
Sette docenti universitari, titolari di cattedre di diritto tributario in numerosi atenei italiani, finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e altri 22 docenti interdetti dallo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle “connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi”. Sono i numeri dell’operazione ‘Chiamata alle Armi’ condotta lunedì mattina su tutto il territorio nazionale dalla Guardia di finanza di Firenze e coordinata dalla Procura del capoluogo toscano. In totale sono 59 le persone indagate per reati di corruzione, tra le quali figura anche l’ex ministro Augusto Fantozzi, e 150 le perquisizioni domiciliari presso uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali effettuate dalle fiamme gialle. Alcuni docenti coinvolti rivestono anche la carica di pubblici ufficiali in quanto componenti di diverse commissioni nazionali nominate dal ministero dell’Istruzione. I pm fiorentini Luca Turco e Paolo Barlucchi hanno chiesto la misura interdittiva dalla professione anche per l’ex ministro Fantozzi e il gip Antonio Pezzuti si è riservato la valutazione all’esito dell’interrogatorio.
Secondo quanto emerso dalle indagini si sarebbero verificati “sistematici accordi corruttivi” tra docenti universitari di diritto tributario per spartirsi l’assegnazione di abilitazioni all’insegnamento in base a “valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi”. Le indagini sono scaturite dal tentativo di alcuni professori di indurre un ricercatore universitario, candidato al concorso per l’abilitazione scientifica nazionale all’insegnamento del diritto tributario, a “ritirare” la propria domanda per favorire un terzo soggetto, in possesso di curriculum notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati per la sua abilitazione in una successiva tornata. Sotto inchiesta sono finite due sessioni del concorso per l’abilitazione scientifica nazionale, quella del 2012 e quella del 2013 a cui si riferisce la denuncia. In una delle conversazioni intercettate dagli investigatori, uno dei docenti, componente della commissione giudicante, affermerebbe di voler favorire il suo candidato, contrapposto a quello di un collega, esercitando la sua influenza con una vera e propria “chiamata alle armi” rivolta agli altri commissari a lui più vicini.
I sette docenti arrestati dalla Guardia di Finanza di Firenze e posti ai domiciliari per corruzione sono: Guglielmo Fransoni, tributarista dello studio Russo di Firenze e professore a Foggia; Fabrizio Amatucci, professore all’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ di Napoli; Giuseppe Zizzo, professore dell’Università ‘Carlo Cattaneo’ di Castellanza (Varese); Alessandro Giovannini, professore dell’Università di Siena; Giuseppe Maria Cipolla, professore dell’Università di Cassino; Adriano Di Pietro, professore dell’Università di Bologna; Valerio Ficari, professore ordinario all’Università di Sassari e supplente all’Università Tor Vergata di Roma. I docenti interdetti sono: Massimo Basilavecchia, Mauro Beghin, Pietro Boria, Andrea Carinci, Andrea Colli Vignarelli, Roberto Cordeiro Guerra, Giangiacomo D’Angelo, Lorenzo Del Federico, Eugenio Della Valle, Maria Cecilia Fregni, Marco Greggi, Giuseppe Marino, Daniela Mazzagreco, Francesco Padovani, Maria Concetta Parlato, Paolo Puri, Livia Salvini, Salvatore Sammartino, Pietro Selicato, Thomas Tassani, Loris Tosi, Francesco Tundo. I docenti per i quali il gip del Tribunale di Firenze si è riservato la valutazione dell’interdizione all’esito dell’interrogatorio sono: Augusto Fantozzi, Andrea Fedele, Giovanni Eugenio Marongiu, Andrea Parlato, Pasquale Russo, Francesco Tesauro, Carlos Maria Lopez Espadafor.
“Sulla spiacevole vicenda dell’università stiamo verificando, ma andremo fino in fondo. Da luglio stiamo preparando un codice di comportamento proprio per l’università insieme all’Anac. Ora è nella fase di consultazione, ma sarà pronto entro fine ottobre”, ha detto la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, in merito alla maxioperazione della Procura di Firenze sui concorsi truccati, a margine di un evento alla Camera. “Il ministero – puntualizza Fedeli – non era a conoscenza della vicenda. Per il momento sappiamo che i fatti di cronaca si riferiscono a procedure di abilitazione degli anni 2012-2013”.
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