Referendum. Alfiero Grandi sul voto all’estero: “indebite pressioni del governo. Vigileremo. Ricorso in caso di risultati diversi rispetto al voto nazionale”

Referendum. Alfiero Grandi sul voto all’estero: “indebite pressioni del governo. Vigileremo. Ricorso in caso di risultati diversi rispetto al voto nazionale”
La Filef, la Federazione Italiana Lavoratori Emigrati e Famiglie, ha intervistato Alfiero Grandi sul tema del voto degli italiani all’estero. Nell’intervista il vice presidente del Comitato per il no ribadisce la «morbosa attenzione» e l’«indebita pressione» da parte del governo sul voto estero «nella speranza di recuperare il distacco dal no». Il governo ha utilizzato tutti i mezzi a disposizione, potendo fare uso delle «facilitazioni che gli vengono dall’avere Ministri e personale diplomatico – eventualmente – poco attento alla necessaria neutralità della funzione pubblica svolta». Una sproporzione che è anche «nel carattere ingannevole e omissivo della campagna del Sì che si guarda bene dal dire agli italiani all’estero che non eleggeranno più i senatori».
«Tuttavia siamo fiduciosi – dice ancora Alfiero Grandi nell’intervista – che anche all’estero possa vincere il No, come speriamo avverrà sul territorio nazionale, non perché lo dicono i sondaggi, ma perché questa è la risposta che ci viene dai cittadini che incontriamo e abbiamo incontrato nel corso della campagna elettorale. E’ evidente che ci stiamo attrezzando per eventuali ricorsi. Da anni viene denunciato che le modalità di voto degli italiani all’estero non garantiscono che il voto sia segreto, personale e libero. Oggi nell’incontro con il Ministro Gentiloni abbiamo messo in chiaro che siamo vigili e in allerta e denunceremo tutti gli episodi di possibile inquinamento del voto. Saremo presenti e vigili allo spoglio delle schede provenienti dall’estero con nostri rappresentanti di lista, pronti a denunciare qualunque irregolarità. Qualunque sia l’esito del voto – conclude Grandi – l’indebita pressione politica e psicologica esercitata dal Governo sugli italiani all’estero non potrebbe, in ogni caso, giustificare risultati troppo diversi rispetto al voto nazionale, cosa per altro che non si è mai verificata in occasione di precedenti consultazioni referendarie. Ove ciò accadesse sarebbe necessaria una valutazione attenta e iniziative conseguenti, compresi eventuali ricorsi in sede di verifica dei risultati del voto».
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