
Alfredo D’Attorre è impegnato anche in questi giorni in una serie di riunioni, assemblee, a Roma e in giro per l’Italia, per costruire, dal basso, Articolo1, che sta trovando “consensi ed adesioni, e si caratterizza sempre più come il motore del nuovo soggetto politico di cui si sta discutendo in questi giorni e che è stato al centro degli incontri avuti da Pisapia, con gli esponenti di Articolo1 e gli altri soggetti interessati”. Insomma, nota D’Attorre, una situazione stagnante, il rischio di una morta gora della politica italiana, ha bisogno di una scossa, di un “motore”.
“Ciò che non serve – sottolinea D’Attorre- è una sommatoria di partiti che poi si dividono un minuto dopo il voto, non sarebbe una operazione credibile, si tratta di esperienze già vissute nell’ambito della sinistra radicale che non hanno mai portato bene”. Ma come arrivare, come raggiungere questo obiettivo, la costruzione di una lista per le elezioni che, al tempo stesso, sia espressione della nuova forza politica – chiediamo a D’Attorre. Non è un caso che lo stesso Pisapia abbia più volte chiesto ad Articolo1 di sciogliersi per confluire con il suo Campo progressista in una lista, titolo provvisorio “Insieme”, preso a prestito dalla manifestazione tenuta a Piazza Santi Apostoli.
Del resto, non è un caso che la Costituzione assegni un ruolo fondamentale alle forze politiche, ai partiti. “Per arrivare all’obiettivo che ci siamo posti, come Articolo1, dobbiamo applicare un metodo democratico – sottolinea D’ Attorre. Penso che si debba eleggere dal basso l’assemblea costituente del nuovo soggetto politico sulla base di un trasparente dibattito tra idee politiche e programmatiche. Una sfida a noi stessi, certo, ma questa sfida – prosegue – deve coinvolgere non solo Campo progressista e Articolo1 ma anche Sinistra Italiana, Possibile, forze del civismo progressista che hanno animato i comitati per il no al referendum costituzionale e deve saper parlare anche a quella parte del Pd che rimane in questo partito pur essendo fortemente critica nei confronti della deriva renziana”.
D’Attorre prosegue toccando un argomento scottante che riguarda Articolo1, la sua “sovranità” di soggetto politico che- afferma – “non si può devolvere ad un organismo che sia privo di legittimazione democratica. Sulla scelta di costruire un soggetto unitario e di investire sulla legittimazione democratica dal basso siamo molto convinti”.
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