Mobilità di Roma Capitale, Atac vicina al fallimento e i 5 Stelle pensano ad un nuovo cambio al vertice dell’Azienda tra liti ed esposti in Procura. Nuova giornata nera per la Raggi

Mobilità di Roma Capitale, Atac vicina al fallimento e i 5 Stelle pensano ad un nuovo cambio al vertice dell’Azienda tra liti ed esposti in Procura. Nuova giornata nera per la Raggi
Prima una lunga ed articolata intervista del direttore generale di Atac Rota (arrivato a Roma da Milano con il favore di Casaleggio e Grillo ndr) ad un quotidiano nazionale e poi l’ennesima tempesta sulla maggioranza ed in conseguenza di questo sulla Giunta Raggi. Tutto si consuma in questo ultimo giovedì di luglio, quando, come sempre su Facebook si è aperta una vera e propria frattura, tra il vertice di una delle partecipate, ed uno degli uomini di punta a Roma del M5S, Enrico Stefàno, Presidente della Commissione Mobilità del Campidoglio. Parte proprio da lui la coda polemica che porta alla tempesta, dopo l’intervista del Dg di Atac Rota. Stefàno utilizza la tastiera del suo pc, o del suo telefonino come una clava, nel tentativo di contrapporsi a quanto messo nero su bianco dal massimo responsabile dell’azienda pubblica di trasporto capitolino, ma quella che doveva essere una reprimenda e finire lì, si trasforma invece in una tempesta politica. Raggi, trapelava nella tarda serata di giovedì dalle segrete stanze capitoline, era furibonda, e si parlava di “rapporto di fiducia rotto” e questo sarebbe il terzo amministratore dell’azienda per la mobilità costretto volontariamente, o per incompatibilità ambientale con l’azionista di maggioranza, a lasciare. Stesso scenario di Ama, anche lì tre amministratori dimessi da quando il 5Stelle sono sbarcati in Campidoglio. Ma ricostruiamo quanto accaduto in Campidoglio, partendo proprio dalle dichiarazioni del Presidente della Commissione Mobilità Stefàno, che hanno acceso le polveri ed innescato l’esplosione. Ecco ha detto il Consigliere pentastellato:
 
Stefàno (M5S): “Avevamo dato al Dg carta bianca. Una occasione unica per agire, che ci domandiamo se voglia cogliere o meno”
 
“Apprendiamo dai giornali che il DG di Atac Bruno Rota denuncia una situazione disastrata dell’azienda. Ne siamo più che consapevoli, e abbiamo scelto un DG tramite procedura ad evidenza pubblica proprio per affrontarla. Il mero elenco dei problemi non è sufficiente ed è necessario aggredirli e provare a risolverli.
Magari in questi primi tre mesi poteva cominciare a dare dei segnali, ad esempio rimuovendo i dirigenti responsabili di questo disastro o quelli completamente inutili, come lo abbiamo invitato a fare più volte. O avviando le procedure per rendere più moderno ed efficiente il sistema di bigliettazione e aumentare così la liquidità di cui l’azienda ha tremendamente bisogno. A differenza della vecchia politica che ha portato Atac nel baratro, e che oggi ancora si permette di proferire parola, abbiamo dato a lui come al suo predecessore, carta bianca per risanare l’azienda e prendere le decisioni più giuste, garantendogli sempre il massimo sostegno.
Una occasione unica per agire, che ci domandiamo se voglia cogliere o meno”.
 
La dura replica al vetriolo del Dg Rota: “Più che di dirigenti da cacciare, Stefàno mi ha parlato di giovani da promuovere”
 
Senza timori reverenziali, a stretto giro di posta arriva la risposta al vetriolo del Dg di Atac Bruno Rota, naturalmente anche lui su facebook e che probabilmente porterà anche ad una coda giudiziaria, ma questo lo vedremo dopo, ecco le parole di Rota: “So del vivo interesse del consigliere Stefàno alle soluzioni della società conduent Italia che si occupa di bigliettazione e che mi ha invitato ad incontrare più volte. Più che di dirigenti da cacciare, lui e non solo lui, mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti. Sempre i soliti. Suggerisco a Stefano, nel suo interesse di lasciarmi in pace e di rispettare chi ha lavorato. Onestamente. Sempre i soliti”.
 
Fassina (Sinistra per Roma): “Serve un consiglio comunale straordinario. Rota poteva ricordare i problemi strutturali di Atac e non indicare solo i lavoratori come fonte di guai”
 
Detto questo, inevitabili, sono arrivate le reazioni di tutte le forze politiche presenti in Campidoglio e tra queste quella di Fassina (Sinistra per Roma):”Su Atac, ringraziamo il dott. Rota per aver squadernato la gravità delle condizioni finanziarie dell’azienda di trasporto pubblico di Roma. Ci saremmo aspettati che una simile iniziativa fosse presa da chi ha responsabilità politiche. Da mesi continuiamo a chiedere un consiglio comunale straordinario su Atac al fine di individuare soluzioni, non soltanto denunciare i problemi. Ma la Sindaca e la maggioranza M5S hanno continuato a rinviare. Dopo l’intervista di oggi e la previsione da parte del Direttore Generale di Atac che “non si possa andare oltre un paio di settimane” per arrivare a una procedura fallimentare, il consiglio straordinario va convocato con urgenza all’inizio della prossima settimana. Con rispetto, suggeriamo al dott. Rota di allargare l’analisi su Atac ai problemi strutturali. Il dott Rota avrebbe potuto ricordare che larghissima parte del debito di Atac deriva dall’azzeramento prima e da un lento e parziale ripristino poi dei trasferimenti che la Regione Lazio, come tutte le regioni, deve all’azienda in base a quanto previsto da legge nazionale. Avrebbe potuto ricordare che Roma, a causa degli scempi urbanistici compiuti negli ultimi decenni, ha una superficie pari a 7 volte quella di Milano ma poco più del doppio di abitanti, quindi una densità abitativa pari al 30% rispetto a Milano e un rapporto ricavi/costi difficilissimo. Avrebbe anche potuto ricordare che Roma ha per un km di strada 122.000 euro, mentre Milano ha 1,5 milioni di euro. Infine, avrebbe potuto ricordare l’assenza di corsie preferenziali e una congestione ordinarie delle strade che soltanto una massiccia cura del ferro può migliorare. Indicare i lavoratori come la fonte di tutti i guai va di moda, ma non aiuta a risanare l’azienda”.
 
Il Pd va all’attacco: “Atac vicina al fallimento e da sindaco ed assessore solo un assordante silenzio”
 
“Il D.G. di ATAC dott. Rota dichiara ad un importante quotidiano nazionale di essere ad un passo dal portare i libri dell’azienda capitolina in tribunale. Nella stessa intervista il manager, di nomina M5s, invita il Sindaco a trasmettere al più presto gli indirizzi specifichi sul da farsi. Dal sindaco e dall’assessore Meleo il silenzio è assordante. In queste settimane in cui si discute del futuro dell’azienda capitolina dal Sindaco, dalla giunta e dalla maggioranza M5S nessuna indicazione su quali siano le scelte effettuate da questa maggioranza. A dicembre 2019 il Comune dovrà decidere l’affidamento del trasporto pubblico locale. L’unica cosa che il sindaco dovrebbe fare e non sta facendo è chiarire le modalità di affidamento e ancor più importante impegnarsi affinché atac, partecipata al 100% del comune di Roma, venga messa in condizione di essere competitiva. Il Sindaco può non rispondere alle richieste pressanti dell’opposizione su uno dei servizi fondamentali per la città, di certo non può tacere di fronte alle richieste di indirizzo di Rota da lei stessa chiamato a dirige Atac. Abbiamo depositato oggi una richiesta di consiglio straordinario su atac, la Raggi chiarisca qual è la sua posizione e quella del movimento 5s. Ce la ricordiamo bene in campagna elettorale quando si riempiva la bocca di slogan, ora tace e getta anche i suoi nel caos”. Lo comunica, in una nota, il gruppo del Pd.
 
Coda giudiziaria. Su quanto accaduto arriva infatti anche un esposto del senatore Augello e del deputato Piso
 
E probabilmente questa vicenda, avrà anche una coda giudiziaria, visto che è stato anche presentato un esposto in Procura della Repubblica: “Appreso dalle agenzie del burrascoso litigio tra il dottor Rota, direttore generale dell’Atac, e il presidente della Commissione Trasporti del Consiglio Comunale di Roma, il signor Stefano, ci vediamo costretti a sollecitare con un esposto, che presenteremo domani mattina, un intervento della Procura di Roma volto ad approfondire gli eventuali risvolti penali delle suggestive accuse che questi due signori si sono rivolti nella giornata di oggi”. Lo dichiarano in una nota il senatore Andrea Augello e l’onorevole Vincenzo Piso, di ‘Idea’. “In particolare – proseguono – è necessario comprendere la natura dei rapporti tra Stefano e il manager dell’Atac, visto che a dire di quest’ultimo si sarebbero esercitate pressioni decisamente incompatibili con il codice penale. Non ha infatti alcun titolo il presidente della Commissione Trasporti per proporre promozioni, sollecitare assunzioni, presentare società interessate a relazionarsi con Atac spa. Ovviamente è anche possibile che nulla di tutto ciò sia accaduto, e che ci si trovi di fronte all’ennesima faida del vendicativo mondo a cinque stelle. Spetta appunto alla Procura – concludono Augello e Piso – accertare quale di queste ipotesi corrisponda alla verità”.
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