
Secondo una stima realizzata da Ipsos-Sopra Steria per France Télévisions e Radio France, e diffusa alla chiusura delle urne in Francia, il partito del presidente Emmanuel Macron ‘La Republique En Marche’ ottiene la maggioranza assoluta con 311 seggi (355 insieme all’alleato MoDem) dei 577 dai quali è composta l’Assemblea nazionale. Secondo partito è il conservatore Les Republicains che ottiene 101 seggi (125 insieme a Udi). Ai socialisti invece solo 34 seggi (49 con gli alleati), mentre 30 andrebbero al partito La France Insoumise di Jean-Luc Melenchon. Il Front national di Marine Le Pen otterrebbe soltanto 8 seggi, mentre per formare un gruppo parlamentare ne servono almeno 15. Se fossero confermati questi dati, la Francia si avvierebbe a un Parlamento del tutto rivoluzionato, e non solo dal punto di vista generazionale, dal momento che gran parte dei deputati macronisti sono nuovi di zecca, ma soprattutto perché la sinistra parlamentare francese supererebbe appena il 13% dei seggi. Per questo il segretario socialista Cambadelis si è dimesso subito dopo l’annuncio degli exit polls. “La sinistra deve cambiare tutto, la forma ma anche il fondo, le sue idee e le sue organizzazioni, deve aprire un nuovo ciclo”, ha detto Cambadelis, aggiungendo che “si tratta di una sfida immensa” e “io vi partecipo, con umiltà” ma “non lo farò in quanto primo segretario del Ps”. “Una direzione collettiva si metterà in piedi al più presto, dovrà associare militanti, simpatizzanti, forze vive della sinistra”, ha aggiunto.
Ciò che tuttavia fa tremare lo stesso presidente Macron, è il numero record delle astensioni, che ha superato il 56% al secondo turno delle legislative, un record per un secondo turno sotto la V Repubblica. Si tratta di un calo netto anche rispetto al primo turno in cui l’astensione era stata di oltre il 51%.
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