le piccole-medie imprese, con le stesse scadenze di erogazione. “L’aumento – sottolineano – Genovesi e Fiorucci – di circa il 3,9 per cento nell’artigianato e del 4,60 nelle piccole-medie imprese rappresenta, in termini percentuali, un importante risultato anche per i prossimi rinnovi dei ccnl di altri settori”.

Le aziende potevano fare un passo avanti sulla previdenza complementare

Un rinnovo soddisfacente affermano i dirigenti della Fillea anche se segnalano “una nota di rammarico. Consideriamo un’occasione persa – affermano Genovesi e Fiorucci – la mancanza di disponibilità da parte delle aziende di fare un passo avanti sulla previdenza complementare, prevedendo un accantonamento contributivo obbligatorio in favore dei giovani. Sarebbe stato un segnale importante, una concreta innovazione, a dimostrazione che il benessere organizzativo, l’investimento sulla persona e sui giovani in particolare erano e sono interesse comune delle parti sociali”.

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