
Ancora una giornata di vera e propria emergenza sul fronte degli incendi. In Sicilia è scattata l’ allerta massima della Protezione civile regionale in sette delle nove province: Agrigento, Palermo, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo e Ragusa. Sono ormai decine i roghi ed alcuni di questi, almeno una dozzina, sono al limte di essere dichiarati fuori controllo. La sala operativa regionale del corpo forestale sui cinque di più vaste proporzioni ha assegnato i mezzi aerei e due fronti su Castiglione di Sicilia (Catania) e San Mauro Castelverde (Palermo), le fiamme sono state domate: in quest’ultimo comune è stato sottoposto a controllo un uomo sospetto, ma dopo essere stato sentito è stato lasciato andare.
Minacciata un’area abitata in contrada francese, a Castelmola (Messina), dove è stato inviato un Canadair, all’opera dalle 9: qui i residenti hanno vissuto una notte d’inferno: sono state evacuate una ventina di famiglie; le squadre dei vigili del fuoco e della Forestale non si sono fermate mai, in attesa dell’arrivo del Canadair. Una donna di 64 anni è stata ricoverata per Intossicazione – come anche un’altra donna di Lipari – mentre un vigile urbano, impegnato anche lui nelle attività di spegnimento, ha riportato una lussazione alla spalla.
Due mezzi Aerei, un elicottero ch47 dell’elimarina e un canadair, sono in Azione a Monreale (Palermo), in contrada Cozzo usino. Sono riprese alle 7 di questa mattina le operazioni di spegnimento aereo sul vasto fronte di Monte Intraleo ad Adrano (Catania). Vigili del fuco impegnati anche su Patti, Taormina e Lipari. Anche se le temperature si sono abbassate rispetto a ieri, Quando sulle Madonie e sui Nebrodi sono stati superati i 42 Gradi, a preoccupare è il forte vento che potrebbe alimentare ulteriormente le fiamme. Ma le temperature straordinariamente alte e la siccità contribuiscono a scatenare roghi spontanei e a scatenarne altri con la criminale attività dei piromani di professione.
Malgrado alcuni focolai, che potrebbero tornare a preoccupare nelle prossime ore, sembrerebbe sotto controllo la situazione sul Vesuvio. In campo, nell’area del Parco, decine di militari. Messe in sicurezza le cave dei rifiuti. A Cava Sari è tuttora in atto un presidio dei vigili del fuoco. Le situazioni più complesse tra Ercolano-Torre del Greco e Terzigno-Ottaviano. Complessivamente, nella cinta del Vesuvio hanno operato circa 400 unità tra vigili del fuoco, personale della Protezione civile regionale , volontari e addetti delle comunità montane. In nottata è proseguito il presidio di protezione civile.
Oggi arriveranno sull’area del Vesuvio tre Canadair della flotta nazionale. Anche nelle altre zone della Campania la situazione è definita sotto controllo: elicotteri hanno operato agli Astroni, a Positano, a Montoro, al Faito. Il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato mercoledì in Prefettura a Napoli per l’emergenza incendi nell’area vesuviana alla presenza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e del vice presidente della Giunta regionale Fulvio Bonavitacola, ha determinato di procedere già da questa sera a una rimodulazione del piano d’impiego dei militari, orientandolo sull’emergenza in funzione preventiva nelle zone interessate dai roghi. Su iniziativa del ministro dell’Ambiente e della Prefettura, in accordo con i ministri degli Interni e della Difesa, nei prossimi giorni verrà ampliata la presenza in loco dei militari nelle situazioni più critiche, nell’ottica della prevenzione.
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