
Quando il ministro francese Bruno Le Maire ha annunciato ufficialmente, dopo averlo fatto negare dal suo portavoce, che il governo aveva deciso la nazionalizzazione dei cantieri navali Stx di Saint-Nazaire, una piccola cittadina che vive su questa industria, i nostri ministri Padoan e Calenda, più tardi la Pinotti che guida il dicastero della Difesa si sono accorti che esisteva un problema Fincantieri. Per molti mesi, proprio molti e difficili, nel corso dei quali si è sviluppata una trattativa fra Stx, nelle mani di coreani, dichiarata fallita e Fincantieri che avrebbe acquisito le quote di maggioranza, il nostro governo ha fatto orecchie da mercante. Quasi un mese fa il coordinatore nazionale della Fiom Cgil, Fabrizio Potetti, denunciava senza usare mezze parole: “È impressionante assistere a come, nella acquisizione da parte di Fincantieri dei cantieri Stx, il governo francese si sia mosso rimettendo in discussione l’accordo trovato solo poche settimane fa, mentre il governo italiano riesce solamente a balbettare che si troverà una soluzione”. “In campo – proseguiva – c’è una posizione francese chiara e decisa a presidio degli interessi nazionali, dall’altra qualcuno che cerca di capire come uscire dalla vicenda senza pagare un prezzo troppo elevato”. Potetti continuava: “La vicenda è il paradigma dell’assenza di una politica industriale e di una classe dirigente incapace di fare scelte utili al nostro sistema di imprese.
Potetti (Fiom): Si è lasciata Fincantieri operare in assenza di investimenti in Italia
Da un lato si lascia Fincantieri operare in assenza di investimenti in Italia, facendo diventare l’acquisizione di Stx una necessità invece che un’opportunità, dall’altra una volta benedetta l’operazione non si fa nulla per difenderla”. Parlava Potetti di un rischio che “ lo stato in cui versano i bacini italiani determini una centralità del bacino francese, soprattutto per quanto riguarda le navi di grandi dimensioni”.
Per la Fiom-Cgil, concludeva “è importante che il governo esprima una posizione chiara sull’acquisizione a difesa degli interessi italiani e intraprenda, come azionista di controllo in Fincantieri e come sistema istituzionale, una massiccia dose di ammodernamento delle infrastrutture e dei bacini italiani. Provare a fare l’operazione senza prendere il controllo del sistema più efficiente e moderno rischia di diventare un problema per le attività italiane invece di un’opportunità”.
Il ministro francese è una specie di Padoan e Calenda messi insieme
Insomma il coltello dalla parte del manico lo impugna il governo francese. Il ministro Le Maire è una specie di Padoan e Calenda messi insieme, riassume infatti in un unico dicastero economia, finanza e industria. È uomo di assoluta fiducia del presidente Macron il quale aveva maturato nel tempo la decisione di riprendersi i cantieri Stx. Forse già da prima della sua elezione. Nel programma da lui presentato la“difesa degli interessi” della Francia era al primo posto. Nella“passeggiata” trionfale subito dopo l’annuncio della sua vittoria, ripresa dalle televisioni di tutto il mondo, il segno della “grandeur” era chiaro. Il nostro governo doveva essere più avvertito alle “cose terrene” che si preparavano in Francia. I nostri ministri, il presidente del Consiglio, quello cui Renzi aveva consegnato “ pro tempore” le chiavi di Palazzo Chigi, il signorotto di Rignano, tornato alla guida del Pd, per non parlare dei personaggi che animano il nostro mondo imprenditoriale, finanziario, “lor signori” li chiamava Fortebraccio, il corsivista dell’Unità, incensavano il vittorioso Macron, uno come lui, non di destra né di sinistra, lo invocavano anche per l’Italia. E Renzi era il primo a mettersi nei panni di Macron che si era costruito un partito tutto per sé, sua l’aspirazione a creare il Pdr.
A Saint-Nazaire si lavora per le grandi compagnie che organizzano crociere
C’era qualcuno di questa egregia compagnia che porgeva qualche attenzione a quanto stava accadendo in Francia, nel piccolo paese, una volta di soli pescatori, di Saint-Nazaire. Nessuno dava segno di comprendere, per incapacità o volutamente, che la vicenda Stx-Fincantieri era un “affaire”di portata straordinaria che coinvolgeva Francia, Italia, grandi gruppi interessati al “mare”, americani, cinesi, norvegesi, sudcoreani. A Saint-Nazaire si lavora per le grandi compagnie che organizzano crociere,Mcs, Rcc, l’americana Royal Carribean Cruise. Fincantieri opera invece con Carnival, con i cinesi. Questi ultimi sono impegnati, anche in questo settore, in una sfida all’ultimo sangue con l’Europa. Il cantiere francese può essere il grimaldello che i cinesi usano per dettar legge nella “crocieristica” europea.
I nostri ministri abbiano alla luna. I sogni di quella della Difesa
Fincantieri in questo scontro fra i“giganti” del mare rischia di rimanere stritolata. Mentre il ministro Le Maire dice apertamente che la decisione di rompere con Fincantieri e nazionalizzare Ftx è a tutela degli “interessi francesi”, riprendendo le parole di Macron, i nostri ministri ora abbaiano alla luna. Certo il governo deve intervenire, ma non vediamo con quali prospettive, visto che anche l’Europa, la Commissione Ue se ne guarda bene da intervenire. Commissione che più volte si è pronunciata contro gli aiuti statali nei confronti di imprese in difficoltà. Ora Padoan e Calenda fanno la voce grossa.
Calenda: non accettiamo il 50% delle azioni, meno dei coreani
Dice il ministro per lo Sviluppo: “Il punto del governo italiano è: non c’è verso che noi accettiamo il 50%, ovvero meno di quello che avevano i coreani (Saint-Nazaire era del gruppo Stx, fallito, Fincantieri ha acquistato Stx Europe, la divisione francese, al Tribunale). È una questione di rispetto e dignità, non ci muoviamo di un millimetro e non lo faremo martedì (quando sarà a Roma il ministro francese per vedere se si rattoppano i cocci ndr). La Francia deve capire che nazionalizzare è sbagliato”. Poi ha dato una risposta anche alle “ voci” che sembra siano circolate sia a Palazzo Chigi, sia nello staff renziano. “ E noi-sarebbe questa la risposta alla Francia- nazionalizziamo Telecom”. “Ad una fesseria- dice Calenda- non si risponde con una fesseria più grossa”.
Battute al vetriolo contro Renzi da parte del ministro per lo Sviluppo
Già che c’era ha lanciato una battuta al vetriolo nei confronti di Renzi e del suo governo. “Per me- afferma- ha fatto un ottimo lavoro. Ma doveva essere in grado di dire: queste cose non hanno funzionato, abbiamo sbagliato. Non si può prendere il consenso come una misura, ma come un’idea. Chi non lo farà si farà male”. Anche Padoan continua nel suo brontolio, quasi un rantolo: “Decisione dei francesi inaccettabile. È un segno di sfiducia nei nostri confronti”. Appunto. Ma perché non si chiede il motivo di questa sfiducia? Un interrogativo che non avrà mai una risposta, sarebbe come darsi una martellata su un piede.
La ministra Pinotti tenta di coinvolgere la Germania. Maldestro intervento
Interviene anche la ministra della Difesa Pinotti con un maldestro tentativo di coinvolgere la Germania, creando un asse Gentiloni-Merkel in funzione antifrancese. La ministra forse dovrebbe seguire di più gi avvenimenti internazionali, scoprirebbe che un asse c’è già, quello Macron-Merkel che lancia l’idea di un “ polo cantieristico aperto anche ai tedeschi. “.Parla della possibilità di costituire il più importante polo della cantieristica europea navale. Se vogliamo andare verso una difesa europea, avere anche delle aggregazioni industriali é spinta ulteriore.” Ricorda che già lavoriamo con la Marina francese:”Nave Orizzonte e le Fremm- dice- le abbiano costruito assieme. Ovviamente questo polo potrebbe poi raccogliere anche i tedeschi, con cui già facciano i sommergibili”. “Farci sfuggire questa occasione-conclude – é un peccato non solo per il significato industriale ma anche per il significato positivo che potrebbe dare al dossier della Difesa europea.” Un consiglio disinteressato alla ministra: riponga i sogni nel cassetto. Torni alla realtà, dura realtà.
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