
I militari della Guardia di Finanza, nel corso di una articolata inchiesta hanno scoperto un buco da 14 milioni di euro all’Istituto superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini” di Catania. Sono state arrestate 23 persone, tra funzionari e dipendenti dell’istituto. Sei sono stati portati in carcere, mentre ad altri 17 è stato concesso il regime dei domiciliari.
In carcere tutto, o quasi, il vertice dell’Istituto Bellini
Destinatari della misura in carcere nell’operazione ”The band” per appropriazione di denaro pubblico sono: la responsabile dell’ufficio di Ragioneria dell’Istituto Bellini fino al maggio 2016, Giuseppa Agata Carrubba (nata nel 1957) indagata per peculato, e il coniuge Fabio Antonio Marco (1956) indagato per peculato, ricettazione, riciclaggio, nonché quale promotore e organizzatore di un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio; la responsabile della segreteria didattica dell’Istituto fino al maggio 2016, Vita Marina Motta (1960) accusata di peculato; la responsabile dell’ufficio del Personale del Bellini fino al maggio 2016, Lea Marino (1952) indagata per peculato; un consulente del lavoro e amministratore di fatto di diverse società che hanno fittiziamente intrattenuto rapporti commerciali con l’ente pubblico, Sergio Strano (1970) indagato per varie ipotesi di riciclaggio e ritenuto il terzo promotore e l’organizzatore di un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio; un legale rappresentate di più società che solo apparentemente hanno fornito beni o servizi all’Istituto musicale, Giancarlo Maria Benvenuto Berretta (1949) quale concorrente nei reati di riciclaggio e partecipe della presunta associazione criminale.
Ai domiciliari anche alcuni imprenditori per associazione per delinquere e riciclaggio
Agli arresti domiciliari sono stati posti: Paolo Di Costa (1973) e Roberto Vito Claudio Russo (1954) ex dipendenti dell’Istituto Musicale “Bellini”, indagati per peculato; Vito Enrico Barbuto(1962), Roberta Marco (1990), Valentina Piera Mazzarino (1987), Davide Palmisciano (1992), Francesca Sanfilippo (1982) quali imprenditori concorrenti nei reati di riciclaggio e partecipante alla presunta associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio; Massimo Vecchio (1980), Francesco Antonio Nicoloso (1990), Salvatore Rizzo (1990), Marco Garufi (1995), quali intestatari di carte prepagate, indagati per reati di riciclaggio e di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio; Francesco Marco (1960), Alfio Platania (1979), Luigi Platania (1976), Antonino Munagò (1976), Raffaele Carucci (1969), imprenditori indagati per riciclaggio; Massimo Lo Rosso (1971) imprenditore indagato per peculato in concorso, tra gli altri, con Carrubba.
Per riciclare il denaro un giro vorticoso di fatturazioni anche a società fuori dalla Sicilia
Secondo magistrati ed investigatori, sarebbe stato messo in atto un giro complicatissimo di fatturazioni, finalizzato al riciclaggio del denaro dall’Istituto Bellini, agli indagati. Nel giro di denaro sarebbero coinvolte anche società in altre regione d’Italia e non solo della Sicilia. La Guardia di Finanza ha effettuato il sequestro preventivo di beni per 14 milioni di euro nei confronti di funzionari e dipendenti indagati e di altri soggetti coinvolti (persone fisiche e giuridiche) esterni all’ente pubblico. Agli arrestati sono contestati reati di peculato continuato, ricettazione, riciclaggio e di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio connessi alla illecita distrazione e impoverimento di risorse finanziarie dell’Istituto pubblico catanese.
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