La scherma, dopo il nuoto, porta in Italia oro, argento e bronzo. Azzurri e azzurre, la squadra più forte del mondo. Un po’ di gioia in un Paese che si intristisce sempre più. Grazie ai giovani che non ci meritiamo

La scherma, dopo il nuoto, porta in Italia oro, argento e bronzo. Azzurri e azzurre, la squadra più forte del mondo. Un po’ di gioia in un Paese che si intristisce sempre più. Grazie ai giovani che non ci meritiamo

Oro in quantità, insieme all’argento e al bronzo. In pochi giorni il prezioso metallo arriva nelle casse del nostro paese che non godono buona salute. Oro vero che portano in Italia nuotatori e schermitori e ci fa ricchi di successi impensati. Certo non incrementa il Pil diventato per chi ci governa e gli scriba che si abbeverano alla fonte di Palazzo Chigi e dei ministeri, quelli che contano, la cartina di tornasole, basta uno zero virgola qualcosa in più per affermare che la crisi è superata. Ci si mette anche il presidente della Repubblica, il quale, nel corso della “cerimonia del ventaglio”, l’incontro tradizionale prima delle ferie con i giornalisti, ha misurato la temperatura del nostro paese proprio in base al Pil. Ovviamente prima di lui c’erano stati Renzi Matteo, Paolo Gentiloni, il ministro Padoan, molti dei coordinatori nominati dal segretario del Pd, ben 40, forse i futuri candidati alle elezioni, a  far sapere al popolo che l’Italia ora va. Si sono dimenticati, ci spiace che lo abbia fatto anche Mattarella, che milioni di cittadini vivono in stato di povertà assoluta. Lo ha ricordato anche il presidente dell’Inps, Boeri, il quale, intervenendo in audizione alla Camera, ha sottolineato che i giovani sono quelli più in difficoltà e che il reddito di inserimento tanto sbandierato dal governo è un bel titolo, ma lo stanziamento di 1,7 miliardi è ben poco, quasi una goccia in un lago, mentre di acqua c’è bisogno.

Ogni giorno “lavorano” nelle piscine, nelle palestre. Onorano l’Italia

Sono proprio questi giovani, facce pulite, che intanto ogni giorno dell’anno, lavorano  nelle palestre, nelle piscine, sulle piste, gratis o quasi, che rendono gli onori dovuti a un grande paese come l’Italia, che sempre più si intristisce. E c’è anche chi ci disonora. Leggiamo, basiti, una notizia. Il capotreno del regionale Piacenza-Milano aveva raccontato di  essere stato aggredito in treno, accoltellato da un africano cui aveva chiesto il biglietto. Aveva inventato tutto,  si era ferito da solo, “spinto a farlo dallo stress e dalle tensioni lavorative”. Ti gira male qualcosa? C’è sempre un diverso, colore della pelle, cui dare la colpa. Salvini insegna.

Allora viva questi giovani che portano medaglie nel nostro forziere, mentre milioni di euro di cui loro non sentiranno mai neppure l’odore, circolano nel mercato del calcio. Le grandi società comprano e vendono, i cinesi fanno più presto comprano direttamente le società. Italia, grande mercato. Dopo Pellegrini, per inciso diciamo che dopo l’oro nei duecento si è cimentata nelle batterie dei cento ed è entrata in semifinale, l’oro di Detti e il bronzo di Paltrinieri arriva il bilancio della scherma, uno sport di cui si parla solo quando c’è qualche evento europeo e mondiale. La bella notizia  viene da Lipsia dove si sono conclusi i mondiali: siamo la squadra più forte al mondo, chiudiamo il medagliere in testa, 4 ori, 1 argento, 4 bronzi, sconfiggendo l’armata russa la nostra rivale di sempre.

Partiamo dal Fioretto, le due squadre, quella dei maschi e quella delle femmine, hanno conquistato l’oro. A livello individuale invece siamo rimasti a secco, ma tre medaglie le abbiamo portate a casa. Le cronache parlano di una “eroica” Alice Volpi. Abbiamo seguito l’incontro con la fortissima Inna Derglazoba, una stoccata avanti l’una, una stoccata avanti l’altra. La Volpi ad un certo punto sembrava dovesse ritirarsi, crampi al polpaccio. Non c’era niente da fare per contenere l’aggressività dell’avversaria, sembrava si dovesse ritirare. Ha stretto i denti ed ha perduto all’ultima stoccata. Sul podio è salita anche Arianna Errigo, medaglia di bronzo. Daniele Garozzo ha mancato la tripletta (Olimpiade, Europeo, Mondiale) per un pelo. Buoni piazzamenti di Camilla Mancini e Alessio Foconi, entrambi ad un passo dal podio.

Passiamo alla sciabola. Azzurre stupende, in un mese hanno conquistato il titolo di campionesse d’Europa e poi del Mondo. Le azzurre Rossella Gregorio, Irene Vecchi, Loreta Gulotta e Martina Criscio, chiudono la stagione in vetta al ranking, traguardo difficilmente  raggiungibile. Ci sono anche due  medaglie di bronzo: la prima da parte di Irene Vecchi. Poteva anche essere d’argento, avendo subito una rimonta che sembrava impossibile in semifinale contro la tunisina Azza Besbes; la seconda è quella della squadra maschile (Luca Curatoli, Luigi Samele, Enrico Berrè e Dario Cavaliere).

Infine la spada: L’unica medaglia d’oro individuale è quella di Paolo Pizzo. Il campione siciliano torna sul gradino più alto del podio dopo il successo nel 2011 a Catania. Un 2017 eccezionale per l’azzurro, che ha conquistato anche l’argento agli ultimi Europei. Sconfitta la squadra maschile ai quarti da una fortissima svizzera. Deludenti le ragazze. Nessuna azzurra è arrivata ai quarti di finale, la squadra agli ottavi era già out. Sarà per un’altra volta. Sempre non si  può vincere. Importante, diceva il fondatore delle Olimpiadi, è partecipare. Giusto, questo è lo sport. Ma se si vince è meglio.

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