Il Mibact recupera 151 opere evitandone l’esportazione. Capolavori di Courbet e Carrà che torneranno ad essere ammirati nei musei pubblici

Il Mibact recupera 151 opere evitandone l’esportazione. Capolavori di Courbet e Carrà che torneranno ad essere ammirati nei musei pubblici

L’Arte torna di tutti: negli ultimi 2 anni il Mibact ha recuperato 151 opere agendo in prelazione sulle compravendite private o in acquisto coattivo, evitandone l’esportazione. Un’operazione tesa a restituire i capolavori ai musei pubblici, quali, solo per citarne alcuni, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la Pinacoteca di Brera, Galleria dell’Accademia di Venezia, la Galleria di Palazzo Spinola a Genova e la Galleria Sabauda di Torino, resa possibile dalle risorse destinate alle acquisizioni, che nella Legge di Bilancio 2018 sono state aumentate di altri 4 milioni di euro. Sculture, fotografie, porcellane, disegni e tele, tra cui spiccano la Marina di Gustave Courbet per la Gnam di Roma, l’Allegoria del Lavoro di Carlo Carrà per Brera, il Ritratto di Abbondio Rezzonico di Pompeo Batoni che andrà alla Galleria Nazionale di Palazzo Barberini.

Le acquisizioni sono avvenute ad opera della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, con il parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico Belle Arti, secondo un iter prestabilito ed un’azione congiunta, che prevede una segnalazione da parte degli uffici esportazione, i quali propongono l’acquisto delle opere al prezzo dichiarato nella richiesta di autorizzazione all’uscita dal territorio nazionale e la proposta delle soprintendenze di esercitare la prelazione quando un’opera vincolata viene posta in vendita. Questa sinergia ha permesso ad importanti capolavori di tornare in mostra, per essere ammirato dai cittadini e dai turisti che visitano i musei italiani.

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