
“Non si è mai raggiunta una tale concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi, dal 1905 in poi”. Non lo dice Nicola Fratoianni, per una volta. Lo certifica la banca privata UBS, preoccupata dalle conseguenze politiche e sociali di una così profonda disuguaglianza nella distribuzione di ricchezze nel mondo e all’interno dei paesi. Da più di 100 anni non si verificavano condizioni così diseguali e così vantaggiose per chi ha già tanti, tanti soldi.”
Lo scrive sul suo blog il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, commentando i dati del Rapporto annuale della Banca privata Ubs.
“Lo diciamo da anni – prosegue il leader di SI – non è più rinviabile una radicale riforma della tassazione e della redistribuzione della ricchezza e del lavoro. Ci sono quasi 100 milioni di persone nella sola Europa in condizione di povertà o a rischio povertà: la dimensione degli squilibri sta tutta in queste cifre.”
“Nell’Italia che si avvicina alle elezioni politiche, – insiste Fratoianni – da un lato si impone la visione di Matteo Salvini e del blocco storico della destra che propongono l’imbroglio della flat tax, ovvero una aliquota fiscale unica, con la promessa di risparmio per i ceti più deboli. Peccato che se i ceti più deboli risparmiano 10, quelli più ricchi rimettono nelle proprie tasche 1.000. Una progressività fiscale al contrario. Dall’altro lato, quello del Pd, con i suoi 3 governi in 5 anni, abbiamo assistito a misure che hanno consentito un trasferimento di ricchezza impressionante dal pubblico alle tasche del sistema di impresa senza alcuna redistribuzione ai cittadini più in difficoltà. A questo sono serviti i quasi 30 miliardi spesi dal sistema pubblico per le decontribuzioni delle assunzioni. A questo sono serviti pure i tanti e ripetuti condoni fiscali di questi anni, conditi da depenalizzazioni e ogni tipo di regalo per i milionari nostrani.”
“Una sinistra che vuole davvero guardare al futuro deve avere ben chiaro che la radicale redistribuzione delle ricchezze è una delle emergenze più importanti da affrontare e mettere in chiaro, in un programma basilare per il governo della società e del Paese. C’è bisogno di una patrimoniale, come di una riforma fiscale che faccia diventare il nostro sistema di tassazione realmente progressivo, aumentando le aliquote massime, per coloro che hanno di più e che hanno usufruito della crisi per continuare ad arricchirsi, sulla pelle di lavoratori dipendenti, pensionati e piccoli lavoratori autonomi. Senza un programma di questo tipo, – conclude Fratoianni – rimarremo imprigionati nel governo dei più ricchi.”
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