Accordo tra sindacati e Unicredit. Gestione di 3.900 esuberi volontari. Piano assunzioni di 1.300 giovani. Stabilizzazione di 600 apprendisti. Megale (Fisac Cgil) e Romani (First Cisl): ci sono le condizioni per il rilancio

Accordo tra sindacati e Unicredit. Gestione di 3.900 esuberi volontari. Piano assunzioni di 1.300 giovani. Stabilizzazione di 600 apprendisti. Megale (Fisac Cgil) e  Romani (First Cisl): ci sono le condizioni per il rilancio

Primi commenti positivi all’accordo raggiunto tra sindacati e Unicredit in una situazione molto difficile a fronte del piano industriale della Banca impegnata in una operazione di ricapitalizzazione da 13 miliardi. La richiesta di Unicredit nel piano presentato era uno scambio, a scatola chiusa fra esuberi, piano industriale e ricapitalizzazione. Parlano Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil, Giulio Romani e Pier Luigi Ledda segretario, rispettivamente segretario generale  e segretario nazionale First Cisl. 

La ricapitalizzazione di 13 miliardi per mettere in sicurezza il gruppo

“Un accordo importante e positivo. In una situazione difficile e complicata – afferma Megale – tra ricapitalizzazioni di 13 miliardi e gestione degli esuberi tutti volontari, tramite il fondo di sostegno al reddito e all’occupazione, il piano giovani con mille e trecento assunzioni previste esprime una volontà di guardare al presente e al futuro offrendo la prospettiva di un lavoro stabile e tutelato alle nuove generazioni”. “Il risultato – prosegue Megale – è frutto di un lavoro e di un impegno straordinario della Fisac Cgil a tutti i livelli che, anche grazie alla tenuta unitaria, ha permesso di realizzare in questo momento un accordo così importante”. Ora, conclude, “c’è da attendersi, già dalla prossima settimana, una risposta da parte dei mercati di fiducia alla massiccia ricapitalizzazione di 13 miliardi, mettendo così in sicurezza il gruppo e rilanciandolo”.

“Il senso di responsabilità del sindacato – sottolinea Giulio Romani, segretario generale di First Cisl – ha consentito di gestire in modo del tutto volontario le ingenti uscite previste, 3.900 esuberi, ma anche e soprattutto di creare le condizioni per un rilancio della banca tramite la valorizzazione del personale, le assunzioni e l’insediamento di una commissione bilaterale sull’organizzazione del lavoro. Ora tocca all’azienda dimostrare di saper innovare la propria maniera di stare sul mercato e realizzare l’ambizioso aumento di capitale sociale, mantenendo la propria identità di banca italiana”

Pier Luigi Ledda (First Cisl). Prioritario creare nuovi spazi per l’occupazione.

“L’esito del difficile negoziato – spiega Pier Luigi Ledda, segretario nazionale di First Cisl – è per molti versi innovativo. In un paese in cui la disoccupazione giovanile raggiunge il 40%, una priorità era creare nuovi spazi per un’occupazione buona e stabile, obiettivo raggiunto prevedendo l’assunzione di 1300 giovani e la stabilizzazione di 600 apprendisti, ma altrettanto rilevante, a fronte di quasi 10 mila colleghi che escono, era valorizzare i circa 40 mila che restano e che dovranno farsi carico del rilancio dell’azienda. Grazie all’accordo sottoscritto, se Unicredit saprà essere un esempio di innovazione tecnologica ed organizzativa, di buone relazioni, di fiducia e di equità, i lavoratori con il loro contributo e la loro professionalità saranno decisivi rispetto alla riuscita del piano”

Una commissione per seguire gli interventi organizzativi in applicazione del piano

Per quel che riguarda le uscite, l’accordo prevede la possibilità per i dipendenti aventi la finestra pensionistica dall’1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2023 di chiedere l’accesso volontario e incentivato al fondo esuberi per un massimo di 54 mesi a partire dall’1 dicembre 2017. L’incentivo sarà pari a 2 mensilità, più una mensilità ulteriore per chi effettua le dimissioni online. Alle stesse previsioni potrà ricorrere anche chi aveva già aderito al piano precedente. Coloro che hanno diritto alla pensione nel corso del 2019 potranno accedere direttamente alla pensione con un incentivo pari a quello previsto nei precedenti accordi.

L’accordo prevede inoltre un premio pari a 800 euro in conto welfare e 600 euro in contanti e getta le basi anche per il premio aziendale relativo al 2017 e per la definizione del premio variabile di risultato a partire dal 2018. Viene inoltre previsto il ripristino dei percorsi inquadramentali, collegati ad un’adeguata formazione al ruolo certificata. Si introduce infine la commissione sull’organizzazione del lavoro, volta a presidiare tutti gli interventi organizzativi che verranno realizzati in applicazione del piano.

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