
Si è tenuto al Mise il primo incontro della tre giorni per il focus sul sito ILVA di Taranto. All’incontro era presente la viceministra allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, la delegazione di Arcelor Mittal guidata dal vicepresidente Matthieu Jehl e le organizzazioni sindacali. L’azienda ha presentato slide con cui ha spiegato il posizionamento del Gruppo Arcelor Mittal in Europa e, nello specifico, la struttura organizzativa dello stabilimento di Gand in Belgio, che da sempre presenta come quello più simile a Taranto, con alcuni dettagli rispetto alla gestione degli impianti, alla manutenzione, alla logistica ai servizi e alle esternalizzazioni. L’azienda ha illustrato il piano d’integrazione del cluster ILVA all’interno del Gruppo in Europa che è concentrato su tre segmenti di business: prodotti piani, che hanno un mercato di circa 30 milioni di tonnellate l’anno, su cui l’ILVA sarà integrata; prodotti lunghi e laminati e tubi. Per quanto riguarda questi ultimi, si è parlato del reparto tubifici ILVA, in cui lavorano 960 persone a pieno regime. Almeno nella prima fase, il reparto sarà integrato nel segmento di business europeo di tubi e laminati, anche se ILVA Italia sarà integrata dentro il segmento di business dei prodotti piani.
Rota, Fiom: “Per Taranto rimangono ancora argomenti da affrontare”
“Nel presentarci il funzionamento organizzativo di Gand, l’azienda ci ha spiegato che il sistema degli approvvigionamenti di materie prime, dei servizi, la locazione degli ordini, delle commesse e le risorse finanziarie è centralizzato a livello europeo per tutto il Gruppo. Questo pone una prima nostra preoccupazione per quanto riguarda la catena dei fornitori locali, sulla quale abbiamo chiesto un chiarimento. Il rischio che intravediamo, inoltre, è che si scateni una concorrenza tra stabilimenti all’interno del Gruppo, dove l’unica differenza potrebbe essere fatta dagli investimenti”, spiega Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom per la siderurgia, in merito all’incontro di oggi al Mise sull’ILVA di Taranto. “Inoltre – continua – l’azienda, anche su nostra richiesta diretta, non ha spiegato cosa pensa di fare con le terziarizzazioni. Quali sono cioè le logiche che possono giustificare le attività da svolgere all’interno del perimetro ILVA e quelle da terziarizzare. Su questi e altri argomenti – conclude Rota – abbiamo chiesto di discutere nell’incontro di domani mattina, per provare a dare risposte concrete in un confronto che non ha ancora affrontato i nodi cruciali, a partire dal risanamento ambientale, fino ad arrivare all’occupazione”.
D’Alò, Fim Cisl: “andiamo avanti col negoziato per un possibile accordo”
“L’incontro odierno è stato utile per avere un quadro chiaro sul ruolo dell’ILVA Taranto all’interno del Gruppo a livello europeo ma anche sull’organizzazione, che sarà fondamentale per il rilancio del sito. Per noi i parallelismi messi sul tavolo tra l’acciaieria di Gent e Taranto danno spazio di negoziazione sui livelli occupazionali viste le peculiarità di Taranto rispetto al sito olandese a partire dalla logistica e posizionamento”, commenta il segretario Fim Cisl Taranto e coordinatore nazionale Gruppo ILVA, Valerio D’Alò. “Domani è fissato un nuovo appuntamento al Mise. Andiamo avanti con il negoziato alla ricerca di un possibile accordo che tenga insieme gli aspetti occupazionali, tutelando lavoratori diretti e indiretti, gli investimenti e con essi la sostenibilità ambientale e industriale del sito. Non ci interessano le scaramucce politiche che cercano di strumentalizzare la vertenza e trascinarla nella campagna elettorale, noi stiamo nel merito della vertenza per cercare una soluzione che dia risposte concrete ai lavoratori e ai cittadini di Taranto”, conclude.
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