Francia. Carcassonne, dopo l’attentato rivendicato dall’Isis, costato la vita a 4 innocenti, si cercano i complici di Lakdim, l’attentatore, origini marocchine, ma naturalizzato

Francia. Carcassonne, dopo l’attentato rivendicato dall’Isis, costato la vita a 4 innocenti, si cercano i complici di Lakdim, l’attentatore, origini marocchine, ma naturalizzato

Venerdì 23 marzo, Radouane Lakdim è stato ucciso nel pomeriggio dai poliziotti scelti del gruppo di intervento della gendarmeria nazionale francese, durante un tentativo di attentato all’interno di un supermercato a Trèbes, nella regione della Aude, a 10 chilometri da Carcassonne. Poco prima di sferrare l’attacco nel supermercato, Lakdim aveva rubato un’auto. Il terrorista ha ucciso quattro persone, delle quali tre nel supermercato, compreso il colonnello Beltrame, morto sabato per le gravi ferite riportate, e ben quindici feriti, dei quali uno versa ancora in gravissime condizioni. Lo Stato islamico ha rivendicato l’attentato.

Sabato 24 marzo, gli inquirenti cercano di determinare le ragioni che hanno spinto Lakdim, marocchino di 25 anni, naturalizzato francese, non solo a radicalizzarsi ma a pianificare l’attentato di Trèbes. Gli inquirenti cercano anche di capire la provenienza dell’arma usata da Lakdim, per scoprire eventuali complici. Nel frattempo, Macron ha convocato, sabato, un consiglio ristretto della difesa all’Eliseo, per fare il punto sull’inchiesta. Alle 19 di venerdì, comunica la Procura nazionale antiterrorismo, la compagna di Lakdim è stata sottoposta a fermo di polizia, con l’accusa grave di associazione a banda armata per fini di terrorismo. E all’alba di sabato, un secondo individuo è stato trattenuto in stato di fermo con lo stesso capo d’imputazione. Dovrebbe trattarsi di un minorenne, amico di Lakdim, secondo fonti vicine alla Procura parigina.

Le perquisizioni in casa del marocchino hanno permesso poi di ritrovare alcuni appunti che farebbero allusione allo Stato islamico, e sembrano molto vicini a quel genere di testamento che fanno di consueto coloro che s’immolano per la “causa” islamista. Si sa, tuttavia, che Lakdim, sorvegliato speciale fino al 2014, non è mai stato nelle zone dell’Irak o della Siria, occupate dalle milizie islamiste. Lakdim era noto alla giustizia francese per aver commesso reati comuni, con due condanne, nel 2011, a un mese di carcere per porto d’armi e nel 2015 per uso di stupefacenti.

Chi sono le vittime del 23 marzo a Carcassonne

  1. Il viticultore Jean Mazière, prima vittima di Lakdim, era un pensionato di Villedubert, piccolo villaggio nei pressi di Trèbes. Era il passeggero dell’auto rubata da Lakdim.
  2. Il macellaio Christian Medves, ucciso all’interno del supermercato, aveva 50 anni, era padre di due figli, e da poco era diventato nonno.
  3. Hervé Sosna, 65 anni, pensionato, era uno dei clienti abituali del supermercato, ucciso per essersi contrapposto all’attentatore.
  4. Arnaud Beltrame, colonnello della gendarmeria, gravemente ferito durante l’assalto delle forze speciali, è morto durante la notte di sabato.

Le vittime innocenti sono l’effetto principale degli attentati terroristici, ovunque essi siano messi in atto.

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