
Davide Vannoni è stato nuovamente arrestato dai carabinieri nell’ambito di una nuova inchiesta sul metodo Stamina, che doveva essere sospeso e che invece Vannoni ha tenuto in piedi anche dopo la condanna ricevuta. L’uomo è indagato a Torino con i reati di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, di truffa aggravata, somministrazione di farmaci non conformi e trattamento di gravi malattie neurodegenerative con il metodo Stamina svolto in Georgia su numerosi pazienti reclutati in Italia, che pagano fino a 27mila euro. Vannoni è stato fermato per pericolo di fuga. Secondo quanto appreso, stava per andare a Santo Domingo dopo aver venduto la sua Porsche per finanziare la trasferta e, forse, riprendere lì l’attività. Davide Vannoni stava cercando una nuova località, Ucraina, Bielorussia e Santo Domingo, dove curare i pazienti con il metodo Stamina, ritenuto illegale in Italia e per il quale aveva già patteggiato una pena di 22 mesi nel processo tenutosi a Torino. E’ quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche dei carabinieri Nas del capoluogo piemontese, che hanno fermato il fondatore di Stamina, proprio quando era pronto a lasciare l’Italia. Vannoni, secondo quanto appurato dagli inquirenti, fino al novembre 2016 avrebbe trattato in Georgia una cinquantina di pazienti italiani, che pagavano fino a 27mila euro per usufruire delle cure. I militari hanno perquisito le abitazioni della biologa Erica Molino (che come Vannoni aveva patteggiato nel processo torinese) e di Rosalinda La Barbera, presidente dell’associazione Prostamina Life, che si occupava del reclutamento dei malati affetti da malattie neurodegenerative, anche appoggiandosi a un tour operator georgiano. Nella nuova inchiesta coordinata dal pm Vincenzo Pacileo ci sarebbero almeno sette indagati.
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