Monaco di Baviera. La Conferenza sulla sicurezza si trasforma nella pericolosa sfida tra Israele e Iran. 2000 manifestano contro la guerra

Monaco di Baviera. La Conferenza sulla sicurezza si trasforma nella pericolosa sfida tra Israele e Iran. 2000 manifestano contro la guerra

Benjamin Netanyahu, aattacca l’Iran, e l’accusa di “seminare il terrore in Medio Oriente”, di voler “stabilire un impero dal Caspio al Mediterraneo”. “Agiremo se necessario, non solo contro coloro che ci attaccano, ma contro l’Iran stesso”, ha detto, brandendo un pezzo del drone abbattuto da Israele, sul proprio territorio, la scorsa settimana. Dal palco della Conferenza sulla Sicurezza a Monaco di Baviera, si è rivolto alla platea in cui era seduto lo stesso capo della diplomazia iraniana, Mohammed Zavad Sharif: “Non metteteci alla prova”. Il frammento è stato presentato come un pezzo di quello lanciato dalla Siria verso il territorio israeliano. “Ecco un pezzo del drone iraniano, signor Zarif, lo riconosci? Dovresti… E’ tuo, riportatelo a casa”. “E riporta a casa anche un messaggio: non bisogna mettere alla prova la determinazione di Israele”. Netanyahu ha anche lanciato un attacco personale contro Zarif, accusandolo di “mentire in modo eloquente”. “Israele non permetterà al regime iraniano di mettere il cappio del terrore intorno al nostro collo”. Secondo Netanyahu, l’Iran non è il regime nazista, ma gli assomiglia molto: il premier ha infatti assimilato l’accordo sul nucleare negoziato da Teheran con le grandi potenze e quello di Monaco del 1938 firmato per placare Adolf Hitler. E come un fiume in piena ha detto che “la morbidezza non funziona”, invitando a “non ripetere gli errori del passato” e ad agire “prima che sia troppo tardi”. “Un accordo per pacificare, come 80 anni fa, ha solo reso il regime più determinato e reso più probabile la guerra. L’accordo nucleare con l’Iran è l’inizio del conto alla rovescia verso un arsenale nucleare iraniano”. “L’Iran cerca di dominare il mondo attraverso l’aggressione e il terrorismo, sviluppando missili balistici per raggiungere l’Europa e gli Stati Uniti” ed è la più grande minaccia per il mondo. “Una volta equipaggiata con armi nucleari, l’aggressione iraniana sarà fuori controllo e si rivolgerà a tutto il mondo”. “L’unica cosa positiva”, ha concluso, “è che l’accordo ha portato arabi e israeliani più vicini che mai, e paradossalmente potrebbe portare a una pace ampia e magari anche a una pace tra Israele e Palestina”.

La replica altrettanto dura dell’Iran sullo stesso podio di Monaco. Zarif: “l’era delle egemonie è finita, a livello regionale e a livello globale”

L’era delle egemonie è finita, sia a livello regionale che globale, ha replicato il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, nel suo intervento alla Conferenza internazionale sulla sicurezza in corso a Monaco di Baviera. L’Iran, ha detto il ministro, “crede nell’opportunità di avere una regione forte piuttosto che un uomo forte nella regione”. Teheran “non vuole essere egemonico, perché l’era dell’egemonia è finita sia a livello regionale che globale”, ha detto Zarif, ribadendo la necessità di “aprire un dialogo per rafforzare l’architettura della sicurezza nella regione”. Per creare una regione forte “dobbiamo essere realistici, accettare le nostre differenze e muoverci verso concetti inclusivi”, ha detto Zarif, sottolineando la necessità di definire obiettivi comuni “nel rispetto di tutti”. Il ministro ha quindi parlato della necessità di aprire un dialogo per la regione del Golfo Persico, sul modello che ha portato alla firma dell’accordo sul nucleare. Un “forum da usare come strumento per far avanzare il dialogo a livello formale e informale nella regione”. Tutto ciç “potrebbe portare a un patto di non aggressione regionale”, ha detto Zarif, che ha incoraggiato le controparti a unirsi a questa proposta. Per troppo tempo, ha continuato Zarif, le potenze militari regionali e globali “hanno fatto scelte sbagliate dando la colpa all’Iran per le conseguenze delle loro scelte sbagliate”.

All’esterno della Conferenza, 2000 manfestanti contro la guerra

Circa 2.000 dimostranti si sono riuniti a Monaco per protestare contro la Conferenza sulla sicurezza, scandendo slogan come “Mai più guerra”, “Abolire la Nato” e “La guerra non conosce vincitori”. Dopo essersi radunati nella piazza Karlsplatz della capitale bavarese, i manifestanti sotto una fitta nevicata hanno attraverso la zona pedonale in direzione di Marienplatz, non lontano dal luogo in cui si è tenuto l’ultimo giorno della conferenza. Secondo la polizia, da una stima iniziale 1.000 partecipanti, la protesta è arrivata a circa 2.200. Non ci sono stati incidenti importanti, con circa 500 agenti di polizia in servizio. Un certo numero di curdi si sono uniti alla manifestazione per protestare contro l’incursione della Turchia nella regione di Afrin, nel nord della Siria. “Niente armi tedesche per le macchinazioni di Erdogan”, era uno slogan che si riferiva all’uso di carri armati Leopard tedeschi da parte delle forze turche.

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