
“Con la decisione annunciata dalla Giunta Raggi sullo stadio della Roma si rischia una nuova colata di cemento nella capitale, in una città che avrebbe bisogno invece di recuperare le sue sterminate periferie e di costruire opportunità di lavoro qualificato per migliaia di imprese edili e artigiane, invece che per un solo mega-costruttore. Dal progetto dello stadio scompaiono, tra l’altro, alcune infrastrutture rilevanti, come la bretella dalla Roma-Fiumicino, il prolungamento della Metro B, oltre al ponte sul Tevere. Al momento non è dato sapere se e quando si faranno. Si tratta di un progetto che, anche dopo la revisione annunciata, richiederà l’ennesima, ampia, variante al Piano Regolatore. Di tutto questo parleremo domani alle ore 17, in Campidoglio presso la Sala del Carroccio, in un incontro promosso da Sinistra x Roma aperto a tutti quei cittadini e quelle cittadine che vogliono capire di più su quanto sta accadendo. All’iniziativa parteciperanno esponenti del mondo associativo, ambientalista e sindacale (fra cui Arci, Legambiente, Italia Nostra, Comitato Salviamo Tor di Valle dal cemento, Forum Salviamo il Paesaggio). Interverranno anche Vittorio Emiliani e Vezio De Lucia, lo ricordiamo due intellettuali della sinistra, che da sempre hanno sostenuto le tesi portate avanti dall’ex assessore all’Urbanistica Berdini. Coordinerà Michele Dau. Con l’occasione ribadiremo il nostro no alle colate di cemento e agli interessi speculativi”. È quanto rende noto Stefano Fassina consigliere capitolino di Sinistra x Roma.
E la Raggi rilancia sull’opera: “Rivoluzionato il progetto. Opportunità per la città”
“Abbiamo rivoluzionato il progetto dello stadio della Roma e lo abbiamo trasformato in una opportunità per la città: grazie all’impegno di questa amministrazione la capitale avrà uno ‘stadio fatto bene’, moderno, ecocompatibile e rispettoso dell’ambiente. Abbiamo sempre detto di essere favorevoli alla realizzazione dello stadio ma nel rispetto della legge e per il bene della nostra città. E ci siamo riusciti: abbiamo eliminato le tre torri; dimezzato le cubature (ben il 60% in meno per la parte del Business Park); abbiamo elevato gli standard di costruzione a classe A4, la più alta al mondo; con questo progetto verrà messo in sicurezza il quartiere di Decima che non sarà più soggetto ad allagamenti, verrà realizzata una stazione nuova per la ferrovia Roma-Lido e sarà rinnovato l’asse viario della via del mare e via ostiense tra Marconi e Gra. Inoltre una parte degli edifici coinvolti nel progetto saranno destinati ad attività socio-culturali da definire insieme ai cittadini per favorire la partecipazione della cittadinanza”. Così il sindaco di Roma Virginia Raggi nella sezione “La sindaca informa” del sito internet del Comune di Roma.
Tuona anche il Pd con il Consigliere Lepidini: “A pagare il conto saranno solo i cittadini”
“A pagare il conto dell’accordo raggiunto al chiuso delle segrete stanze del Campidoglio con buona pace della partecipazione e della trasparenza e annunciato con le consuete dichiarazioni roboanti saranno solo i cittadini e gli stessi tifosi perché uno stadio senza le necessarie infrastrutture della mobilità è letteralmente inconcepibile”. È quanto dichiara in una nota Alessandro Lepidini, consigliere PD al IX Municipio.
“Per la Città e il Municipio IX un accordo al buio, subito senza alcuna condivisione, e che impone di riavviare l’intero iter procedurale dalla delibera di pubblica utilità alla conferenza dei servizi. Il mancato coraggio di mettere la parola fine al progetto – continua Lepidini – ha portato allo ‘sbandierato capolavoro’ al grido ‘non ci siamo piegati ai palazzinari’ di far sparire insieme alle tre torri le indispensabili opere pubbliche a carico del privato con spifferi mediatici per i quali potrebbe essere il comune stesso a pagare le opere pubbliche tagliate in conseguenza del taglio delle cubature. Del via libera senza le opere pubbliche a carico del privato chi mai ne trae vantaggio se non il privato stesso, davvero un modello di difesa dell’interesse pubblico. Dagli annunci della Sindaca Raggi e dalle notizie dei media sembrano cancellati l’asse di collegamento Ostiense – A-91, lo svincolo autostradale A-91, la riunificazione dell’Ostiense e la ex Metro B divenuta poi potenziamento Roma Lido per complessivi 187 milioni di Euro mentre sembrano restare la nuova stazione della Roma Lido, la messa in sicurezza della via Ostiense e del quartiere di Decima, il ponte carrabile sul Tevere e il ciclopedonale Magliana per un valore di circa 85 milioni di euro. Peccato però che la stazione di Tor di Valle già esiste e i lavori di riqualificazione, finanziati dalla Regione sono fermi da mesi mentre la messa in sicurezza dell’arteria stradale riguarda solo il tratto iniziale, insomma un via libera al nuovo stadio che nei termini dell’accordo è destinato unicamente a devastare l’ultima ansa verde del Tevere paralizzando di traffico un quadrante di centinaia di migliaia di persone. Ora però – conclude Lepidini – vanno avviate tutte le previste forme di partecipazione perché decisioni di questo tipo calate dall’alto sono davvero inaccettabili”, conclude.
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