
E’ una delle tante, troppe vertenze in atto nell’Italia centrale quella della Ideal Standard. In ballo ci sono centinaia posti di lavoro. In questo venerdì 12 gennaio si è consumata l’ennesima trattativa, protagonisti, oltre l’azienda ed i sindacati, anche il Governo. Per ore, i lavoratori hanno praticamente cinto d’assedio il Ministero dello Sviluppo Economico, dove si svolgeva il tavolo che vedeva coinvolte tutte le parti sociali davanti al ministro Calenda. Tra bandiere, slogan e striscioni delle diverse sigle sindacali che coloravano l’area antistante il Mise, ad animare la manifestazione anche i cori dei lavoratori. Per Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil “è essenziale che l’azienda ritiri i licenziamenti, presenti un piano industriale e si renda disponibile a un confronto serio”.
A sorpresa al sit-in è giunto anche il Presidente del Senato e leader di LeU, Pietro Grasso che ha voluto incontrare faccia a faccia ed incoraggiare i lavoratori. “Siamo qui per dare solidarietà a tutti coloro che sono in questa terribile condizione di rischiare il licenziamento in una multinazionale come Ideal Standard – ha detto Grasso – che ha deciso di delocalizzare e portare altrove i suoi interessi dopo aver ricevuto dei congrui contribuiti dal governo italiano. Questo è qualcosa che non possiamo assolutamente sopportare. Siamo qui per mettere al centro dell’attenzione gli interessi dei lavoratori. Io seguirò personalmente questa vicenda sia oggi, con questa mia presenza e anche dopo per seguire tutti i risvolti della trattativa”. Infine Grasso ha aggiunto che “bisogna creare gli strumenti per impedire questa situazione ma sono fiducioso che l’autorità del ministro Calenda che riuscirà a risolvere la questione”.
Da registrare anche la presa di posizione del Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, direttamente coinvolto, vista l’ubicazione nel territorio che amministra della sua azienda: “Il ministro Calenda con molta forza ha richiesto chiarimento alla società Ideal Standard sulla possibilità di rimanere e c’è anche la disponibilità del Governo e della Regione a fare di tutto per mantenere il sito. Di fronte al diniego della società abbiamo segnalato che c’è un possibile e buon investitore credibile, finanziariamente solido e innovativo nel prodotto che potrebbe rilevare il sito. Su questo la Regione, il Governo e Invitalia faranno di tutto per rilanciare questo sito produttivo. Ora Ideal Standard – ha aggiunto il governatore – dovrà, chiarire la disponibilità a collaborare per questo passaggio. Si tratta con tutta la determinazione del governo italiano e della regione, attraverso gli strumenti economici e finanziari per salvare il lavoro e rilanciare un sito produttivo di eccellenza con nuovi prodotti, con una società pronta ad entrare in campo. Non c’è dubbio – ha spiegato ancora Zingaretti – che quello che colpisce è la disinvoltura di queste grandi multinazionali, tema enorme al quale andrà data una risposta. Intanto dobbiamo e vogliamo salvare il lavoro e quel sito produttivo. La possibilità c’è ed è importante che la determinazione del Governo e della regione spingano ora a costruire un progetto che salvi il lavoro. Lavoriamo – ha concluso -solo ed esclusivamente per questo”.
In questa giornata carica di fibrillazioni, arriva una nota dell’azienda: che “esprime il proprio apprezzamento per l’incontro svoltosi presso il MISE, con il coordinamento diretto del Ministro Calenda, che ha ipotizzato un percorso di gestione della vertenza, con il coinvolgimento di Invitalia a partire da oggi. Durante l’incontro, l’azienda ha appreso dal Ministro la notizia dell’interessamento di un potenziale investitore che, secondo quanto condiviso dalle Istituzioni, ha presentato ‘un piano solido e serio’ su Roccasecca. L’azienda è disponibile a valutare le condizioni per supportare il percorso presentato dal Ministro e si riserva di dare un giudizio più approfondito nell’incontro che il Ministro stesso ha fissato fra quindici giorni per condividere con azienda e parti sociali l’avanzamento delle trattative con il potenziale nuovo investitore”. Per ora, però da registrare c’è solo la proroga della mobilità…
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