
E’ una Raggi baldanzosa quella che in questo primo lunedì di ottobre, ha affrontato le ultime tegole che sono piovute sul suo mandato di governo. Ai primi posti quella legata alla bocciatura dei suoi conti da parte dell’Oref. Raggi ha dovuto raccogliere i pensieri, consultarsi per poi, a oltre 48 ore dal fatto, affida al solito Facebook la sua valutazione e le sue opinioni sulla presa di posizione dei revisori dei conti capitolini. E’ chiaro, ce lo aspettavamo, che la colpa è tutta la loro, di questi contabili che non riescono neppure a leggere le carte. Dovrebbe essere il loro lavoro, ma secondo le valutazioni della sindaca lo fanno male, anzi malissimo.
La replica all’Oref: “Rispettati tempi e normativa. Pare non vincolate e non richiesto”
La nota è chiara e non ha certamente bisogno di essere spiegata: “A Roma è tornata la legalità nei conti. Deve rassegnarsi chi rimpiange i tempi in cui si saltavano scadenze, si ignorava il rispetto delle norme e si produceva quel debito mostruoso di 13 miliardi di euro che i romani stanno pagando. Con il benestare di tutte le forze politiche e degli organi di controllo. Ancora una volta la nostra amministrazione ha dato il via libera a un documento di bilancio nei tempi stabiliti dalla legge e rispettando la normativa di riferimento. Il Bilancio Consolidato 2016, approvato venerdì sera dall’Assemblea Capitolina, ci restituisce una fotografia fedele della situazione economica e patrimoniale di Roma Capitale e delle sue principali società partecipate, Ama e Atac. Il Consolidato integra infatti i bilanci del Campidoglio e delle sue aziende. A ogni credito dell’Amministrazione nei confronti delle partecipate dovrebbe corrispondere un loro debito, e viceversa. L’Oref, l’organo di revisione contabile del Comune, ci ha contestato la mancata riconciliazione tra queste partite debitorie e creditorie per circa 290 milioni di euro, definendo il Bilancio non veritiero ed esprimendo un parere non favorevole all’approvazione. Un parere, tra l’altro, non richiesto dalla legge e non vincolante. I revisori però non considerano che tale disallineamento viene riportato con trasparenza, secondo quanto prevedono le norme, nello stesso Bilancio che comunque si chiude con un utile di gruppo positivo di 64,5 milioni di euro.
Poi la Raggi rigira ancora la frittata dei conti: “Spetta all’Oref la riconciliazione tra crediti e debiti”
E la cosa più curiosa è un’altra: secondo la giurisprudenza della Corte dei Conti, spetta proprio ai revisori la certificazione della riconciliazione tra crediti e debiti. Quindi di fatto l’Oref contesta a noi una sua mancanza. Non ci sfugge la necessità di proseguire nell’opera di “pulizia” delle partite contabili, iniziata proprio dalla nostra amministrazione dopo anni di disinteresse generale. Così come non ci sfugge che, riferendosi al 2016, il Bilancio in questione registra tutte le difficoltà ereditate dal passato nella gestione del Comune e delle aziende municipalizzate. Difficoltà che stiamo superando agendo su diversi fronti: avviando la rinascita di Atac mediante la procedura di concordato preventivo in continuità ammessa dal Tribunale; con il piano di razionalizzazione delle Partecipate appena approvato, anche quello entro i termini di legge; utilizzando il Consolidato come strumento conoscitivo per assumere le scelte necessarie a rilanciare la macchina amministrativa, risanare le società, offrire servizi migliori ai cittadini.
La sindaca si carica e la spara grossa: “Nessuno potrà fermare questa nostra azione. Il parere che conta è quello dei cittadini”
Nessuno potrà fermare questa nostra azione. Certamente non ci riusciranno le stucchevoli strumentalizzazioni politiche di chi è così a corto di argomenti da doversi nascondere dietro le valutazioni di organismi tecnici. Il parere che davvero conta è quello dei cittadini che ci hanno affidato il compito e l’onore di governare. Continueremo a farlo nell’interesse dei romani e per il bene della città”. C’è poi anche da recuperare il rapporto con il governo, e in questo lunedì di risposte, la Raggi pensa anche a quello che le aveva imputato il ministro dello Sviluppo Economico, Calenda, che da giorni era in attesa di una sua telefonata. Finalmente, la Raggi ha colmato anche questo capitolo: “Ci siamo sentiti con il ministro Calenda e stiamo fissando una data per l’incontro. Non ci interessano le polemiche”. Ed è con questa linea di ‘pacificazione’ che si presenta al vertice con il presidente del Consiglio Gentiloni sulle Città Metropolitane. Chiara la sua posizione: “Abbiamo fatto richieste tecniche e concrete e speriamo che il Governo faccia delle scelte politiche che ci aiutino a dare risposte ai cittadini, altrimenti di fatto questa riforma rimarrà completamente svuotata di ogni potere e noi” sindaci delle Città Metropolitane “non avremo possibilità di operare”. Poi ha aggiunto: “Abbiamo ereditato una riforma incompleta che ci ha consegnato degli enti, le città metropolitane, che non hanno possibilità di erogare servizi. Con i soldi che riusciamo a trattenere, perché buona parte delle entrate devono essere trasferite allo Stato, riusciamo a malapena a pagare il funzionamento di Città Metropolitana, figuriamoci ad erogare servizi”. Tutti quanti abbiamo posto delle tematiche, che poi sono comuni. In particolare, io ho parlato del blocco del turnover, le cui quote vanno ampliate molto di più su alcune categorie particolari, come quelle della Polizia Locale, degli operatori sociali, impegnati quotidianamente a dare assistenza a persone fragili che sono sempre di più, o le categorie dei tecnici impegnati in prima persona sul dissesto idrogeologico”.
Un nuovo tentativo di ripartenza che non tiene conto del corto circuito dell’elettorato liquido del M5S. Sondaggi spietati con la sindaca
Sembra un nuovo tentativo di ripartenza ma con le ruote sgonfie, visto che gli ultimi sondaggi fatti tra i romani e i cittadini dell’area metropolitana di Roma Capitale, di cui la Raggi è sindaca, ci descrivono una vera e propria fuga dell’elettorato liquido dei 5 Stelle e se la tendenza non sarà corretta velocemente, la Raggi potrebbe portare in dote alle elezioni politiche del 2018, una immensa e difficilmente colmabile negatività. I numeri sulla performance della sindaca in questo anno e oltre quattro mesi di governo, certificano la disaffezione. A nulla sono serviti i puntelli messi in campo da Grillo e Casaleggio (cambio di assessori, dei vertici delle partecipate di Roma Capitale etc, etc…). Raggi, al contrario di una parziale tenuta a livello nazionale, a Roma non sta al passo. Sono una cartina di tornasole i numeri di Izi, che leggono nella pancia dei romani e certificano un vero e proprio collasso per la sindaca che non solo non riesce più a caricare sul suo carro i romani, sette su dieci la bocciano, ma neppure il suo stesso elettorato, 4 su dieci se si considera il campione del solo elettorato grillino. Si tratta, come detto, almeno per i 5Stelle di un elettorato liquido, composto da delusi della sinistra, del centro-sinistra e di elettori di centro e delle destre. Alle politiche, senza sostanziali recuperi, la Raggi potrebbe rimettere a posto le cose, ovvero, vuotare il suo serbatoio elettorale, per far tornare al loro posto, anche se parzialmente, questi consensi. Da sempre gli analisti considerano il voto verso Grillo, un consenso non strutturato e nulla hanno fatto, tranne quello che può essere fatto grazie alla rete, i grillini per dare continuità alla loro straordinaria vittoria dello scorso anno. Oggi, più che un movimento, alla Raggi, servirebbe un partito, per ribattere, colpo su colpo nei territori alle accuse ed alle mancanze tracciabili dell’amministrazione di Roma Capitale. Vorrei semplicemente chiedere ad un qualsiasi cittadino romano se conosce il nome ed il volto del suo presidente a 5Stelle. Scommetto che su un campione di 100 cittadini elettori, il nome spunterebbe sulla bocca di una, due persone. Il collante non c’è e l’elettorato liquido prende i canali più facili e convincenti. Visto tutto questo il premier in pectore, il leader di partito e di governo, l’uomo sfuggito agli esami universitari farebbe bene a recarsi da San Gennaro almeno una volta la settimana E’ nel suo interesse…
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