
È di 30 morti il bilancio dell’esplosione di un’autobomba in un mercato di Mogadiscio, in Somalia. Lo fa sapere l’agenzia nazionale per l’intelligence e la sicurezza, confermando l’attacco avvenuto nell’area di Kawo-Gudey, nel distretto di Wadajir. Le vittime sono sia civili sia militari. La forte esplosione è avvenuta attorno a mezzogiorno, quando un grande numero di persone si trovava nel popolare mercato, andato completamente distrutto. I sospetti cadono sui militanti di al-Shabab.
Si tratta del primo attentato di questo tipo a Mogadiscio dall’elezione del nuovo presidente somalo Mohamed Abdullahi Mohamed, alias Farmajo, lo scorso 8 febbraio. Giovedì due bambini erano stati uccisi da colpi di mortaio in occasione del passaggio di poteri tra Farmajo e il suo predecessore. L’attacco di domenica ha preso di mira un incrocio molto frequentato del quartiere di Madina, nel sud della capitale, dove si trovano numerosi commercianti. Questo tipo di attentati è generalmente attribuito dalle autorità ai fondamentalisti islamici shebab, estromessi dalla capitale nel 2011, ma che continuano a controllare vaste zone ruali e a sferrare attacchi contro i militari somali e quelli della forza dell’Unione africana (Amisom), composta da 22mila uomini.
Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha espresso una ferma condanna dell’attentato in un mercato a Mogadiscio e vi vede “un tentativo di destabilizzare il processo democratico” avviato con l’elezione del presidente Mohamed Abdullahi Mohamed Farmajo; ma assicura che l’Italia “rimane saldamente a fianco della Somalia”. “Se fosse confermato il coinvolgimento di al Shabaab nell’attentato”, ha affermato il ministro Alfano, “si tratterebbe di un nuovo e gravissimo tentativo di destabilizzare il processo democratico recentemente avviato in Somalia, con l’elezione alla Presidenza della Repubblica Federale Somala di Mohamed Abdullahi Mohamed Farmajo”. “Esprimiamo vicinanza e cordoglio al governo somalo e alle famiglie delle vittime. L’Italia”, ha concluso il ministro, “rimane saldamente a fianco della Somalia nel processo di stabilizzazione del Paese. Insieme faremo sì che i terroristi non riescano a fermare il cammino di pace e di riconciliazione in atto”.
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