Ius soli. Il Pd ha paura e affossa la legge. Rabbia e indignazione di Mdp, Sinistra Italiana e Cgil. Perfino i Giovani democratici accusano il Pd. La destra brinda

Ius soli. Il Pd ha paura e affossa la legge. Rabbia e indignazione di Mdp, Sinistra Italiana e Cgil. Perfino i Giovani democratici accusano il Pd. La destra brinda

Il ddl sullo Ius soli sparisce dal calendario dei lavori dell’aula del Senato. La certificazione dello stop è giunta martedì al termine della conferenza dei capigruppo, deputata a stilare l’agenda dei lavori dell’assemblea, nel corso della quale il provvedimento non è stato riproposto dalla maggioranza, lasciandolo di fatto in un limbo procedurale. A spiegarlo è stato lo stesso presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda, al termine della riunione: “Non ci sono i numeri per approvare la norma”. E a poco serve l’auspicio di poter modificare la situazione “nei prossimi giorni e settimane”, grazie ad un “lavoro politico” in tal senso. Troppo timido poi il suo ribadire: “Per noi la norma è una priorità, non abbiamo cambiato idea”.

La destra esulta, con gli alfaniani, i veri vincitori della guerriglia col Pd. La rabbia e l’indignazione di Sinistra Italiana e Mdp

Ap per voce dei capigruppo di Camera e Senato, Lupi e Bianconi, ha rimarcato come il premier, ritenendo inopportuno porre la questione di fiducia sulla norma, abbia dato prova di “buon senso e responsabilità”, e che insistere nel dibattito avrebbe potuto comportare “alti rischi”. Sinistra italiana con Mdp ha insistito nella richiesta di inserire il ddl nel calendario dei lavori nell’ultima settimana di settembre, ma senza esito, visto che l’assemblea ha confermato votando le decisioni della capigruppo. La presidente dei senatori Sinistra Italiana, Loredana De Petris aveva anche assicurato il voto dei suoi in una “fiducia di scopo”, ma inutilmente. E a nulla è valsa neppure la messa in guardia della capogruppo Mdp, Cecilia Guerra: “Il rinvio certifica l’affossamento della norma e offre un alibi a chi ha cambiato idea sul provvedimento”. Ad esultare è invece la Lega nord: “È una nostra vittoria!” scandisce il capogruppo Centinaio, che aggiunge: “Vigileremo comunque”. Roberto Calderoli rincara: “Per lo Ius soli la maggioranza non ci sarà mai: nè nel paese, nè in Parlamento”.

Giuseppe Massafra, segretario confederale Cgil: “il rinvio è un atto grave, dimostra debolezza culturale e politica”

“Ancora una volta il governo fa marcia indietro su un tema che è innanzitutto un principio di civiltà. Il rinvio dell’approvazione dello Ius soli è un atto grave che dimostra debolezza culturale e politica sulle questioni legate all’integrazione di persone che risiedono stabilmente nel nostro Paese e di cui si sentono pienamente cittadini”, dichiara Giuseppe Massafra, segretario confederale della Cgil. “Proseguiremo quindi la nostra mobilitazione – aggiunge il dirigente sindacale – costruendo alleanze nella società. Sono un milione gli italiani in attesa che venga loro riconosciuta la cittadinanza. Abbiamo dunque un milione di buoni motivi per chiedere l’immediata approvazione della legge. Basta rinvii. Non vogliamo più aspettare”.

Perfino i Giovani democratici stigmatizzano nettamente la decisione dei vertici del gruppo Pd al Senato, e criticano esplicitamente il loro stesso partito:  “Non approvarla subito è un errore politic­o, che il Paese pagh­erà perché rappresenta una battuta d’arresto nel naturale processo di inclusione sociale. Questa battuta d’arresto non è dettata da chissà quali ragioni, ma dalla sola paura di perdere consenso in vista delle tornate elettorali. Ma le scelte dettate da paura non sono mai scelte sagge”. I Giovani Democratici nel post su Facebook proseguono, “il clima xenofobo e razzista che stiamo vedendo crescere va combattuto, non assecondato perché vincere le elezioni è ben poca cosa se per farlo dobbiamo ricorrere alle parole e alle battaglie dei nostri avversari”. Il segretario Matteo Renzi ascolterà le parole sagge dei suoi giovani militanti, molto più sagge di quelle del gruppo Pd al Senato, che terrorizzato da una presunta opinione pubblica ostile allo ius soli, ha inseguito la destra sul suo stesso terreno xenofobo, affossandola.

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