Braccialetti elettronici ai polsi per i dipendenti Amazon. Camusso (Cgil): “Iniziativa che si commenta da sola”

Braccialetti elettronici ai polsi per i dipendenti Amazon. Camusso (Cgil): “Iniziativa che si commenta da sola”

Incredibile, ma purtroppo vero. Amazon, già finita sotto accusa per i suoi rapporti con i dipendenti e che ha già subito, almeno in Italia, alcuni scioperi in difesa della qualità del lavoro, trasforma i suoi dipendenti, o almeno cerca di farlo, in numeri con tanto di braccialetto elettronico per studiarne le performance. La multinazionale cerca di buttarla in calcio d’angolo, parlando di ottimizzazione del lavoro, ma il sistema elettronico ideato dal colosso di Seattle è tutto meno che un aiuto per i dipendenti in grado di controllare con precisione se le mani dei dipendenti si stanno muovendo nel posto “giusto”. Insomma sapranno se lo staff sta compiendo i passaggi corretti e più veloci per evadere un ordine. Uno strumento pensato per rendere il lavoro più efficiente ma anche una potenziale forma di controllo che metterebbe a rischio la privacy del lavoratore. Per ora non ci sono indicazioni ufficiali di Amazon sull’effettiva realizzazione dei brevetti, ma il potenziale mezzo di sorveglianza potrebbe far discutere. In Italia, come detto, i dipendenti di Amazon hanno già protestato contro le condizioni di lavoro con uno sciopero in occasione del Black Friday.

I brevetti, depositati da Amazon nel 2016, sarebbero due. I braccialetti, secondo Geek Wire, sarebbero anche in grado di inviare ai polsi dei dipendenti delle vibrazioni per indicare eventuali errori. “Non rilasciamo commenti relativamente ai brevetti. In Amazon siamo attenti a garantire un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. La sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti sono la nostra priorità”, è la dichiarazione diffusa da Amazon, dopo la notizia del brevetto.

Durissime le reazioni dei Sindacati Susanna Camusso chiude ad ogni apertura: “L’iniziativa di Amazon si commenta da sola”. Duro anche Barbagallo per la Uil: “Ne penso tutto il male possibile. Dobbiamo fare scioperi 4.0 contro le multinazionali per convincere anche il governo a fare delle regolamentazioni”. Infine la Furlan per la Cisl: “È evidente che ci vuole ancora tanto lavoro per affermare in ogni dove che il lavoro deve avere dignità e rispetto per le persone”.

Dura anche la presa di posizione di Liberi e Uguali che con Francesco Laforgia afferma: “Ancora una volta la tecnologia viene usata per peggiorare le vite dei lavoratori mentre dovrebbe servire per migliorare quelle di tutti. In particolare quella di coloro che già sono troppo spesso sottopagati e sottoposti a turni massacranti e che negli scorsi mesi hanno coraggiosamente piu’ volte scioperato e tentato di organizzarsi”. Laforgia aggiunge: “Amazon è un colosso mondiale, il suo Amministratore Delegato è l’uomo piu’ ricco del mondo: anche per questo non si capisce davvero l’accanimento di questa realtà nel trattare i propri dipendenti in modo così discutibile quando potrebbero benissimo essere pagati il doppio e lavorare con turni più umani, mantenendo comunque l’azienda in utile e Jeff Bezos in tale ricchezza che basterebbe a sfamare molte generazioni a venire. L’unico antidoto alla disumanizzazione dei luoghi di lavoro, che è economicamente dannosa nel medio periodo ed eticamente intollerabile, è la politica e la politica di sinistra. Lotteremo con tutte le nostre forze fuori e dentro le istituzioni per avere un modello di sviluppo che distribuisca benessere e non sfruttamento”, conclude.

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