In mostra i quadri confiscati dal regime nazista. A Berna e Bonn le collezioni di Cornelius Gurlitt

In mostra i quadri confiscati dal regime nazista. A Berna e Bonn le collezioni di Cornelius Gurlitt

I primi di novembre è stata inaugurata a Berna la mostra “Arte degenerata – confiscata e venduta” (visitabile fino al 4 marzo 2018). Una mostra nata grazie alle volontà testamentarie del celebre collezionista tedesco Cornelius Gurlitt che alla sua morte, avvenuta nel 2014, nominò erede universale il museo. In seguito a questa controversa eredità, i fatti di cronaca recenti ci raccontano come il Kunstmuseum di Berna e le autorità tedesche abbiano raggiunto un accordo per gestire la difficile eredità: il museo bernese potrà acquisire una collezione “certificata”, mentre le opere d’arte rubate dai nazisti saranno restituite ai legittimi proprietari, senza tener conto di nessun termine di prescrizione.

Il museo ha ottenuto in eredità circa 1500 opere appartenute al padre di Cornelius, Hildebrand Gurlitt. Questi era definito “Hitler’s Art Thief”, il ladro d’arte di Hitler. Fu infatti incaricato da Hitler di rintracciare in giro per l’Europa quadri di arte contemporanea dipinti da quegli artisti che il fuhrer considerava “degenerati”: colpevoli – secondo la visione nazista – di essere ebrei o di avere contatti con loro, ma anche di aver creato scompiglio nel mondo dell’arte con i loro disegni cubisti o astratti che si allontanavano dalla concezione di bellezza finora conosciuta. Artisti di primo piano come Marc Chagall o Max Beckman, le cui opere intercettate dal regime furono occultate. Alla caduta del nazismo la collezione Gurlitt passò al figlio Cornelius, fino a quando, nel 2012, il governo tedesco riuscì a ritrovare le opere che si credeva fossero state distrutte.

Ora tornano alla luce, pronte ad essere ammirate: in mostra a Berna sono esposte 160 opere, tra cui dipinti di Ernst Ludwig Kirchner, Franz Marc e Otto Dix: tutte opere in gran parte sottratte da Hitler ai cittadini ebrei residenti in Germania. L’esposizione si pone l’obiettivo di far riscoprire il valore dell’arte contemporanea, risalendo ai motivi della persecuzione che molti artisti dovettero subire da parte del Terzo Reich.

In parallelo è in programma, dal 3 ottobre, un’altra mostra correlata, questa volta a Bonn, alla Bundeskunsthalle, dal titolo “Gurlitt, status report: i furti d’arte dei nazisti e le loro conseguenze”. Una complementarietà voluta e studiata, quella tra le due mostre. Mentre la mostra di Berna propone al pubblico le opere considerate “degenerate”, la mostra di Bonn si concentra sulle opere di cui il regime nazista era entrato in possesso con le persecuzioni razziali a danno degli ebrei. Tra le opere in mostra i capolavori di Claude Monet e Albrecht Durer, occultati per decenni agli occhi del pubblico.

La mostra di Bonn si chiuderà l’11 marzo, in seguito si trasferirà a Berna, avvicendandosi con la mostra abbinata, per finire nell’autunno del 2018, a Berlino.

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