
Il lungo addio a Paolo Villaggio è iniziato mercoledì mattina nella Sala della Protomoteca del Campidoglio dove è stata allestita la camera ardente. Figli, amici e parenti, ma anche personalità politiche del mondo dello spettacolo e della cultura, tutti a rendere omaggio alla bara posta al centro della sala, attorno tanti mazzi di fiori colorati, rose bianche, corone e un cartoncino a forma di nuvola, con su scritto, “lassù non pioverà più”. Come poche volte nel passato, ha sorpreso anche la discreta e commossa partecipazione di popolo. Presenti tantissimi giornalisti e fotografi.
“Mio padre non era una persona comune, nel bene e nel male”, ha ricordato il figlio. “Io ho avuto la fortuna di stare con lui negli ultimi anni che ha lavorato, e gli facevo da agente, accompagnatore e figlio. Non è stato facile ma adesso pagherei per stare un altro giorno con lui. Mio padre avrebbe voluto proprio questo: l’amore della gente, infatti, lui diceva ‘che la più grande sfortuna è morire durante i mondiali, perché non mi si filerebbe nessuno’. Dopo la cerimonia laica alla casa del cinema, credo – ha concluso – che mio padre torni a Genova, vicino ai suoi genitori”.
A dare l’ultimo saluto all’attore comico anche il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo Dario Franceschini, “Un grande intellettuale. – ha detto il ministro – Naturalmente tutti noi lo ricordiamo per le grandi interpretazioni di Fantozzi, ma in realtà Villaggio è stato molte cose. Villaggio è entrato in modo ironico e intelligente nelle nostre vite, e sta entrando anche nelle vite delle nuove generazioni. Questo segna la grandezza del personaggio”. Alle 18.30 il feretro è stato portato nel cuore di Villa Borghese, alla casa del Cinema, presso il Teatro all’aperto Ettore Scola, dove si è tenuta una cerimonia laica.
Alla camera ardente allestita in Campidoglio, sono giunti in forma privata per dare l’ultimo saluto all’attore, anche Beppe Grillo e Davide Casaleggio, oltre che naturalmente la padrona di casa, la sindaca Raggi. “Beppe è stato gentile. Mi ha detto che gli dispiaceva e io gli ho detto mi raccomando perché confido in voi. Anche mio padre confidava in loro. Ultimamente gli piacevano tanto i 5 Stelle come piacciono a me, purtroppo non sono capaci in tante cose ma quelli capaci ci hanno lasciato quello che sappiamo tutti”. Cosi il figlio di Paolo Villaggio, Pierfrancesco, racconta ai cronisti presenti alla camera ardente, l’incontro con Beppe Grillo e Davide Casaleggio.
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