Silp Cgil. Un convegno a Milano sullo stress da lavoro in Polizia, concluso dal segretario generale Daniele Tissone

Silp Cgil. Un convegno a Milano sullo stress da lavoro in Polizia, concluso dal segretario generale Daniele Tissone

Affollatissimo convegno a Milano, con una partecipazione davvero straordinaria, dal titolo “Lo stress in Polizia”, organizzato dal Silp Cgil, il sindacato nazionale dei lavoratori della polizia. Cos’è lo stress e come influisce sulle esistenze e sul lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori di Polizia? Il tema è stato affrontato in modo approfondito sia sul piano scientifico che su quello più propriamente sindacale.

L’attività lavorativa degli operatori di polizia, ha sottolineato il segretario generale del Silp Cgil Lombardia Daniele Bena, registra crescenti difficoltà. Ai fenomeni tradizionali si sono aggiunti fenomeni nuovi come quello delle problematiche legate all’immigrazione, manifestazioni che richiedono imponenti servizi di ordine pubblico, la minaccia terroristica, gli infiniti interventi che vengono richiesti in una società nella quale la conflittualità è crescente.

Al maggior impegno richiesto in un quadro già caratterizzato da turni di lavoro molto particolari, da un’accentuata rigidità, con vincoli burocratici e giuridici, dalla mancanza di una valorizzazione dei meriti individuali, si è sommato un continuo ridimensionamento delle risorse che ha portato ad un aumento dell’età media, ad un mancato turnover, il tutto in un quadro di forte svalutazione del lavoro pubblico e quindi anche di quello degli operatori di polizia.

Come viene ricordato nel libro dal titolo ”Lavorare in polizia: stress e burnout” scritto da Francesco Carrer e Sergio Garbarino, esperti in questo campo, l’ambiente di lavoro, la sua salubrità, la pulizia e la manutenzione sono importanti per salute e igiene dei lavoratori, ma anche per tutelare la loro dignità personale, rafforzando le loro motivazioni lavorative  e dando una immagine positiva ai cittadini.

Per questo il Silp, insieme alla CGIL aveva avanzato una proposta in merito ad un nuovo assetto dell’organizzazione delle forze dell’ordine che vedesse una progressiva unificazione delle forze a competenza generale – polizia e carabinieri – e una maggior valorizzazione delle competenze specifiche in una società moderna della Polizia penitenziaria, della Guardia di finanza e del Corpo forestale dello stato.

Le scelte ad oggi sono state altre, come ha dimostrato l’annessione del Corpo forestale dello stato nell’Arma CC, e la scelta di mantenere l’attuale assetto premia i progetti delle gerarchie militari, svilisce il ruolo dell’Autorità di PS, incidendo negativamente sul servizio offerto ai cittadini e sulle condizioni di lavoro dei nostri operatori.

Le condizioni di vita, di salute e di lavoro, la sicurezza sul lavoro e la salute degli operatori costituisce una priorità per il Silp, insieme alle tradizionali rivendicazioni salariali e professionali. Gran parte del personale della Polizia lavora in condizioni psicologiche che incidono sulla loro salute; e anche il tema dei suicidi, del quale il Prefetto Marangoni si è molto occupato, è stato affrontato senza reticenze. Per Elena Lattuada “Costruire consapevolezza sui temi della salute e del benessere della persona fa crescere consapevolezza e riporta al centro i temi troppo spesso dimenticati legati ai migliori momenti del movimento sindacale. Quando si teorizzava e si praticava la non monetizzazione della tutela della  salute. Da alcuni anni il tema è scivolato in un’area di marginalità. La consapevolezza dell’essere e del benessere sono il primo passo per agire sindacalmente sulla tutela contrattuale e sono inclusivi di ogni processo di cambiamento”.

“Il lavoro in Polizia è particolarmente stressante – ha detto il segretario generale del Silp Cgil nazionale Daniele Tissone concludendo il convegno – soprattutto durante l’attività di routine dei Poliziotti a causa della mancanza di mezzi, per la scarsità di strumenti tecnologici e durante l’attività di servizio spesso sottoposta a pesanti turnazioni legate alle molteplici situazioni emergenziali che essi devono, quotidianamente affrontare. Come Silp Cgil crediamo che i tempi siano maturi per concretizzare quanto sviluppato nelle recenti ed innovative “Linee Guida per la Sorveglianza Sanitaria degli Operatori dei Corpi di Polizia” prodotte dalla Società italiana di Medicina del Lavoro la cui stesura ha visto il fondamentale contributo anche di alcuni nostri medici.

Dobbiamo intervenire operativamente per prevenire i principali rischi professionali a cui è esposto il nostro personale: il rischio cardiovascolare (ipertensione, infarto, morte improvvisa ecc.); metabolico (obesità, ipercolesterolemia, diabete ecc.); lo stress lavoro-correlato che favorisce nel tempo non solo l’insorgenza di disturbi psichici (ansia, depressione, disturbi del comportamento ecc.) ma anche aggrava le stesse patologie cardiovascolari e metaboliche sopra menzionate e contribuisce ad aumentare la vulnerabilità del poliziotto a tutte le altre patologie (esempio: ulcera gastrica, coliti, malattie tiroidee fino alle patologie tumorali).

Tutto questo ormai non è più una scelta, ma per noi è divenuta una priorità socio-sanitaria ineludibile, a fronte dello straordinario innalzamento dell’età media degli operatori della Polizia di Stato nonchè delle mutate condizioni di servizio, vedi migrazioni di massa, terrorismo internazionale, aumento esponenziale delle tensioni sociali legate principalmente ad una crisi economica senza fine”.

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