Roma. 50mila ragazze e ragazzi dei movimenti di “c’èchidiceno” da tutta Italia per gridare il No alla riforma costituzionale

Roma. 50mila ragazze e ragazzi dei movimenti di “c’èchidiceno” da tutta Italia per gridare il No alla riforma costituzionale

“Siamo 50mila”, annunciano gli organizzatori del corteo contro la riforma costituzionale a Roma. Il lungo e colorato serpentone, partito da piazza della Repubblica, è stato dirottato verso via del Muro Torto per raggiungere piazza del Popolo, dove in serata è previsto un concerto con le esibizioni, tra gli altri, dei 99 Posse, E’Zezi, Assalti Frontali e Daniele Sepe. Slogan contro il governo Renzi hanno scandito il passaggio del corteo. Davanti al Ministero dell’Economia di via Venti Settembre i manifestanti hanno esposto lo striscione: “C’è chi dice No ai diktat di banca e finanza”, accendendo dei fumogeni. Lancio di uova contro la sede della Banca d’Italia da parte di alcuni manifestanti del corteo su via Nazionale. Su un muro dell’edificio è stato anche esposto uno striscione con scritto: ‘No al decreto Salva banche. Cacciamo il governo Renzi e Boschi’.

La portavoce del movimento: “ce l’abbiamo fatta, ma ci hanno messo i bastoni tra le ruote”

“Hanno fatto di tutto per metterci i bastoni tra le ruote. Dall’imposizione del percorso, da piazza della Repubblica a piazza del Popolo passando per il Muro Torto e non per il centro storico per non farci avvicinare alla sede del Pd, alla richiesta di 6mila euro per le pulizie. Noi abbiamo risposto che alle pulizie ci pensiamo noi, restituiremo piazza del Popolo piu’ pulita di prima”, ha detto all’agenzia Dire, Marta, portavoce del comitato ‘c’è chi dice no’. “Il loro tentativo tuttavia – ha aggiunto Marta – è andato a vuoto. Nonostante il percorso anomalo e la burocrazia, la nostra manifestazione e’ stata storica. Siamo oltre 30mila e molti di piu’ saremo a piazza del Popolo. Oggi abbiano ribadito forte e chiaro quale sia la nostra posizione su questa riforma”.

Il tributo a Fidel Castro dei giovani manifestanti

“Fidel è vivo e lotta insieme a noi. Le nostre idee non moriranno mai”. E’ uno dei cori lanciati durante il corteo contro il referendum, Roma, per Fidel Castro. Alcuni manifestanti hanno intonato slogan come: “Ora nel cielo è nato un nuovo astro Hasta la vittoria per sempre Fidel Castro”. Durante il percorso sono stati accesi fumogeni colorati.

Le considerazioni di Stefano Fassina, tra i giovani in corteo

“Anche quella di oggi è una mobilitazione per sottolineare l’importanza del referendum e per sottolineare anche che le regole del gioco si scrivono insieme: non lo fa il governo a sua convenienza”, ha detto Stefano Fassina (Sinistra italiana) in piazza per il ‘no’ a Roma. “Il Governo Renzi – ha aggiunto – ha trasformato il referendum in un plebiscito su se stesso, per questo esso si carica di un significato ulteriore. E’ ‘no’ a un’agenda di politiche che hanno svuotato i diritti che la Costituzione garantisce. Ci sono oggi molti ragazzi perché invece di affrontare quei problemi economici e sociali che portano alla rabbia e all’emigrazione – ha proseguito Fassina – ha respinto gli spazi di realizzazione dei ragazzi. Si è affrontata una parte dei problemi con risposte sbagliate: l’articolo 18, l’esplosione dei voucher, il colpo alla scuola e alla sanità con tagli mascherati. I risultati sono negativi, l’agenda neoliberista non funziona. La revisione costituzionale – ha detto infine – la deve fare il Parlamento. Questa è una colpa grave, all’Italia serve unità ma il governo Renzi ha fatto di tutto per dividerla”.

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