Sanremo: vince il tormentone di Gabbani. Sul podio Mannoia e Meta. Il festival chiude con un eccezionale risultato d’ascolti

Sanremo: vince il tormentone di Gabbani. Sul podio Mannoia e Meta. Il festival chiude con un eccezionale risultato d’ascolti

Con il brano Occidentali’s Karma vince la 67° edizione del Festival di Sanremo Francesco Gabbani, il cantautore toscano che solo l’anno scorso si era imposto tra le nuove proposte con Amen. Seconda Fiorella Mannoia con Che sia benedetta, che ha ricevuto ben due premi sul palco, quello della sala stampa Lucio Dalla e il riconoscimento al miglior testo. Terzo Ermal Meta con Vietato Morire, a cui è stato assegnato anche il premio della critica Mia Martini.

La proclamazione arriva al termine di una lunghissima serata, che ha visto sfilare sul palco dell’Ariston ospiti d’eccezione: i Ladri di Carrozzelle in apertura e poi Zucchero, Rita Pavone, a cui va il premio alla carriera, Alvaro Soler, Enrico Montesano, Geppy Cucciari, oltre all’habituè Maurizio Crozza, che per l’occasione si è presentato dal vivo, in una delle sua classiche interpretazioni, quella del senatore Razzi.

Incredulo ma al tempo stesso molto gioioso, si presenta con le lacrime agli occhi Gabbani, all’affollata conferenza stampa notturna: “non ho parole, questo è  stato un anno emozionante, pieno di soddisfazioni”. Adesso “spero di riuscire a gestirmi dal punto di vista emotivo e mi auguro di continuare a fare musica con semplicità e spontaneità per esprimere il mio punto di vista”. Una vittoria dedicata senz’altro ai propri cari e “a tutte le persone che rendono possibile il mio essere artista”. Il brano è “un insieme di figure che hanno la funzione di provocazione che spero facciano riflettere su se stessi e portare ad un esame di coscienza. Il perché della vittoria sta “in una somma, un mix di componenti, e in più c’è il balletto che diverte…”. Da qualche anno “ho deciso di iniziare a capire come ragionano questi signori che stanno dall’altra parte del pianeta rispetto a noi. Il risultato è anche Occidentali’s Karma, che è anche una presa in giro delle manie occidentali”.

“Sono venuta a Sanremo con lo stesso spirito di 30 anni fa, in un angolino del cuore speravo certo di vincere – ha dichiarato Fiorella Mannoia – ma spero che la mia canzone, come altre mie, resti nella storia della musica. Penso che in tutti questi anni, Caffè nero bollente, Come si cambia, Quello che le donne non dicono, Le notti di maggio siano rimaste nella storia. Penso che questa canzone farà lo stesso percorso”. E’ il commento a caldo di Fiorella Mannoia.

“Le mie impressioni sono più che positive, sono entrato da outsider, quindi poi calcare il podio è stato importante – commenta invece il terzo classificato, Ermal Meta – “quando si tratta di musica non ho mai aspettative – ha continuato – perché significa aspettarsi di prendere qualcosa quando il mio intento è quello di dare”.  “La storia da cui parto è soltanto l’arco e la freccia che lancia è un messaggio”. Una canzone dal testo autobiografico, quella di Meta “tutto quello che ci rende felici può passare dalla porta della disobbedienza. Questa canzone significa ama la tua vita, ama gli altri e fai come ti va di fare e la dedica alla persona che mi ha insegnato a disobbedire: mia madre”, ha concluso l’artista.

Quello appena concluso è stato un Festival di Sanremo dal “successo memorabile”, e che conferma che la Rai “è una Media company di servizio pubblico capace di evolvere nel rispetto della classicità italiana, di cui Sanremo è un simbolo”. Lo dice il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, commentando i risultati di ascolto del festival, un’edizione “che chiude con l’eccezionale risultato del 58,4% e che è ‘esploso’ sul web e su RaiPlay, con oltre 37 milioni di interazioni social, più di due milioni e mezzo di persone che hanno seguito il Festival in diretta streaming e 7 milioni e mezzo di video visti su RaiPlay”. Un successo che “ha coinvolto in maniera massiccia anche il pubblico più giovane, al quale la rai guarda con grande attenzione”. Un risultato di ascolti “che testimonia l’interesse e il gradimento degli italiani verso un racconto che, grazie ai tanti ‘eroi del quotidiano’ e ai talenti eccezionali, ha unito il Paese”.  Campo Dall’Orto rivolge quindi un ringraziamento “a tutte le persone della Rai che hanno contribuito al successo memorabile di questo Sanremo 2017” che arriva a termine di un ciclo di “tre anni indimenticabili”. Da lui un grazie a Carlo Conti, “guida lucida e sicura del Festival”, e anche al direttore di Rai1 Andrea Fabiano e a tutta la squadra Rai, “un grande gruppo che ha fatto un lavoro davvero eccellente”.

Anche nel bilancio di Maria de Filippi ci sono parole di grande stima per Carlo Conti, al quale consegna Carlitos, l’Oscar di Sanremo: è la sagoma del conduttore, già diventata un gadget cult, in versione statuetta. “Carlo è stato generoso, mi ha trasmesso tranquillità e serenità, è stato un compagno importante. Ed eravamo abbastanza complementari”, dice Maria De Filippi. “Mi diceva: sarà una passeggiata. Ecco, una passeggiata sì, ma stancante. Ho cercato di essere al servizio dell’unico evento che c’è in tv in Italia. Tutti dicono che è difficile, ma mai avrei pensato che fosse così. Entri in un frullatore, non capisci più come ti chiami”. Da parte di De Filippi congratulazioni alla Rai, “una grande squadra, tutta concentrata sull’evento. Dovremmo imparare questa coesione di intenti”.

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