
La stagione delle stragi mafiose, sulle quali deve ancora essere scritta una pagina di verità, soprattutto sui mandanti, ha segnato uno dei momenti più negativi della storia del nostro Paese. Le forze dell’ordine hanno pagato un prezzo altissimo che ha visto cadere oltre un centinaio di lavoratrici e lavoratori in divisa impegnati in attività investigative, di scorta e di tutela nel contesto della prevenzione e del contrasto di questa particolare quanto aggressiva forma di criminalità.
A Capaci è stato colpito al cuore lo Stato con la morte di Giovanni Falcone e di sua moglie, ma va ricordato che il tributo di sangue più alto lo ha dato, purtroppo, la Polizia di Stato con tre nostri colleghi morti – Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Emanuele Schifani – e tre feriti (Paolo Capuzza, Gaspare Cervello e Angelo Corbo) che sono ‘vittime’ come di chi ha perso la vita.
A uomini come Rocco, Antonio, Emanuele, Paolo, Gaspare e Angelo va ogni giorno il nostro pensiero. Ed è importante ricordare che, dopo una lunga battaglia che ha visto protagonista anche il nostro sindacato, a tutti i familiari dei deceduti e ai feriti sono riconosciuti benefici economici che non potranno però mai compensare quel che è accaduto; incentivi che contribuiscono a conferire, esclusivamente, flebili serenità a coloro che hanno perso una persona cara o a chi è sopravvissuto a quella terribile esperienza.
Il Silp Cgil parteciperà in tutta Italia alle iniziative di commemorazione che si terranno in ricordo della giornata del 23 maggio.
* Segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil
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