
Un nuovo segnale di allarme proviene oggi dai dati diffusi dall’Istat: nel 2016 la crescita delle vendite al dettaglio, rispetto al 2015, è stata appena del +0,1%. A trainare sono ancora una volta i discount alimentari, le cui vendite registrano una crescita del +2%, sottolinea l’Istituto di Statistica.
“Una contrazione degli acquisti anche in termini qualitativi” fanno notare Federconsumatori e Adusbef, che rilevano come tale situazione accentui “la tendenza registrata negli ultimi anni”. Secondo quanto rilevato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, infatti, dal 2012 ad oggi i consumi delle famiglie hanno registrato una diminuzione pari al -10,8%, che equivale ad una minore spesa di circa 76,7 miliardi di Euro calcolano le Associazioni.
“A incidere su tali scelte non sono unicamente le condizioni attuali in cui versano le famiglie, ma anche la mancanza di prospettive di miglioramento.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Osservando che “per arginare una contrazione simile è evidente la necessità di un serio piano mirato alla ripresa della domanda interna.”
Un piano che non può prescindere da una seria azione sul fronte del lavoro. Federconsumatori e Adusbef hanno infatti calcolato che se la disoccupazione tornasse ai livelli pre-crisi (quindi ad un 6% comunque eccessivo a nostro parere) il potere di acquisto delle famiglie aumenterebbe di circa +40 miliardi di Euro l’anno.
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